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Rumori

Teatro del Simposio
Regia: Francesco Leschiera
Drammaturgia: Antonello Antinolfi
Attori: Alessandro Macchi e Matteo Ippolito
Trailer: Link
Anno: 2015


Generi: Prosa, Performance, Installazione

Tags: Rumori

Due personaggi in una stanza.
Due persone in un luogo deserto
Due personaggi come a galla in un mare immobile.

Siamo in un ospedale? in un manicomio? in una generica sala d’aspetto?
I pochi elementi scenici ci fanno intuire il senso di irrealtà e di isolamento. I rumori di fondo provenienti da un televisore perennemente acceso avvolge i protagonisti, rappresentando l’unico varco verso il mondo esterno: un mondo così impassibile e al contempo così violento nella sua impassibilità che li ha spinti verso conseguenze estreme, verso atroci delitti contro sé stessi o contro gli altri.

““Rumori” nasce proprio dal bisogno di richiamare quel malessere che si avverte davanti a uno schermo acceso continuando a sentire notizie di stupri, di omicidi, di famiglie sventrate, di pazzi che si fanno saltare per aria in un mare di folla, ed alla fine finisci per non sentire più niente e rannicchiarti su te stesso, forse per protezione, forse per lobotomia.
Una violenza che genera violenza, di altro genere, ma legata a doppio filo con la necessità di trovare un’estrema via di fuga e un bisogno di salvezza.

In questa ricerca, forte è stata l’influenza delle tematiche e delle atmosfere suggerite da “Rosencrantz e Guildenstern sono morti” di Stoppard e da “Purgatorio” di Dorfman (ai quali il testo è liberamente ispirato), per riprodurre da un lato il senso di impassibilità e sconnessione con la realtà e dall’altro la consapevolezza del rimorso e la necessità di redenzione.

In tale contesto i due personaggi si ritrovano faccia a faccia a costringere l’altro a dover ricordare e a mettere continuamente in discussione le motivazioni e le cause che hanno generato tale violenza.
All’inizio è un gioco. Un gioco dettato dal caso, come una moneta che lanciata per aria continua a cadere nello stesso verso. Poi il gioco diventa sempre meno casuale e i due si trovano a fronteggiare le accuse vicendevoli, in bilico tra il desiderio di fuggire e la coscienza del ricordo che si fa strada, fino alla ricerca della redenzione e del perdono, riconoscendosi al contempo vittime e colpevoli, in un mondo dove l’indistinguibile brusio diventa silenzio.

Altri crediti: Scene e costumi Francesco Leschiera
Luci Luca Lombardi
Asssistente alla regia Sonia Burgarello

