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Opera Omnia - C. Goldoni

Teatro Magro

Genere Altro
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Regia: F. Cortellazzi, A. Pezzali, M. Visentini, K. Gerola

Drammaturgia:

Attori: Laura Ferri, Michela Tobanelli, Dina Vignoni, Laura Orlati, Mauro Baraldi, Tatiana Neri, Michele Lanza, Claudio Torelli, Lorenzo Mirandola, Elena Truzzi

Altri crediti: Abiti: Gattacicova Audio e Luci: Stefano Fornasini Comunicazione: Kati Gerola Coordinamento: Chiara Gobbi Organizzazione: Davide Saccani

Parolechiave: teatro magro, operaomnia, carlo goldoni

Produzione: Teatro Magro

Anno di produzione: 2015

Genere: Altro

Opera Omnia è un progetto artistico che si propone di affrontare i grandi autori con un'attenzione particolare alla funzione divulgativa della messa in scena. Coerentemente con l’attività di Teatro Magro, volta alla realizzazione di progetti che cercano di intercettare un nuovo pubblico lavorando in modo capillare con scuole, allievi e docenti, la scelta della monografia permette di selezionare e di diffondere i lavori più significativi di un solo autore sviluppando nuclei drammatici in più quadri che rispondano a un’interpretazione scenica originale e alternativa.
L’idea che sottende “Opera Omnia” è quella di scegliere circa dieci tra tutti i testi teatrali scritti da un unico autore e di condensarli sulla scena come fossero una sorta di “Bignami” di agile lettura; non una scorciatoia semplicistica, ma un'esortazione alla ricerca mossa allo spettatore, sempre più distratto, in modo che la tendenza sia in inversione e proceda, semmai, verso la volontà di approfondimento.

“Opera Omnia – C. Goldoni” costituisce la prima tappa del progetto Opera Omnia.
Teatro Magro ha costruito lo spettacolo insieme a un gruppo di attori provenienti da compagnie teatrali amatoriali, sottolineando in questo modo il legame tra la scrittura di Goldoni e il popolo: non era insolito, infatti, che i testi dell’autore veneziano venissero recitati proprio da attori dilettanti. Allo stesso modo, la regia, concetto inesistente nel Settecento, diviene il frutto di un’organizzazione collettiva del lavoro di messa in scena, ed è curata, quindi, non da una figura unica, ma da quattro elementi della compagnia. Tuttavia, il linguaggio della scena, assolutamente contemporaneo, si nutre di leggerezza e vivacità imperniate sull’assimilazione del testo a una partitura di azioni performative: l’attenzione agli aspetti drammaturgici, infatti, curati anch’essi in modo collettivo, è determinante nel veicolare allo spettatore le impressioni emanate dalla scrittura goldoniana.
I richiami testuali di questo “vol. I” di Opera Omnia provengono da "Le baruffe chiozzotte", "Gl’innamorati", "Le donne di buonumore", "La locandiera", "Il filosofo di campagna", "La trilogia della villeggiatura", "La vedova scaltra", "Una delle ultime sere di Carnovale", "Il servitore di due padroni" e "Il ventaglio": insieme, le opere definiscono un piacevole percorso all’interno della drammaturgia di uno dei più rappresentati commediografi di tutti i tempi, e la scena altro non è che una pagina “altra”, scritta con amore, dove parole, canto, musica e luci si fondono per accendere una scintilla emotiva, oltre che una curiosità intellettuale. La voce della scena appartiene al tempo effimero condiviso con lo spettatore, ma la sua anima è quella di capolavori che sembrano non conoscere tempo né spazio.

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