← Indietro
immagine-grande

Duchamp - cioè abbiamo la parte dal coltello nella manica

Ursa Maior Teatro

Genere Prosa
Cachet:Informazione riservata agli Organizzatori
Modifica Tag

Regia: Sara Brugnolo

Drammaturgia:

Attori: Raffaella Pirozzi, Briana Zaki e Sara Brugnolo

Altri crediti:

Parolechiave: Duchamp, ready-made, talk-show, donne, politica italiana

Produzione:

Anno di produzione: 2014

Genere: Prosa

Lo spettacolo nasce dal desiderio di lavorare sul futuro, e chi meglio di Marcel Duchamp poteva aiutarci in questa impresa titanica? Nonostante siano passati 100 anni dall’ideazione del primo READY-MADE (Ruota di bicicletta, 1913) Marcel Duchamp continua ad influenzare con la potenza del suo messaggio. La sua longevità è impressionante. La sua ironia dissacrante è quanto mai necessaria e salvifica.
Prendendo alla lettera il concetto di ready-made abbiamo pensato di prelevare dal mondo le parole per ricollocarle nel museo dello spettacolo, vivificandolo.
L’incontro con “l’invito per la presentazione di persona sottoposta ad indagini della Procura della Repubblica del Tribunale di Milano” nei confronti di Silvio Berlusconi, nonché la nutrita quantità di intercettazioni telefoniche rese pubbliche, infine gli ultimi risvolti che coinvolgono una intera società, erano copioni già scritti, dialoghi perfetti, teatro contemporaneo.
Per la per la prima volta il potere parla senza filtri, si mostra nel suo aspetto più intimo, banale, quotidiano. Grazie allo strumento delle intercettazioni il potere viene colto nel suo aspetto più crudo, fotografato dove non penserebbe mai di esserlo.
In un’epoca in cui siamo sovrastati da migliaia d’informazioni, nonostante tutto sia facilmente verificabile e tracciabile, le notizie hanno vita breve, tutto dura poco, la memoria è corta.
Noi abbiamo sentito l'esigenza di focalizzare, fermare, osservare da vicino nei particolari.
“Il re è nudo”. C’è chi lo vuole carnefice, predatore, tipico esempio del maschilismo imperante, e chi al contrario lo definisce la preda. Le sue cortigiane sono un enigma: troppo consapevoli da essere vittime, troppo manipolatrici per aver seguito un processo di liberazione femminista. L’utero è mio e lo gestisco io, letteralmente parlando, come vere imprenditrici hanno gestito aziende in attivo.
Dove si parla di corruzione con la C maiuscola la morale si trasforma in perbenismo, l’etica giustifica il liberismo più sfrenato e una famosa pornostar dice che per liberarci dal giogo maschilista le donne la “devono dare a tutti” come bere un bicchiere d’acqua.
Il femminismo storico ha forse finito il suo compito? Si è esaurito, in cosa si è trasformato? E quali sono le reazioni collaterali a cui siamo andati incontro? Non c’è una logica equazione tra chi bruciava i reggiseni in piazza e la Minetti che si traveste da Boccassini per divertire il cavaliere, oppure si? Cosa è andato storto nel processo di liberazione della donna? Sogno o son desta? Immaginario erotico moderno per una riscrittura del passato.
E come in ogni migliore storia l’impunito resta tale.
Questo spettacolo è sull'immaginario erotico e sessuale del maschile e del femminile, e sulla fenomenologia del potere.
Ma anche questa è retorica.
DUCHAMP è un pretesto.
Il concetto di READY-MADE un’ispirazione.
Per vouyer moderni, amanti del cinico, rivoluzionari dadaisti.

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

    Non è stata caricata nessuna recensione

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Acquista opera