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MORRA, liberamente ispirato alla cronaca di Scampia

Roberto Capaldo
Regia: Roberto Capaldo
Drammaturgia: Roberto Capaldo e Fabrizio Di Stante
Attori: Roberto Capaldo
Trailer: Link
Anno: 2007
Adatto a: per tutti


Generi: Figura, Altro

Tags: camorra, napoli, pulcinella, commedia dell'arte, interazione

MORRA È L’AMARA, IRONICA RISATA SU UN PEZZO D’ITALIA IN CUI SI NASCE E SI MUORE A RITMI ELEVATISSIMI SE CONFRONTATI CON IL RESTO DEL PAESE. LA VIOLENZA CHE DA ANNI ACCOMPAGNA L’ANIMO POETICO DI NAPOLI, FACENDONE UN TEATRO DI GUERRA, È DIVENUTA ABITUDINE, LUOGO COMUNE E PER QUESTO È NORMALE O MEGLIO SI GIUSTIFICA.

La grande tradizione della Commedia dell’Arte viene rivisitata da un contemporaneo Pulcinella che si ritrova a monologare con il pubblico “di quei tre o quattro fatti che conosce”. Fatti che tutti in fondo conosciamo, “perché le voci girano, perché l’abbiamo letto sui giornali”. I fatti sono quelli della cronaca legata alle vicende camorristiche degli ultimi anni, quelle che Roberto Saviano ha coraggiosamente portato alla luce nei suoi scritti. In particolare uno: la storia di Ernesto (in vita Attilio Romano’), giovane lavoratore di Scampìa (il quartiere dormitorio delle vele di Napoli), “ucciso per mano della camorra, ma che con la camorra non c’aveva niente a che fare”. Il contenuto dell’atto unico è tragico per i fatti reali citati: migliaia di morti ammazzati dal 1979 a oggi in una guerra non riconosciuta e tuttavia palese. Ma è anche comico perché nell’interpretazione teatrale l’attore, pienamente immerso nella sua parte di “maschera”, il pauroso ma chiacchierone Pulcinella, fra salti, giochi di parole e coinvolgimenti dialettici, diverte, seppur amaramente: con l’ausilio delle tante maschere che via via calza si trasforma di volta in volta nei guappi, nelle vittime, nei latitanti, nei boss. Personaggi che hanno nomi e cognomi: Ernesto e sua moglie Natalia, da una parte, i membri della famiglia Di Lauro, gli scissionisti, Raffaele Cutolo, i protagonisti della recente cronaca di Scampia, dall’altra.
In scena solo una batteria, a scandire la vita e la musica delle parole, e tre valigie, anch’esse in continua metamorfosi a rappresentare quartieri, nascondigli, capezzali, e le famose Vele di Scampìa…


NOTE DI DRAMMATURGIA
La storia di Ernesto (in vita Attilio Romano’) e Natalia sua novella sposa, due delle tante vittime inconsapevoli della camorra, raccontata dall’irriverente e scanzonato Pulcinella, si dispiega attraverso divagazioni tipiche di una napoletanità, quella cantata nelle canzoni, che “è una fantasia per gli stranieri”. Il lavoro drammaturgico che ha contraddistinto il testo è incentrato sull’attualizzazione di alcune poesie della tradizione partenopea - versi di Michele Galdieri, Pasquale Ruocco, Salvatore Di Giacomo, Eduardo De Filippo, oltre che sulla rielaborazione delle cronache che hanno visto Napoli protagonista in questi ultimi anni. Cronache che vengono portate in scena senza intenzioni moralistiche, ma per raccontarne lucidamente e spassionatamente il paradosso: a Napoli, patria della camorra, oltre
che di pallottole si continua a morire di “connivenza” e “omertà”, mentre i soldi ricavati dai giri di droga, prostituzione e malavita vengono reinvestiti in attivita’ imprenditoriali di livello internazionale.

