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LA GUERRA DEI BOTTONI

Bam!Bam! Teatro

Genere Teatroragazzi
Cachet:Informazione riservata agli Organizzatori
Premi: In-Box Verde Selezione 2017
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Regia: LORENZO BASSOTTO

Drammaturgia: Lorenzo Bassotto

Attori: LORENZO BASSOTTO E ROBERTO MARIA MACCHI

Altri crediti:

Parolechiave: gioco, guerra, pace, amicizia, crescita

Produzione: Bam!Bam! Teatro in collaborazione con AGA / Tocatì - Festival Internazionale dei Giochi in Strada

Anno di produzione: 2014

Genere: Teatroragazzi

LA STORIA
La storia, nella maggioranza dei capitoli, viene raccontata attraverso il punto di vista dei bambini di Longeverne. A partire dall'autunno, con l'inizio della scuola, come succede ogni anno oramai da tempo immemorabile, l'esercito di Longeverne inizia la sua campagna bellica contro quelli di Velrans: la guerra, feroce e senza alcuna esclusione di colpi, viene condotta a colpi di spade di legno, sassi, ma soprattutto a mani nude, con ampio e generoso utilizzo di calci e pugni. La più tragica umiliazione è un fatto certo per quei disgraziati che cadono nelle mani del nemico; privati di tutti i bottoni dalle camicie che indossano, dei ganci di bretelle e cinture e dei lacci delle scarpe, dopo esser stati anche variamente malmenati vengono infine costretti a tornare a casa come poveri mendicanti coi vestiti strappati. Qui, tra i rimproveri gridati delle madri disperate si trovano in sovrappiù a dover subire anche la collera dei rispettivi padri consistente in una buona dose di frustate. Lebrac, nel cercar di evitare l'inconveniente di essere picchiati dai genitori ogni qualvolta vengono privati dei bottoni, attua un piano brillante: assoldare le sorelle dei propri soldati come sarte e crocerossine. Armate di ago e filo possono così rimediar il più presto possibile ai danni causati dal nemico durante le battaglie campali. Un altro dei metodi escogitati è quello di presentarsi nudi, cosicché i loro abiti non corrono più alcun pericolo d'esser danneggiati. La guerra arride via via all'una e all'altra banda, tra alterne vicende; ad esempio quando la truppa di Lebrac si presenta nuda, quelli di Velrans li fanno scoprire dai contadini, i quali vanno di corsa ad avvisare le famiglie dei ragazzi, che vengono così sonoramente sculacciati al loro ritorno. Il tempo passa felicemente tra le lezioni del maestro a scuola la mattina e l'intero pomeriggio trascorso in mezzo ai campi a combattere o a cercar d'attuare varie strategie.

LO SPETTACOLO
Quanto può essere serio un gioco? Quanto ci si può sentire coinvolti nel giocarlo? Quante lacrime e risate, paure e gioie possono considerarsi più "vere del vero"?
Dove si trova il confine tra realtà e finzione quando si gioca credendo fino in fondo a quello che si sta facendo?
Pubblicato per la prima volta nel 1912 il romanzo di Louis Pergaud precede di poco lo scoppio del conflitto mondiale e sembra anticiparne gli accadimenti. Quasi ad esorcizzare quello che sta per accadere nel mondo, quasi presumendo la tragicità che dopo qualche anno avrebbe investito le vite di tutti, Pergaud scrive una storia, come egli stesso specifica nell'introduzione, "…nella quale scorre la linfa, la vita, l'entusiasmo; e il riso, il gran riso gioioso che doveva scuotere le pance dei nostri padri...pieni di sè!"

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