Regia: Nexus
Drammaturgia:
Attori: Laura Garofoli, Nicola Marchitiello, Gianni Corsi
Altri crediti:
Parolechiave:
Produzione:
Anno di produzione: 2012
Genere:
Introduzione:
L’Ombra è il risultato artistico di uno studio sul rapporto fra nuovi media, arte urbana e storia. Pensato per un allestimento itinerante (teatri, spazi urbani e polivalenti) si avvale della convergenza di tre linguaggi - breakdance, teatro e videoarte - per raccontare una storia ad 8 episodi ispirata al fenomeno degli incendi dolosi avvenuto nel Bronx degli anni ’70. All’interno de L’Ombra vengono gettati sguardi obliqui intorno a specifiche tematiche: multiculturalismo, ideologia, dinamiche di gender, movimenti, storia e cultura delle masse. L’Ombra prevede l’interazione con il pubblico prima e dopo il suo allestimento tramite un progetto cross-mediale fatto di iniziative sul web, azioni di street art negli spazi consentiti, e una serie di incontri formativi volti all’approfondimento del pensiero critico intorno ai temi trattati.
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Sinossi breve:
E’ l’opposto del perito assicurativo modello: figlio della strada, artista clandestino, alcolizzato. Poi un’epidemia d’incendi investe la città e la sua vita aziona la centrifuga. Di mezzo c’è Mosè, un’urbanista senza scrupoli e Giobbe, un vecchio amico dall’accendino facile. Una scelta, quella sbagliata, e dopo 10 anni la città è un cimitero di palazzi in fiamme.
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Italia e Bronx, ieri e oggi:
Capitalismo, ideologia, lotta e fuoco: il Bronx degli anni ‘70 è il nostro scenario di riferimento. In quegli anni, per far fronte al sovraffollamento dei “ghetti”, il comune varò un piano socio-economico (Planned Shrinkage) volto alla riduzione dei servizi pubblici, che nel giro di un decennio ebbe effetti catastrofici sull’intera città.
Ne L’Ombra immaginiamo una realtà alternativa, completamente decontestualizzata dalla nostra Storia, e per questo libera di coniugare molte storie. Da un lato quelle del periodo ‘69-’72 con il movimento studentesco ed operaista in Italia e i Black Panthers e le gang negli Stati Uniti. Dall’altro quelle di oggi, con i movimenti rivoluzionari e la crisi globale vissuti anche attraverso l’esperienza nel web.
Insieme alla trama, anche il nostro sguardo è “utopico” (what if?) e il pubblico è trasportato attraverso molteplici sguardi, generi e situazioni che sgambettano la fruizione – e di conseguenza - l’interpretazione convenzionale.
Crediamo che solo così la sinergia fra arte e ricerca scientifica possa riuscire nel compito di decriptare l’overdose narrativa a cui siamo sottoposti nell’era digitale e che – nel corso degli anni – ha prodotto interpretazioni omologanti e definizioni tossiche intorno ai periodi “caldi” della storia (es. il termine “anni di piombo” o “popolo della rete”).
Il ritorno finale alla data del 1972, segna l’inizio del periodo più nero della prima repubblica e – oltreoceano – la pace fra le gang del Bronx e la nascita di quel flusso creativo chiamato Hip Hop che di lì a poco si diffonderà in tutto il mondo.
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