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Ines e Garcin

Associazione Artistico Culturale Aletheia
Regia: Massimo Giannetti
Drammaturgia: Associazione Artistico-Culturale Aletheia - Liberamente ispirato da "A porte chiuse" di J.P. Sartre
Attori: Daniela Damiani e Saverio Fiano
Trailer: Link
Anno: 2015


Generi: Prosa

Tags: Inferno, Relazione, Altro, Porte, Sartre

Partendo dallo stimolo dell’opera di J.P. Sartre, il gruppo teatrale dell’Associazione Aletheia attraverso il suo regista drammaturgo Massimo Giannetti ha realizzato uno spettacolo denso di contenuti e di tematiche esistenziali, evidenziando particolarmente quell’aspetto della condizione umana, caratterizzato dalla necessità-obbligo della interazione assolutamente condizionante tra l’Io e l’Altro. Interazione che può essere assimilata teatralmente ad una condizione di “vita all’inferno”concretamente realizzata nella messa in scena e attraverso la dinamica dei rapporti tra i due personaggi: Ines e Garcin.

Nello spettacolo infatti l’Inferno non è altro che una semplice stanza, arredata in stile piccolo-borghese in cui due personaggi, un uomo, Garcin, e una donna, Inès, sono condannati a convivere per l’eternità, ricreando seppure in maniera estremizzata la condizione di relazione ravvicinata e obbligata tra due persone. Nessun giornale, nessun orologio funzionante, nessuna finestra, nessun carceriere, nessuna tortura. Niente. Solo la presenza fisica dell’altro, la propria coscienza e la possibilità di vedere il modo in cui i propri conoscenti ancora in vita reagiscono alla loro morte, immagini che si rarefanno quando cominciano ad affievolirsi i ricordi della passata vita, che si dimostra a sua volta, appunto come un inferno.
Personaggi assoluti che però hanno storie significative che hanno caratterizzato la loro vita: la paura, la noia, l’egoismo, la malvagità. Inès é la prima a realizzare che ad infliggere loro la vera tortura non sarà un demonio o un boia, ma saranno loro stessi a tormentarsi reciprocamente.
Lei col suo bisogno di espiazione, pronta ad assumersi le sue responsabilità, sapendo bene di meritarselo. Mentre Garcin si ritiene senza colpa e cerca la redenzione nell’approvazione del suo operato da parte dell’altro, di Ines. Ma lei si rifiuta di stare al gioco, costringendo entrambi invece a fare i conti con le loro azioni e il modo in cui esse sono state percepite dagli altri.

Da qui l’amara constatazione che esistiamo solo attraverso – e grazie – agli altri, e sono i loro giudizi, la loro percezione di noi a definirci. E’ da questa metafora della realtà che esce la vera condanna dell’inferno: essere condizionati dalla presenza e dal giudizio altrui, da cui si vorrebbe attenzione e riconoscimento, consapevoli che qualsiasi cosa noi facciamo, l’ultima parola spetterà sempre agli altri. Un gioco di bisogni e di rifiuti. E questo “gioco obbligato” di relazione con l’altro, non finirà mai, come l’inferno, diventando una condanna, ma al tempo stesso una sfida. La grande sfida della vita. Non ci saranno né vinti né vincitori. Solo persone.

La drammaturgia dello spettacolo ha voluto evidenziare questa metafora apparentemente amara, importante spunto di riflessione sul condizionamento alla propria libertà, ma presa di coscienza attiva e costruttiva.
L’altro è il mio inferno, ma allo stesso tempo anche il mio specchio.

Altri crediti: Presentato per la prima volta nel settembre 2015. Verrà presentato il 7 dicembre 2015 a Belgrado (Serbia), nell'ambito del Festival Internazionale di Teatro Contemporaneo "Trasgression"

Produzione: Associazione Artistico-Culturale Aletheia

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Associazione Artistico Culturale ALETHEIA

La nostra organizzazione nasce nel 1987. Massimo Giannetti fonda Specchi e Memorie, una Associazione Teatrale che fin dall'origine si distingue per una specifica caratteristica: l'utilizzo dello strumento teatrale per una profonda ricerca all'interno della dimensione umana. Il bisogno e l'opportunità di conoscere e di capire dell'Uomo e di se stessi, tramite il processo creativo ed espressivo, considerando il Teatro la dimensione più rappresentativa, e molto spesso più vera, della stessa realtà in cui si muove l'Essere Umano.
Il processo di lavoro nel corso degli anni si è ampliato, aprendo anche ad attività e ricerche non strettamente teatrali, ma tutte ruotanti intorno al tema dell'Uomo, della sua dimensione, potenzialità e condizione, che si possono ricondurre a tre direzioni principali di percorso, sia creativo che pedagogico, molto integrate fra di loro: il Percorso Teatrale, lo Sviluppo Personale e la Ricerca Umana nell'Arte e nel Pensiero.

Specchi e Memorie si trasforma, nel 2012, nell'Associazione Artistico-Culturale Aletheia, che continua il processo di lavoro iniziato in passato e che nel corso di oltre 25 anni di attività ha portato alla realizzazione di più di 30 spettacoli teatrali, alcuni dei quali presentati a Festival ed Eventi Internazionali in Spagna, Serbia, Svezia, Austria, Montenegro, Macedonia.

Per maggiori informazioni:
www.associazionealetheia.wix.com/italia
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