Altri crediti: ritmi percussivi dal vivo di Simone Di Bartolomeo
tecnico luci Marco Ferrara
maschere in cuoio di Ascanio Celestini e Piero Ottusi
prodotto da Associazione Rebelot con il sostegno di Teatro Labrys
info e contatti su www.robertocapaldo.it

Produzione: Asscoiazione Rebelot

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Inizia a fare teatro negli ultimi anni di liceo, al C.A.T di Frosinone, diretto da Marco Angelilli, un teatrino underground di una piccola città di provincia in cui il teatro era la più underground delle attività possibili.Approfondisce lo studio della Commedia dell’Arte con Ferruccio Soleri, Carlo Boso, Claudia Contin e Ferruccio Merisi. Altri incontri formativi fondamentali sono stati con Serena Sinigaglia, Living Theatre, Elsa Fonda, Daniela Regnoli, Yves Lebreton, Letizia Quintavalla, Gyula Molnar, Bruno Stori.Nel 2003 si laurea in Architettura col prof. Franco Purini.Nel 2004 scrive e interpreta È ASCIUTO PAZZO ‘O PADRONE, ispirato alla poesia napoletana del ‘900, vincendo il Premio Manfredi Mastroianni De Sica 2004 come miglior spettacolo e miglior attore protagonista.Nel 2006, con il sostegno di Teatro Labrys, scrive e interpreta MORRA liberamente ispirato alla cronaca di Scampia, monologo in cui un contemporaneo Pulcinella racconta la Napoli di oggi, in un dialogo battente con il pubblico. Lo spettacolo vince il Premio Nazionale Calandra 2007 come miglior spettacolo e miglior regia e nel 2008 riceve il Premio Paolo Borsellino per l’impegno sociale e civile come spettacolo dell’anno. Ancora nel 2008 Morra è in Turchia al “International Blacksea Festival”, in rappresentanza dell’Italia.Nel 2008 è selezionato per partecipare al corso di perfezionamento per attori in tecniche e linguaggi del Teatro ragazzi della Scuola Civica Paolo Grassi di Milano, diretto da Bruno Stori.Nel 2009 è co-autore e interprete di JOY, performance teatrale caratterizzata da una forte componente di improvvisazione con il pubblico che va in scena anche in Festival Internazionali, in lingua inglese.Nel 2010 è autore e interprete di MADE IN CHINA, ispirato alla vera storia di due contadini cinesi, spettacolo vincitore del Bando Nazionale Storie di lavoro 2011.Dal 2009 al 2014 collabora, come attore e regista, agli spettacoli SUL CONFINE e ROBE DELL’ALTRO MONDO della compagnia Carrozzeria Orfeo che, nel 2012, vince il Premio Nazionale della Critica.Nel 2011, con la paternità, si dedica più intensamente al teatro ragazzi e collabora al progetto internazionale Universi Sensibili dell’artista Antonio Catalano con cui lavora spesso in contesti non convenzionali.Nel 2012 scrive, interpreta e dirige VITE ALL’INCANTO, pubblico bando per un riacquisto di memoria collettiva, progetto sull’Olocausto, sostenuto da Festival Internazionale di narrazione di Arzo, Canton Ticino.Nel 2014 è interprete e coautore di CRI CRI, CRI CRI, CRI CRI … diretto da Antonio Catalano, spettacolo vincitore del bando europeo Small size, big citizens 2014.Nel 2015 scrive, codirige e interpreta insieme a Walter Maconi, POLLICINO e l’ORCO, la straordinaria storia di due nemici inseparabili, sequel della fiaba di Perrault, vincitore del Premio Nazionale Otello Sarzi 2015 – Nuove figure del teatroNel 2016 scrive, dirige ed è uno degli interpreti di TEMPESTA 6+ , libero riadattamento da La tempesta di William Shakespeare per un pubblico dai 6 anni.Dal 2018 si dedica alla trilogia sul tema della casa HOME SWEET HOME, progetto teatrale e sociale che fino ad ora ha dato vita agli spettacoli CASA DOLCE CASA- Capitolo 1 (Selezione IN-BOX Verde 2021) e L’INTRUSO – Capitolo 2 e a due cortometraggi. In cantiere il Capitolo 3.Oltre a tenere workshop formativi su recitazione, storytelling, lettura scenica, insegna presso la scuola di teatro di Dacia Maraini, presso la scuola Campo Teatrale di Milano, presso il LAP (Laboratorio Artistico Permanente) di Cassina Dé Pecchi e presso la scuola Idra Factory di Brescia.
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