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L'uomo di fumo

Teatro In Fabula

Genere Prosa
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Regia: Aniello Mallardo

Drammaturgia: Aniello Mallardo (scritto pensando al Perelà di Palazzeschi)

Attori: Raffaele Ausiello, Giuseppe Cerrone, Melissa Di Genova, Marco Di Prima, Antonio Piccolo

Altri crediti: aiuto regia: Giuseppe Cerrone musiche originali: Mario Autore scene: Sissi Farina, Antonio Genovese costumi: Anna Verde progetto grafico: Riccardo Teo foto di scena: Tiziana Mastropasqua ufficio stampa: Gabriella Galbiati

Parolechiave: ilcodicediperela, aldopalazzeschi, teatroinfabula, luomodifumo, under35

Produzione: Teatro In Fabula

Anno di produzione: 2016

Genere: Prosa

LA STORIA
Il Regno di Torlindao è sull’orlo del baratro: il Re, l’Arcivescovo, il nobile Zarlino e la marchesa Oliva di Bellonda sono in riunione permanente per realizzare un nuovo Codice di leggi che spazzi via la crisi economica. L’accordo, però, non si trova. Inaspettato arriva da un luogo misterioso... un uomo di fumo. Di fumo? Da non credere!
Figlio di Pena, Rete e Lama - tre vecchie streghe -, Perelà è un essere purificato da ogni immondezza umana e diventa presto l’uomo a cui tutti vogliono affidare il Codice: è il trampolino per arrivare al potere!
Il popolo lo accoglie in trionfo, oltre ogni aspettativa, suscitando l’invidia e la preoccupazione del Re e dell’Arcivescovo: deve essere solo un burattino, non un eroe! Intanto, una sciagura si abbatte sul Regno… È forse l’occasione giusta per sbarazzarsi dell’indesiderato Uomo di fumo?

Scritto pensando al Perelà di Palazzeschi, rappresentato con successo al Teatro Piccolo Bellini di Napoli, “L’uomo di fumo” è una favola per i più grandi, il racconto della nostra epoca. Chiunque può riconoscere in Perelà il desiderio di una vita fuori dagli schemi, dalle astuzie e dalle strategie di potere.

L'eterna storia dell'uomo nuovo che la società cerca sempre, ma non riconosce mai.

L’ALLESTIMENTO
Prologo. Tre rosse figure mascherate e incappucciate, artefici misteriose di un rito totemico e creaturale, che si fonda sull'evocazione sonora: “Pena! Rete! Lama! Pe… Re… La...”. Comincia la magia: nasce Perelà, l’Uomo di Fumo!
Secondo passo. L'esposizione “de lo Consiglio di Stato in tutti i suoi membri”, ossia la Politica ridotta in Finanza, la Scienza che idolatra la Fede, l'Arte che si fa nichilista, un femminismo confuso e fuori tempo: ecco dunque il Re Torlidao (Antonio Piccolo); il Cardinale Arcivescovo (Marco Di Prima); il poeta, pittore e filosofo pessimista (Giuseppe Cerrone); la Marchesa Oliva di Bellonda (Melissa Di Genova).
Il mondo dunque nella sua degradazione socio-politica, economica e intellettuale, in cui ogni principio è diventato una formula vuota mentre i diritti sono un ricordo, la democrazia è sconosciuta e l'inganno è la pratica consueta di gestione.
Gli abiti di questi personaggi – ispirati al Futurismo pittorico – sono come di plastica ed emettono ad ogni gesto un urticante e sinistro cigolio. Quale differenza con gli aerei vestiti dell'Uomo di fumo, grigio nei suoi comodi abiti e grigio nel suo volto angelicato! Si lavora dunque per contrapposizione: tanto sono squadrate, nette, statuarie le movenze e le pose dei quattro (tra allusioni mussoliniane e rimandi alla geometricità del culturismo fascista) quanto sono vaporose, tonde e come delicatamente ondeggianti quelle invece emesse da Perelà (Raffaele Ausiello).

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