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MOZART E SALIERI

I DEMONI

Genere Prosa
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Regia: ALBERTO OLIVA

Drammaturgia: ALBERTO OLIVA E MINO MANNI DA ALEKSANDR PUSKIN

Attori: MINO FRANCESCO MANNI DAVIDE LORENZO PALLA

Altri crediti: Musiche originali Ivan Bert Scene Francesca Barattini Costumi Marco Ferrara Disegno Luci Alessandro Tinelli Assistenti alla regia Angelo Colombo e Serena Lietti

Parolechiave: Mozart, Bellezza, Puskin, Demoni, Oliva

Produzione: I DEMONI in collaborazione con Teatro Out Off, Teatro In-Folio e con il sostegno di Next e di Rosana Rosatti

Anno di produzione: 2015

Genere: Prosa

Salieri contro Mozart nella prima “cena con delitto” della Storia.
La morte di Wolfgang Amadeus Mozart è avvolta nel mistero: semplice febbre miliare in un corpo spossato dalla fatica e dalla debolezza, o avvelenamento? Quali legami segreti uniscono Il Flauto Magico, opera che svela un mondo sconosciuto ed esoterico, nuovo Vangelo che il genio mozartiano si apprestava a rivelare, e la commissione di una Messa da morto, un lugubre Requiem pagato a peso d’oro da un committente misterioso?

A partire dal breve, ma potentissimo testo di Aleksandr Puskin, da cui Peter Shaffer e Milos Forman hanno tratto un grande film, proponiamo una discesa negli inferi della mediocrità, dell’ambizione artistica tarpata dal senso di inferiorità. La drammaturgia sposa la tesi dell’avvelenamento da parte di Antonio Salieri, musicista contemporaneo di Mozart e – all’epoca – molto più affermato di lui. Il testo nasce dall’opera di Puskin, ma incontra suggestioni originali e altre fonti letterarie, fra cui Il Soccombente di Thomas Bernhard, le lettere di Mozart e i libretti delle sue opere, in particolare Il Flauto Magico con tutti i misteri che gravitano attorno alle sue influenze massoniche, ma anche Dostoevskij con il suo Grande Inquisitore.

Antonio Salieri è una figura straordinaria, musicista di fama mondiale in vita, avrebbe potuto godersi gli onori e la fama che certo non mancavano al compositore ufficiale di corte. Capita, però, che negli stessi anni della sua maturità, compaia nel mondo il più grande genio musicale di tutti i tempi.
Il dramma di Salieri è quello di avere avuto abbastanza talento per riconoscere la genialità assoluta e inarrivabile di Mozart, ma non abbastanza talento per saperla superare. Il suo non è il destino degli “stupidi di successo”, che si godono la notorietà che riescono a ottenere.
Purtroppo per lui, Salieri sapeva di non essere Mozart.
Purtroppo per Mozart, non è riuscito a resistere alla tentazione di eliminarlo, almeno secondo la versione che della storia ci propone Puskin.
Un duello a colpi di musica, mentre il fuoco della passione brucia insieme al fuoco dell’invidia. L’inevitabile conseguenza di un dialogo fatto di “non detti”, parole schivate e sguardi incrociati, è il delitto, consumato subdolamente, senza il coraggio del gesto plateale, al punto che resterà per sempre il dubbio che non sia stato veramente Salieri a uccidere Mozart.

E’ il mito della creazione al negativo, raggiungere la fama non per aver creato una grande opera d’arte, ma per avere distrutto un’opera d’arte vivente, il più grande genio della storia della musica. Ma la sfida di Salieri è addirittura con Dio, colpevole, a suo dire, di aver donato un talento incredibile a un essere volgare e incapace di rendersene conto.

Ivan Bert ha composto per l’occasione un’opera di musica contemporanea dal titolo WHAM, ispirata alla musica dell’ultimo Mozart e alle influenze massoniche che la ispirano, attraverso la registrazione dei suoni tipici degli strumenti della c

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