Regia: di e con Giancarlo Bloise; con le preziose re-visioni di Tag
Drammaturgia: La parte che accompagna il crudo: Giancarlo Bloise. La parte che accompagna il cibo cotto: Giuliano Scabia
Attori: Giancarlo Bloise
Altri crediti:
Parolechiave: Miti - cibo - favole - teatro - Giancarlo Bloise
Produzione: Giancarlo Bloise
Anno di produzione: 2013
Genere: Performance
Il cibo come musica
Nell’antica Grecia si crea una profonda relazione tra cibo e musica.
I primi strumenti musicali presero forma sugli altari, nacquero dai “resti” di sacrifici. La pelle dell’animale servì a costruire tamburi, le corna mutarono in strumenti a fiato con cui stabilire un ponte sonoro con il regno dei morti. Il banchetto allo stesso tempo divenne uno spazio rituale di unione tra terra e cielo. La carne per gli uomini, le ossa arse miste ad aromi destinate alle divinità del cielo. Il fuoco è il tramite, ospite d’onore. Mentre il Cantore accompagnato da una lira o per mezzo della sola voce, destava l’in-canto, un’ altra figura si occupava dell’uccisione, del ripartire, arrostire e approntare la tavola:
il Mageiros - macellaio - cuoco - sacrificatore.
Una cucina sorge a poco a poco dal seme dell’idea. Sostiene la manipolazione, l’alterazione della carne e degli altri ingredienti verso un prodotto cotto e assimilabile. L’azione fonde in un unica sfera sensoriale percezione di sensi distinti, mirando giocosamente al ventre.
Strumento per giocare diviene la musica del cucinare e del linguaggio, eseguita in tono Ramingo. La figura in scena sarà lieta di condividere il cucinato con una piccola parte di curiosi che vorrà assaggiare. I coraggiosi esperiranno il
gusto del cotto assumendosene piena responsabilità - come nella vita.
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