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La Banalità del Cilindro

Compagnia Vuoto per Pieno

Genere Danza Teatro-danza Performance
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Regia: Fabrizio Calanna

Drammaturgia: Fabrizio Calanna

Attori: Lara Viscuso, Martina Smadelli, Giulia Murgianu, Cristian Cucco, Alice Carrino, Mario Giallanza, Lucia Brizzi, Valentina De Simone.

Altri crediti:

Parolechiave: danza,chaplin,pasolini,banalitàdelmale

Produzione: Compagnia VuotoPerPieno

Anno di produzione: 2012

Genere: Danza Teatro-danza Performance

Progetto
Il progetto nasce dalla assoluta volontà ed esigenza di analizzare e quindi elaborare il mondo poetico di uno dei più grandi registi e attori del cinema muto, Charlie Chaplin soffermandosi soprattutto sul suo Charlot...
Gli spunti di riflessione sulla sua lirica sono innumerevoli. Attraverso il suo immaginario e il suo contesto storico, si è potuto indagare ancor meglio sullo scenario Moderno, cercando di mantenere sempre vivido un parallelismo che non prescinde purtroppo dai paradossi umani. Dall'errore di uomini su altri uomini.
Scopo
Uno degli aspetti più deprimenti dei tempi che viviamo è vedere, subire e qualche volta dover praticare la prevaricazione. Ed è un aspetto così consueto della nostra vita quotidiana che non ci facciamo più caso e la consideriamo un effetto collaterale necessario. Lo spettacolo che andiamo a proporre si prefigge di sottolineare con gentilezza, ma senza sconti, quante volte siamo vittime, e quante carnefici...
Note di regia
Tutto ruota attorno a due status simbol: vigoroso uno e accondiscendente l'altro; Cilindro e Bombetta due simboli che indossati dall'uomo comune lo trasformano inevitabilmente in preda o cacciatore, nobile o popolano, ricco o borghese sovrapponendo su di esso una condizione sociale ed un' etichetta precisa...
Jung durante un'intervista disse che l'uomo non sopporterà per sempre la propria Nullificazione, il momento della rivincita è molto vicino... l'uomo ha bisogno di dare un significato alla propria esistenza, perchè non può esistere una vita priva di senso e banale...
La Banalità, Chaplin, la combatteva banalizzandola…lottava attraverso la semplicità della cattiveria rendendo leggero (banale) ciò che risiede nella disumanità, che ad altissimi livelli è illogica, non razionale, finalizzata al nulla o sicuramente dettata da motivi leggeri paragonabili ai gesti di Chaplin, il fare spallucce, l'essere più cattivo degli uomini cattivi.
In riferimento alla “Banalità del male” (di H. Arendt), dove Adolf Eichmann, è il male più malefico che non prende una posizione precisa, che esiste solo per motivi inconsistenti, che esiste nell'uomo assolutamente normale, si evince che “ Il cattivo” non prende una posizione, ma si trova ad esserlo; Eichmann tutto era fuorché anormale: era questa la sua dote più spaventosa. Ma quel che diceva Eichmann e il modo in cui lo diceva, non faceva altro che tracciare il profilo di una persona comune, un impiegato qualunque, completamente calato nella realtà che aveva davanti: lavorare, cercare, riordinare numeri sulle statistiche, ecc. Solo gli mancava la capacità di immaginare cosa stesse facendo.
Così come Eichmann anche il signor C. è sotto torchio, divorato dalla Macchina della “Giustizia”, se così si può chiamare, un processo che lo conduce ad una condizione senza via di fuga...
Cilindro e bombetta: un dualismo umano che non tutti hanno il coraggio di NON scegliere... Meglio cilindro, bombetta o nessuno dei due ?

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