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Il revisore

La giostra

Genere Prosa
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Regia: Valeria e Maria Tavassi

Drammaturgia: Nikolaj Gogol

Attori: Marianna Robustelli Andrea Narciso Luca Narciso Alfonso D'Auria Barbara Buonanno Monica Buonanno Melania Massa Massimo Minopoli Denise Cario Emanuele Scherillo Nilsa Varriale

Altri crediti:

Parolechiave: Gogol, La giostra, Teatro, Revisore

Produzione: La giostra Teatro Napoli

Anno di produzione: 2013

Genere: Prosa

“Il revisore” racconta la storia di un esilarante equivoco.
L’arrivo di uno sconosciuto avventuriero squattrinato, in una sonnacchiosa ed isolata cittadina di periferia dell’immenso impero zarista, mette il subbuglio tra i corrotti funzionari locali, già in allarme per la preannunciata visita di un ispettore.
Consapevole dello scambio l’avventuriero, già in difficoltà per avere perso tutti i suoi averi al gioco e timoroso di finire in carcere per debiti, sfrutta con disinvoltura tutti coloro che gli si avvicinano per corromperlo; si lascia passare per il temuto ispettore, inganna con le sue bugie gli impauriti burocrati e si diverte alle loro spalle coprendoli cinicamente di ridicolo.
Alla fine lo sconosciuto avventuriero, recuperata una somma bastevole al proseguimento del suo viaggio, si eclissa indisturbato, proprio mentre sopraggiunge in città il vero e temuto Ispettore generale!
Ma siamo poi sicuri che l’arrivo di costui potrà porre fine al malcostume o, forse, quest’onorato malgoverno dilagherà fino all’inverosimile?
Immersa in un “realismo magico”, scritta con stile visionario e fantastico, dipanandosi attraverso situazioni satirico-grottesche e su uno sfondo di una desolante miseria umana, la commedia Il revisore è senz’altro tra le opere più significative di Nicolaj Gogol’. Conclusi gli studi egli si recò a Pietroburgo dove intraprese una carriera di burocrate, appunto, mantenendo però viva la sua passione per la scrittura, così da essere considerato uno dei grandi della letteratura russa; tanto è vero che Fedor Dostoevskij ebbe a scrivere:”Siamo tutti usciti dal cappotto di Gogol’ ”.
Il suo linguaggio è di una incredibile forza e originalità: spesso le parole assumono una quantità di significati intrecciati, il che contribuisce a rendere estremamente densa, e perciò ricca di
interpretazioni, la lettura dell’opera:
SINDACO-Per tutta la notte ho sognato due orribili topi.
Mai visto niente di simile: neri erano e di una grandezza spropositata!-
Arrivavano, fiutavano un po’ qua e un po’ la, e se ne

La prima messinscena di quest’opera scritta nel 1836, scatenò le aspre reazioni degli ambienti descritti nel testo e ciò accadde poiché l’artista riuscì a descrivere sorridendo ma a colpire con mano forte e con potenza emotiva.
La compagnia La giostra, anche sulla scorta delle innumerevoli rappresentazione succedutesi nei circa due secoli, e nella piena consapevolezza dell’attuale soffocante malcostume che l’odierna burocrazia ci impone, ne dà una lettura ancora ridicola, ma anche più ambigua, e lo fa invertendo i maschi con le femmine e viceversa, contaminando il mondo zarista del diciannovesimo secolo con quello democratico del ventunesimo secolo, cambiando di un nulla l’ambientazione della locanda da quella della casa del podestà. Ciò forse significando in tal modo che questo malgoverno, comunque lo si trasformerà, non cambierà … purtroppo?

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