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UN SACCHETTO DI BIGLIE

Bam!Bam! Teatro

Genere Teatroragazzi (8-14)
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Regia: LORENZO BASSOTTO

Drammaturgia: LORENZO BASSOTTO

Attori: LORENZO BASSOTTO ROBERTO MARIA MACCHI

Altri crediti: scritto e diretto da Lorenzo Bassotto con Lorenzo Bassotto e Roberto Maria Macchi con la partecipazione straordinaria di Giulio Brogi nella voce off di Joseph Joffo e di Joseph Joffo nella versione francese dello spettacolo maschere di Roberto Maria Macchi musiche di Olmo Chittò costumi di Antonia Munaretti light design e tecnico Claudio Modugno e Matteo Pozzobon editing audio di Giancarlo Dalla Chiara organizzazione di Daniele Giovanardi foto e video di Barbara Rigon

Parolechiave: Giornata della Memoria, Joffo, memoria, shoa

Produzione: BAM!BAM! TEATRO, A.G.A. Associazione Giochi Antichi, Conservatorio F. Dall'Abaco di Verona

Anno di produzione: 2015

Genere: Teatroragazzi (8-14)

La vicenda narrata si svolge in Francia, nel periodo della seconda guerra mondiale
durante l’occupazione tedesca. A Parigi, nel quartiere ebraico, vive la famiglia Joffo
composta dai genitori e da quattro figli maschi, due già adulti che aiutano il papà
nella sua attività di parrucchiere e due più piccoli, Maurice e Joseph che frequentano
la stessa scuola. Ed è Joseph, il più piccolo, a raccontare le peripezie compiute dalla
sua famiglia per sfuggire alla Gestapo. Una fuga ininterrotta che accompagna la sua
famiglia dai tempi del nonno, costretto a lasciare la Russia ai tempi dei “pogrom”, le
persecuzioni razziali contro gli ebrei.
Per Joseph tutto inizia quando sua madre è costretta a cucire una stella gialla sui
cappotti dei figli. Appena arrivati a scuola, sia Joseph, sia Maurice vengono presi in
giro dai compagni, ignorati dal maestro e picchiati all’uscita. La sera stessa il padre,
dopo un lungo discorso, avvisa i due ragazzi che è necessario che la famiglia si separi
e che tutti scappino a gruppi di due a due per non dare troppo nell’occhio. Il padre dà
loro una somma di denaro e un indirizzo dove dovranno ritrovarsi. Inizia per Maurice
e Joseph una fuga attraverso la Francia per raggiungere la linea di demarcazione a
sud della nazione, verso Mentone e Nizza, che i due fratelli raggiungeranno correndo
numerosi rischi e pericoli, ma che dovranno poi abbandonare in seguito all’armistizio
firmato dall’Italia. I soldati italiani presenti in questa zona verranno sostituiti dai
soldati tedeschi che arresteranno i due fratelli e li sottoporranno ad estenuanti
interrogatori. Al termine della guerra, la famiglia Joffo riuscirà a ricongiungersi, ma
uno dei suoi membri, finito in mano ai tedeschi, non tornerà mai più.
La drammaturgia dello spettacolo si focalizza sul gioco delle biglie come filo
conduttore della storia, come percorso salvifico per uscire dalla paura e tornare a
vivere. Le biglie del piccolo Joseph sono una sorta di amuleto con il potere di
riportare alla memoria del piccolo protagonista i momenti belli o dolorosi, ma in ogni
caso liberi, vissuti prima della guerra. Un potere immaginario molto potente, il potere
che solamente le cose legate intimamente con il nostro essere, come il gioco possono
scatenare. La fuga dei due protagonisti, nella trasposizione teatrale assume i connotati
di un lungo percorso “nella sabbia”, una gara con le biglie che sembra infinita e senza
vie d’uscita, ma allo stesso tempo ne subirà gli arresti e i colpi secchi di un gioco di
biglie nel cerchio. Le sue regole, i colpi di fortuna e di abilità segneranno ogni
passaggio drammaturgico creando un parallelo tra il gioco e la vita.
Un percorso salvifico, proprio perchè legato all’immaginazione e al potere
insuperabile del gioco di portarci “oltre”.
Lo spettacolo gode del caloroso sostegno dell’autore dell'omonimo romanzo, Joseph
Joffo, che per l’occasione ha rivelato al regista episodi inediti della storia ed ha
assistito al debutto dello spettacolo

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