Produzione: Teatro del Simposio

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Il Teatro del Simposio nasce nel 2012 come gruppo milanese di sperimentazione teatrale da comuni esperienze formative e professionali elaborate nel corso degli anni.
L’incontro di Francesco Leschiera, Alessandro Macchi e Antonello Antinolfi, soci fondatori dell’associazione, avviene innanzitutto su un aspetto contenutistico ed ha creato un comune filo conduttore nelle produzioni del gruppo: l’esigenza di raccontare l'identità dell'uomo, psiche e materia e delle sfaccettature che gli appartengono in modo universale, ma che inevitabilmente si legano alla concretezza del vissuto individuale.
Da questo punto di partenza, che rappresenta lo stile riconoscibile dell’associazione, tutti progetti hanno come punto di forza la necessità di sperimentare di volta in volta il linguaggio espressivo più adeguato.
Il processo creativo è così permeato da tanti stimoli, ricercando innanzitutto le possibili contaminazioni. Possono essere forme d’arte, visive o sonore, o semplicemente frammenti di vita comune, un luogo, un’immagine, una storia. In definitiva una materia che possa essere plasmata sperimentandone le potenzialità.
Con tali presupposti l’obiettivo è quello di indirizzare i progetti verso una struttura di tipo performativo dove, senza stravolgere in alcun modo le tematiche rappresentate, risultino forti e presenti i tratti caratteristici della contaminazione.
L’immagine, il suono, i colori, i profumi (ogni spettacolo è infatti caratterizzato da un suo specifico profumo) sono la materia e la gabbia sottostante in cui si muove l’intera rappresentazione.
Il Teatro del Simposio è inoltre attivo nell'ambito strettamente performativo. L'associazione ha partecipato a vari eventi proponendo lavori realizzati in forma di installazione o di performance art (MostramiFactory@Folli50, EXPO, performance per BLACK FRIDAY - presentazione stagione 2016/17 Teatro Litta, evento Charity Show "Fai Volare le Farfalle" ). Il lavoro in tale direzione è continua ricerca tra la giusta contaminazione di suono, immagine e parola.
Questa necessità di affrontare sempre nuovi linguaggi ha permesso di realizzare progetti nati da stimoli molto diversi fra loro.
Sono nati ad esempio progetti come “Il Ring dell’Inferno” tratto da un fumetto, storia vera del pugile ebreo Herztko Haft, costretto a combattere per la sua vita nei campi di concentramento. Il progetto è a metà tra teatro di narrazione e ambientazione cinematografica.
“Beyond Vanja”, rielaborazione del testo Cechoviano, dove l’immagine del dentro e del fuori del mondo di Vanja è stata ricreata attraverso strutture in plexiglass che permettono di scrutare le
storie che si intrecciano. Le elaborazioni sonore procedono di pari passo attraverso un sound design che favorisce l’immersione in quella materia.
Sempre in chiave di sperimentazione, per la rielaborazione del Macbeth (“Psychedelic Macbeth”) è stata affrontata la riduzione dei personaggi concentrandosi sulle figure di Macbeth, Lady Macbeth e Banquo ed anche in questo caso l’elaborazione sonora ha avuto una parte importante, riambientando l’intera tragedia in una discoteca “diretta” da un dj nel ruolo delle streghe.
Una riproposizione dell’Antigone si è focalizzata sull’umanità dei personaggi, creando degli inserti drammaturgici che ne sottolineassero la fragilità più che il loro ruolo all’interno del contesto narrativo.
“Così è (forse)” rielaborazione del testo Pirandelliano, ha invece affrontato una riscrittura drammaturgica ex-novo. E’ ambientata in una galleria d’arte contemporanea ed è interamente focalizzata sul teatro performativo. Le scelte registiche, le scene, le luci ed il sound design, accompagnano lo spettacolo in coerenza con tale scelta stilistica.
Con “Storia di un impiegato” (da Fabrizio De Andrè) la compagnia si è confrontata con il linguaggio del teatro canzone, avvalendosi della collaborazione con il gruppo musicale A3 Apulia Project. Il progetto ha portato in scena l’intero album suonato dal vivo, integrandolo con un testo che descrivesse il mondo contemporaneo in parallelo con la storia raccontata all'interno del concept Album
Ad oggi l’associazione ha al suo attivo più di 12 produzioni rappresentate sia a Milano che in territorio nazionale.
Nel 2014 l’associazione è stata selezionata per una residenza di due anni al Teatro Litta.
Nel 2016 e nel 2017 è stata selezionata al MilanoOff festival con gli spettacoli “Rumori” e “La Città degli Specchi”
Nel 2018 lo spettacolo il “Ring dell’Inferno” è stato inserito all’interno della rassegna Circuito Contemporaneo sostenuta da Circuito Lombardia Arti Disciplinari CLAPSpettacolo dal Vivo
Nel 2019 la compagnia risulta tra le vincitrici con Sogno Americano Chapter 1 Ray del Bando “Next” – Laboratorio di idee per la produzione e distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo” per la Circuitazione nazionale di spettacoli di prosa, prodotti da giovani compagnie che saranno programmati nel corso del 2020.
Sogno Americano Chapter 1” Ray , con tutta quell’acqua da casa “ è stato selezionato dal Piccolo Teatro di Milano per la stagione 2020/2021.
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