Regia: benedetto sicca
Drammaturgia:
Attori: Emilio Vacca Francesco Vitiello
Altri crediti:
Parolechiave:
Produzione:
Anno di produzione: 2012
Genere:
“Salvo i due o tre per le farfalle” è una frase de “Il Piccolo Principe”.
Il testo è un dialogo in 24 quadri. I personaggi, in un quando ed in un dove sconosciuti, non hanno altro intrattenimento oltre loro stessi. I confini del proprio linguaggio diventano i confini della loro relazione. Dalla ripetizione traggono il senso della vita, ma la loro unione senza tempo è ad un punto di passaggio.
Il Principe ha compiuto delle azioni per proteggere la sua (amata) rosa: ha ucciso i bruchi… Salvo i due o tre per le farfalle.
A partire da questa azione e dal rimorso per aver salvato quei bruchi che forse si sono rivelati fatali per la sua rosa, si immagina che dopo un lungo peregrinare il Principe sia tornato dalla sua Volpe, per passare con essa un lungo tempo senza tempo.
La coppia ha due giochi che li accompagna nel proprio stare: Interfiaba, e Passat-tempo.
Tra schermaglie ed il legame “di un altro mondo”, i due personaggi, attraverso il loro dire e il loro non detto si ritrovano ad invecchiare con “tempi diversi”. E sembra siano condannati a qualcosa di eterno, che non è né solitudine né conoscenza.
LA MESSA IN SCENA
La messa in scena ideale avviene in uno spazio raccolto, anche non teatrale oppure in teatro, ma con gli attori e il pubblico a condividere lo stesso tetto.
E’ una messa in scena scarna, con solo un praticabile su cui agiscono i due performer e un quadro/installazione da cui partono dei fili che sovrastano la scena finendo sopra le teste degli spettatori.
Spettatori e performer si trovano “sullo stesso pianeta dei personaggi” a distanza molto ravvicinata.
Lo spazio, completamente bianco, è un luogo astratto, un luogo dell’anima in cui i due personaggi secondo uno schema ben codificato di scontri e di incontri, si scambiano tutte le nevrosi di una qualsiasi coppia attraverso dinamiche di gioco e di ripetizione.
Le luci, anch’esse scarne, sono utilizzate per “cambiare il colore” dello spazio a seconda dell’ora del giorno o della notte e a seconda dello stato d’animo di uno o dell’altro personaggio.
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