Regia: Davide Colavini
Drammaturgia: Davide Colavini
Attori: con Davide Colavini voce Lucia Debora Mancini voce Italo Davide Van De Sfroos
Altri crediti: tecnico audio luci NICOLÒ LEONI scene ROBERTO ABBIATI voce Italo DAVIDE VAN DE SFROOS voce Lucia DEBORA MANCINI canzoni CORO MONDINE DI NOVI DI MODENA arrangiamenti musicali JOSE ORLANDO LUCIANO direttore suoni FABRIZIO FOTI fotografie LUCA MAFFEI comunicazione SILVIA DAL PONT organizzazione DARIO ONOFRIO
Parolechiave: thriller, territorio, patriarcato, guerra, mondine
Produzione: Piccolo Teatro Pratico
Anno di produzione: 2014
Genere: Prosa
In una provincia montana della Lombardia c'è una piccola comunità abitata da pochi contadini che vivono da sempre con proprie regole autarchiche. La guerra è finita da poco, l'Italia è uscita dal periodo fascista e sta lentamente ricostruendosi. Plinio, questo è il nome della località, non è stata toccata granché dal conflitto: i pochi passaggi di partigiani e tedeschi hanno permesso agli abitanti di mantenere usi e abitudini come prima della guerra. Qui lo sguardo non è rivolto alla ricostruzione, ma al mantenimento, alla conservazione delle abitudini del minuscolo paesino intento in un ripetitivo stillicidio di giornate tutte uguali. Italo è un giovane contadino che, grazie alla chiamata della leva militare, per la prima volta esce da quella terra: lascia un lavoro, il padre e la fidanzata per servire la nuova repubblica italiana a Pesaro. Qui conosce Lucia, una giovane cameriera marchigiana. I due s’innamorano e lei cambierà la sua vita per lui, ma l’arrivo di Lucia sconvolgerà la comunità di Plinio. In un crescendo vorticoso di diffidenza e odio il paese cadrà in un macabro oblio che trasformerà per sempre la comunità di Plinio. La realtà territoriale raccontata è fittizia, pretestuosa, potrebbe essere successa in qualunque ristretta comunità europea; sullo sfondo della storia, ma lontani ad essa, restano i riferimenti storici del periodo: tutto fa pensare che si tratti di una storia vera. Ma non è così.
PEZZI! nasce dall'esigenza di smontare due credenze popolari: che si stava meglio quando si stava peggio e che una vita più rurale era una vita più semplice. Attraverso una storia di pura cronaca, la drammaturgia mette in risalto la crudeltà degli anni 40' e la mancanza di informazioni con cui le piccole comunità facevano costantemente i conti.
Informazione riservata agli Organizzatori
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