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Ipotesi Gaia - una nuova visione della vita sulla Terra

Caterina Genta
Regia: Caterina Genta
Drammaturgia: Caterina Genta
Attori: Caterina Genta
Trailer: Link
Anno: 2012


Generi: Teatro-danza

Tags: gaia, danza, musica, videografia, ambiente

Trecento bottiglie di plastica. Vuote. Un mare iridescente, policromo, cangiante. Un vestito lunghissimo, un velo, una montagna che vive e respira. La danza le indossa, le muove. Usare questa plastica per restituire bellezza. Trasformare questi contenitori perfetti in oggetti di scena. Riciclarli giocando magicamente.
L'acqua è un'industria che produce quintali di plastica. Le bottiglie abbandonate, rifiuti riciclabili, diventano preziose collane, serpenti, code, strascichi. Poesia di un oggetto industriale, nato in una catena di montaggio che spara mille bottiglie al minuto, vuote e sterilizzate, riempite con acqua di sorgente. Un corpo in scena, entità psicofisica complessa, che si connette con il corpo-anima di chi guarda. Una danza che nasce all'istante, non formalizzata, percezione sottile dell'ambiente circostante, dialogo continuo tra performer e spettatori, aderenza alla propria autenticità. Attraverso i linguaggi della danza, della musica, delle arti visive, integrati armonicamente, lo spettacolo racconta di acque, sorgenti, mari, cascate, boschi, rocce e dell'eterno femminino che rappresenta la Madre Terra, un Titano della mitologia greca, sorta dal Caos. Dea della fertilità e della natura, Gaia, da sola, genera e distrugge. Secondo lo scienziato inglese James Lovelock, che ha formulato l'ipotesi Gaia, gli oceani, l'atmosfera, la crosta terrestre e tutte le altre componenti geofisiche del pianeta mantengono costantemente le condizioni idonee alla presenza della vita e si evolvono insieme ad essa proprio grazie alla presenza degli organismi viventi. I fenomeni evoluzionistici non riguardano soltanto animali e piante ma l'intero sistema. Gaia è il nome di questo sistema vivente. Nonostante le attività umane Gaia ristabilisce sempre il proprio equilibrio. D'altro canto, come esseri umani, abbiamo sempre la possibilità di percepire il legame profondo con il grande organismo vivente di cui siamo parte.

Produzione: Balletto di Spoleto

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Laureata alla Folkwang Universität der Künste nel 1994 in Germania, i suoi maestri sono stati i danzatori-attori storici del Wuppertaler Tanztheater di Pina Bausch: Dominique Mercy, Malou Airaudo, Lutz Förster. Laureata in Arti e Scienze dello Spettacolo nel 2005 all’Università La Sapienza di Roma con una tesi sulla propria formazione artistica alla scuola di Pina Bausch e Kurt Jooss. Tra le esperienze come danzatrice ricordiamo le coreografie di Susanne Linke, Josè Limon, Jean Cèbron, Vivien Bridson e la collaborazione con il danzatore Butô Tetsuro Fukuhara e diverse compagnie di teatrodanza in Francia e Belgio. In Italia ha collaborato con le compagnie Balletto '90, Giuseppina von Bingen, Palermo Danza, Vuelazul, Vera Stasi ed altre e nell'allestimento di Edipo Re di Luigi Squarzina per il Teatro Dell'Opera di Roma. Finalista al Premio Equilibrio 2008 con il proprio progetto coreografico Myo-ho la danza delle ossa, Auditorium Parco della Musica Roma. In Italia si è formata come attrice e cantante direttamente sul campo in numerosi allestimenti dal 1996 ad oggi. Nel cinema ha lavorato tra gli altri con Marco Bellocchio, Giuseppe Bertolucci, Citto Maselli. Tra le esperienze di teatro ricordiamo in particolare la collaborazione con il Teatro Valdoca e Danio Manfredini e le numerose partecipazioni in allestimenti di opere shakespeariane nell’Anfiteatro di Roselle in Toscana. Ha collaborato inoltre con il regista Alessandro Fabrizi, insegnante accreditato in Italia del metodo Linklater (liberare la voce naturale dell’attore) e con la stessa Linklater a Stromboli nel 2012. Nel 2013 ha prestato la propria voce e immagine per una produzione dello Stabile del Veneto, Oscura Immensità, regia di Alessandro Gassmann, con Giulio Scarpati. Cantante solista e danzatrice al Festival di Spoleto 2014 nell’Oratorio Drammatico Weather di Elizabeth Swados. Dal 2006 collabora con il compositore e videografo Marco Schiavoni con il quale ha firmato la regia di cortometraggi, allestimenti di spettacoli e progetti musicali indipendenti, partecipando a numerosi festival e rassegne. Nato da questa collaborazione lo spettacolo Di qui a cinque anni dal testo surrealista di Federico García Lorca, ospite della Real Academia di Spagna a Roma, recensito in un lungo articolo, dall’ispanista Milena Locatelli, nella rivista scientifica SIGNA, Centro de Investigación de Semiótica Literaria, Teatral y Nuevas Tecnologías, Università di Madrid.Tra gli allestimenti di cui ha curato la regia ricordiamo:
Quel vago gusto di carne umana di Alessandro Carvaruso, Festival Schegge d’Autore 2001
Regista coreografa e interprete dell’assolo Il maleficio della farfalla presentato al Festival Danza und Tanz 2002. Altri spettacoli in cui è interprete e di cui ha curato l’allestimento in collaborazione con Marco Schiavoni: Las Rosas spettacolo-concerto dedicato a Federico García Lorca; Ipotesi Gaia presentato alla Rassegna Fontanonestate 2012; Bolero del Drago Rosso e altre storie 2013
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