Regia: Simona Di Maio e Sebastiano Coticelli
Drammaturgia: Simona DI Maio e Sebastiano Coticelli
Attori: Giuseppe Brancaccio, Sebastiano Coticelli, Simona Di Maio, Amalia Ruocco, Dimitri Tetta
Altri crediti: musiche originali Tommy Grieco scene Damiano Sanna costumi Gina Oliva disegno luci Paco Summonte foto di scena Diego Bernabei De Nicola
Parolechiave: Ricordo, assenza, aviatore, amore, desiderio
Produzione: Il Teatro nel Baule
Anno di produzione: 2016
Genere: Teatro-danza
“Aveva l’impressione di aver toccato limbi sconosciuti perché tutto diventava luminoso, le sue mani, i suoi abiti, le ali. Poiché la luce non discendeva dagli astri ma si sprigionava sotto di lui, da quei bianchi cumuli.”
(Antoine Saint-Exupery)
Sidera in latino significa stelle, il De privativo che lo anticipa sta invece a significare una mancanza, una impossibilità, ma allo stesso tempo indica il moto verso quegli astri, verso ciò che è necessario alla vita. Il desiderio è attesa di raggiungere la propria stella, ma è anche scelta; il fuoco del desiderio va nutrito altrimenti nessuna stella brillerà nel firmamento e nessun volo verso un altrove agognato sarà possibile.
Un uomo anziano seduto al tavolo ricorda. Il luogo è quello della memoria, il suo racconto non procede per linee ma per frammenti, rimandi, dissolvenze e immagini. Il desiderio di ritrovare il suo passato, la donna perduta, lo spinge a iniziare una ricerca che, su basi scientifiche, gli consenta di tornare indietro nel tempo e ritrovare il suo mondo perduto.
Ombre e fogli si muovono tra gli oggetti, in mezzo alle cose dimenticate, tra gli incartamenti di motori, il letto bianco e la radio mentre suona un valzer sommesso, come un ricordo portato dal vento e, tra le ceneri del tempo, un aeroplanino di carta vola.
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