Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

Pollicino e l'Orco

Rebelot Teatro
Regia: Roberto Capaldo e Walter Maconi
Drammaturgia: Roberto Capaldo e Walter Maconi
Attori: Roberto Capaldo e Walter Maconi
Trailer: Link
Anno: 2014


Generi: Teatroragazzi

Tags: cambiamento, crescita, sequel

”...carico di quelle ricchezze Pollicino tornò a casa dai suoi genitori. L'Orco invece solo e disperato se ne andò per sempre da quelle terre”. Questo il finale della fiaba originale. Li avevamo lasciati qui i due protagonisti. “Ma dopo tanto tempo che fine hanno fatto?”. “Pollicino e l'Orco” è un sequel, una commedia brillante e poetica in cui i due leggendari personaggi si rincontrano constatando di essere entrambi diventati più “uomini”, di essere cresciuti.
Impegnati in un duello all'ultimo sangue, ritmato da una tensione tragicomica e commovente, i due non si risparmiano nulla: vecchi rancori e nuovi colpi bassi, intime confidenze e rinnovate paure, facendo continuamente i conti con la propria natura e con la cena di cui Pollicino è convinto essere la portata principale.

Note di drammaturgia
Nella fiaba di Charles Perrault, il bambino piccolo come un pollice, sconfiggendo il “simbolico” nemico, affrontava in realtà le proprie paure e ne usciva arricchito. Era cresciuto. L'orco non poteva più albergare nell'animo “emancipato” di Pollicino ed era costretto a riadattarsi altrove, a cambiare, a crescere anch'egli a suo modo. E' per questo che abbiamo immaginato che in un ipotetico “dopo” entrambi fossero diventati uomini, capaci cioè di provare tutta la gamma di sentimenti umani, come un bambino sa fare ma a cui ancora non sa dare un nome. Quando Pollicino e l'Orco si rivedono, vivono un vero e proprio caleidoscopio di emozioni. L'idea legata al passato che ognuno ha dell'altro si scontra con la sorpresa di scoprirsi trasformati, ma si accompagna anche al timore che il cambiamento non sia autentico.
Durante l'intera messinscena i bambini sono portati a identificarsi nelle convinzioni e nelle paure di Pollicino, in quanto eroe positivo e a diffidare dell'Orco, cattivo e mangia uomini per antonomasia. Certo il tentativo di cambiamento dell'orco è goffo, sicuramente ambiguo nelle modalità, oggettivamente difficoltoso se considerato il punto di partenza. Però egli dice la verità sin dall'inizio, il suo è un cambiamento sincero. Di fatto tanto basta, sommato alla diffidenza di Pollicino, per non credergli. Sarà solo lo svelamento finale a sciogliere ogni dubbio e a far capire ad entrambi che forse, d'ora in poi, potrebbero fidarsi l'uno dell'altro.
Lo spettacolo è indirizzato ai bambini dai 6 anni in poi e, tenendo conto della “lezione” data dai migliori film di animazione degli ultimi anni, agli adulti che li accompagnano.

Altri crediti: tele dipinte di Biro consulenza coreografica di Enrica Fazi
luci e realizzazioni scene di Iro Suraci collaborazione tecnica di Gabriele Manzitto

Produzione: Rebelot Teatro e Residenza IDra

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Non è stata caricata nessuna recensione

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Rebelot è una realtà culturale che si occupa di produzioni teatrali per adulti e ragazzi e di progetti pedagogici, in collaborazione con scuole, carceri, cooperative sociali, amministrazioni pubbliche ed enti privati
Fondata nel 2011 da Roberto Capaldo, ha finora prodotto gli spettacoli MADEINCHINA, ispirato alla storia vera di due contadini cinesi (2010). Presentato in prima nazionale al Festival Arlecchino d’oro di Mantova e vincitore del bando "Storie di lavoro 2011"con la seguente motivazione:

Madeinchina possiede un'energia legata ad un lavoro artistico maturato nell'arco del tempo fuori da manierismi modaioli, una struttura drammaturgica e scenica mobile, con continui rimandi ad una rappresentazione che coniuga teatro di narrazione e d'attore, commedia dell'arte ed elementi oleografici del teatro tradizionale cinese. Una storia che racconta di uno sfruttamento apparentemente lontano ma che ha un chiaro riflesso sulle nostre esistenze. Capaldo, con un'energia attoriale maturata in un percorso che va dal terzo teatro alla commedia dell'arte, un teatro spesso a contatto con il pubblico, porta in scena un monologo che, come pochi altri, riesce a restituire un linguaggio personale fuori dagli schemi, un monologo intenso e divertente, surreale e tragico. Una modalità di fare teatro che trae forza da una reale necessità politica ed esistenziale, intima ma al contempo a stretto contatto col presente.

VITE ALL’INCANTO, pubblico bando per un riacquisto di memoria collettiva (2012). Progetto teatrale, rivolto ai ragazzi, per il Giorno della Memoria, sostenuto da Festival Internazionale di Arzo - Svizzera e da Teatro dei Colori di Avezzano | POLLICINO e l’ORCO, la straordinaria storia di due nemici inseparabili (2013, con Walter Maconi). Sequel della fiaba di Perrault, per bambini dai sette anni in poi, spettacolo vincitore dell’edizione 2015 del premio Otello Sarzi di Porto Sant’Elpidio | CRI CRI, CRI CRI, CRI CRI ... , performance teatrale sulla meraviglia e l’incanto (2014, con Antonio Catalano). Progetto teatrale rivolto a bambini dai due anni in poi, vincitore del bando europeo Small size, big citizens, presentato in prima nazionale al Festival Internazionale di teatro ragazzi “Visioni di teatro, visioni di futuro” di Bologna.
L’Associazione ha collaborato con Fondazione Pontedera Teatro, Fondazione Umberto Artioli, Festival Internazionale di Arzo, la scuola Campo Teatrale di Milano, Dacia Maraini, Serena Sinigaglia, Bruno Stori, Gyula Molnar, Carrozzeria Orfeo (compagnia vincitrice del Premio Nazionale della Critica 2012), 
Nel 2013 ha vinto il bando Promozione della cultura per favorire la partecipazione giovanile e la coesione sociale nella Comunità promosso da  Fondazione Comunitaria Nord Milano, con il progetto Cantiere Creativo_City Dreamers, che ha visto lavorare insieme adolescenti disabili e non.
Condividi