Regia: Marianna Esposito
Drammaturgia: Marianna Esposito
Attori: Ettore Distasio, Marianna Esposito
Altri crediti:
Parolechiave: Erri de luca, tu mio, shoah, guerra, dopoguerra, amore
Produzione: Compagnia TeatRing
Anno di produzione: 2015
Genere: Prosa Teatro-danza
VINCITORE DEL PREMIO AENARIA 2015, categoria “Miglior Spettacolo della stagione”
Adattamento e regia: Marianna Esposito
Con: Ettore Distasio, Marianna Esposito
Assistenza alla regia: Davide Rustioni
**** La regia di Marianna Esposito riporta gli elementi presenti nel romanzo rispettandone tutta la poetica, ma li assembla liberamente in una storia delicata, che si snoda su un piano temporale diverso offrendo in più, un lieto fine, che arriva come una carezza al cuore, un alito di speranza.
**** Il compito che Marianna Esposito doveva portare a buon fine in questa occasione era duplice: da un lato, emozionare il pubblico con una storia interessante; dall'altro, non tradire lo spirito dell'autore. Ha raggiunto entrambi gli scopi perché è un'artista brava e completa
Il 1955, il dopoguerra, un'estate, il primo amore, un ragazzo che ragazzo non sarà mai più.
Il mare, che costringe all'equilibrio, centrifuga tutto e spinge i personaggi a trovare il proprio "centro": la propria posizione nella storia di quest'estate di chitarre, dove l'Italia si lecca le ferite, nessuno vuole parlare di quello che è stato; i tedeschi sono solo quelli che vengono ad arrostirsi al sole e un ragazzo, con l'età della dimenticanza, vuole ricordare un passato non suo.
Il dolore può essere leggero, può essere poesia, se si riesce a non perdere mai la vista della terraferma.
Enrico conosce Caia, "l'ebbrèa", e si fa carico di una decisione. Attraverso l'amore, si fa carico della storia.
La compagnia TeatRing torna a parlare di storie qualunque, attraverso le quali vibrano i cuori e il coraggio di eroi nascosti; in questo caso giovani eroi che imparano la vita e l'amore nello spazio di un'estate e cercano di suturare ferite profonde come la guerra, l'antisemitismo, il dolore e la perdita, con le risorse inesauribili dell'essere umano messo alle strette.
La storia di Enrico non è dissimile dai milioni di volontari che partono da paesi stranieri, alla volta di altri paesi, dove guerre, fame, epidemie, colpi di stato affliggono persone innocenti. Il mondo ha bisogno di eroi ciechi e folli.
Ci sembrava giusto onorare la nascita di uno di essi.
Il linguaggio è sempre quello che contraddistingue la ricerca di TeatRing: un tessuto drammaturgico dove il corpo, le scene, la voce e l'anima degli attori sono IL testo. Nessuno di questi elementi è mai puramente decorativo. Tutto concorre a creare una storia fatta di immagini, metafore ed emozioni.
Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.
Link:
Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.