Regia: Roberto Capaldo e Walter Maconi
Drammaturgia: Roberto Capaldo e Walter Maconi
Attori: Roberto Capaldo e Walter Maconi
Altri crediti: tele dipinte di Biro consulenza coreografica di Enrica Fazi luci e realizzazioni scene di Iro Suraci collaborazione tecnica di Gabriele Manzitto
Parolechiave: cambiamento, crescita, sequel, paura, amicizia
Produzione: Rebelot Teatro e Residenza IDra
Anno di produzione: 2014
Genere: Teatroragazzi (6-99) Prosa
”...carico di quelle ricchezze Pollicino tornò a casa dai suoi genitori. L'Orco invece solo e disperato se ne andò per sempre da quelle terre”. Questo il finale della fiaba originale. Li avevamo lasciati qui i due protagonisti. “Ma dopo tanto tempo che fine hanno fatto?”. “Pollicino e l'Orco” è un sequel, una commedia brillante e poetica in cui i due leggendari personaggi si rincontrano constatando di essere entrambi diventati più “uomini”, di essere cresciuti.
Impegnati in un duello all'ultimo sangue, ritmato da una tensione tragicomica e commovente, i due non si risparmiano nulla: vecchi rancori e nuovi colpi bassi, intime confidenze e rinnovate paure, facendo continuamente i conti con la propria natura e con la cena di cui Pollicino è convinto essere la portata principale.
Note di drammaturgia
Nella fiaba di Charles Perrault, il bambino piccolo come un pollice, sconfiggendo il “simbolico” nemico, affrontava in realtà le proprie paure e ne usciva arricchito. Era cresciuto. L'orco non poteva più albergare nell'animo “emancipato” di Pollicino ed era costretto a riadattarsi altrove, a cambiare, a crescere anch'egli a suo modo. E' per questo che abbiamo immaginato che in un ipotetico “dopo” entrambi fossero diventati uomini, capaci cioè di provare tutta la gamma di sentimenti umani, come un bambino sa fare ma a cui ancora non sa dare un nome. Quando Pollicino e l'Orco si rivedono, vivono un vero e proprio caleidoscopio di emozioni. L'idea legata al passato che ognuno ha dell'altro si scontra con la sorpresa di scoprirsi trasformati, ma si accompagna anche al timore che il cambiamento non sia autentico.
Durante l'intera messinscena i bambini sono portati a identificarsi nelle convinzioni e nelle paure di Pollicino, in quanto eroe positivo e a diffidare dell'Orco, cattivo e mangia uomini per antonomasia. Certo il tentativo di cambiamento dell'orco è goffo, sicuramente ambiguo nelle modalità, oggettivamente difficoltoso se considerato il punto di partenza. Però egli dice la verità sin dall'inizio, il suo è un cambiamento sincero. Di fatto tanto basta, sommato alla diffidenza di Pollicino, per non credergli. Sarà solo lo svelamento finale a sciogliere ogni dubbio e a far capire ad entrambi che forse, d'ora in poi, potrebbero fidarsi l'uno dell'altro.
Lo spettacolo è indirizzato ai bambini dai 6 anni in poi e, tenendo conto della “lezione” data dai migliori film di animazione degli ultimi anni, agli adulti che li accompagnano.
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