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LEVITICO pentateuco #3

La Confraternita del Chianti

Genere Prosa
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Regia: Marco Di Stefano

Drammaturgia: Chiara Boscaro

Attori: Marco Pezza

Altri crediti: LEVITICO pentateuco #3 da “Il Messicano” di Jack London di Chiara Boscaro, Marco Di Stefano, Marco Pezza regia di Marco Di Stefano drammaturgia di Chiara Boscaro con Marco Pezza voce di Francesco Boscaro musiche di Lorenzo Brufatto assistente alla regia Cristina Campochiaro progetto grafico e visivo di Mara Boscaro un progetto La Confraternita del Chianti una produzione Associazione K. / Teater Albatross (Gunnarp - Svezia) in collaborazione con Teatro Verdi - Teatro del Buratto

Parolechiave: Levitico, Migrazione, Monologo, London, Boxe

Produzione: Associazione K. | Teater Albatross di Gunnarp (Svezia)

Anno di produzione: 2016

Genere: Prosa

Quando uno straniero dimorerà presso di voi nel vostro paese, non gli farete torto.
Lo straniero dimorante fra di voi lo tratterete come colui che è nato fra di voi;
tu l'amerai come te stesso perché anche voi siete stati stranieri nel paese d'Egitto.
Io sono il Signore, vostro Dio.
[Levitico 19,33-34]


La terza parte del Progetto Pentateuco affronta il tema delle regole. Il Levitico parla delle regole che un popolo in cammino si da. Le regole per vivere. Le regole del culto. Le regole del corpo. Frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente.

Il nostro Levitico parte da un racconto di Jack London, “Il Messicano”, per raccontare una distopia non troppo fantascientifica. In un Paese in cui gli immigrati sono fuorilegge, il Movimento Liberazione Immigrati porta avanti una Rivoluzione contro il Governo. Ma servono sempre nuove risorse per il Movimento costretto alla clandestinità, servono soldi per le famiglie degli scioperanti, servono mezzi per l’organizzazione…

In questo mondo distopico si muovono diversi personaggi. Poco o niente li accomuna, se non il passaggio nelle loro vite di un misterioso ragazzo di cui ignoriamo la storia, di cui ignoriamo l’origine, di cui, in effetti, ignoriamo tutto.

Marco Pezza attraversa sei diversi personaggi, in questo giallo fatto di rivoluzionari, sadici, allenatori, organizzatori di incontri di boxe e divinità inaspettate. Alcuni di questi personaggi sono grotteschi, altri volgari, altri glaciali. Dipende da quali regole decidono di infrangere e quali decidono di rispettare.

Un ring che è simbolo della boxe, ma che è anche metafora della condizione del protagonista del racconto, il personaggio del quale tutti parlano, ma che si vedrà solo alla fine. Il Messicano. Orfano, straniero, costretto a combattere per sopravvivere. E mentre l'azione scenica prosegue l'attore/arbitro si libera dalle corde del ring e prepara lo spazio al Messicano. L'attore smette di essere arbitro e diventa pugile. Fuori i secondi, la campanella sta per suonare. L'ultimo incontro ha finalmente inizio.

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

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