Regia: LUCA BOLLERO
Drammaturgia: MANLIO MARINELLI
Attori: ANTONELLA DELLI GATTI
Altri crediti: IL MARE A CAVALLO con ANTONELLA DELLI GATTI testo originale MANLIO MARINELLI regia LUCA BOLLERO disegno luci ANTONIO STALLONE abiti di scena Atelier Enrica Daidone produzione TEATRO CONTESTO – Torino in collaborazione con Associazione Culturale Toto
Parolechiave: IMPASTATO,MADRE,MAFIA,DONNA,CORAGGIO
Produzione: TEATRO CONTESTO
Anno di produzione: 2015
Genere: Prosa
Il 9 maggio 1978 Peppino Impastato muore dilaniato da un’esplosione sui binari della Palermo-Trapani.
Assassinato dalla mafia, ma accusato di essere un terrorista ucciso dalla propria bomba.
Felicia Bartolotta, sua madre, ricaccia dentro le lacrime e fa quel che deve fare:
lotta per vedere riconosciute l’innocenza del figlio e la colpevolezza dei carnefici.
La storia di una donna che ha rifiutato la regola del silenzio e dell’accettazione della violenza.
Che ha rotto con la sua parentela
Che ha scelto di stare con i “compagni” di suo figlio, ne ha condiviso le idee, ne ha stimolato le iniziative ed ha aperto la sua casa a chiunque volesse ascoltarla, soprattutto ai ragazzi delle scuole .
Così, il suo dolore e' diventato il dolore di tutti. La sua giustizia, la giustizia di tutti.
«Il mare a cavallo» dà voce a Felicia Bartolotta, madre di Peppino Impastato, dilaniato da una bomba sulla ferrovia Trapani-Palermo il 9 maggio del 1978. Peppino è stato ucciso dalla mafia che fin da subito cerca di depistare le indagini con l’accusa di terrorismo.
Felicia non si dà pace, rifiuta la regola del silenzio che la vuole chiusa nel suo dolore e rompe con la famiglia del marito, sceglie di stare con i “compagni” di Peppino e si costituisce parte civile al processo per vedere riconosciuta l'innocenza del figlio e la colpevolezza dei suoi carnefici.
Lo spettacolo prende avvio dai funerali di Felicia: dalla sua bara, mentre si svolgono le esequie, la donna guarda i suoi compaesani e racconta nuovamente la sua vicenda, ora con passione, ora con un distacco che giunge quasi all'ironia.
In scena Felicia si rivolge direttamente a noi, ma rivive anche i momenti salienti della sua storia: così il pubblico entra in contatto anche con altri personaggi che gli permettono di prendere viva coscienza di una storia di quarant’anni fa che parla al pubblico di oggi.
Mafia, omertà, politica, famiglia, lo spettacolo tocca tutti i temi che ritornano con prepotenza nella vita civile odierna del nostro paese.
L’idea principale che muove la scrittura de Il mare a cavallo è la consapevolezza che un’operazione teatrale non può e non deve avere come solo intento quello di informare su un fatto o su un argomento. Per quanto questo testo affronti un tema ed una storia dai fortissimi connotati politici e civili, e per quanto non cerchi mai di abdicare a questa evidenza, non ho mai perso di vista un’altra deflagrante evidenza: il compito del teatro è mettere in contatto, tessere una relazione efficace, tra tutti i partecipanti all’evento scenico. Si tratta, cioè, di unire, attraverso la condivisione di emozioni, le esistenze che sono in scena con quelle che sono in platea.
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