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Frammenti di Contemporaneità

Teatro del Simposio
Regia: Francesco Leschiera e Chris White
Drammaturgia:
Attori: Riccardo Buffonini Luigi Maria Rausa Alessandro Macchi Ermelinda Cakalli
Trailer: Link
Anno: 2014
Progetto

Frammenti di contemporaneità è un progetto che nasce dall’incontro tra il regista italiano Francesco Leschiera, direttore artistico della compagnia Teatro del Simposio, e il regista inglese Chris White.

Il progetto vuole approfondire una ricerca formale e contenutistica cara ad entrambi i promotori.
Sulla componente più estetica, infatti, entrambi lavorano da tempo sulla commistione degli ambiti artistici, incrociando il teatro con le arti figurative, lo studio di una drammaturgia sonora accanto a quella della parola e fisica.
A livello contenutistico invece entrambi hanno espresso nei propri lavori la volontà di indagare e di riflettere sull’identità, nella più ampia accezione del termine, soprattutto in relazione alla contemporaneità.

Per queste ragioni la scelta si è rivolta in maniera quasi naturale ad uno degli autori più interessanti della scena inglese contemporanea, Martin Crimp.
Nei suoi testi Crimp offre una visione critica del declino morale e sociale dell'uomo comune della classe media; lo smarrimento e la perdita di identità dell' uomo contemporaneo vengono raccontati attraverso un linguaggio legato alla realtà e condito dalla feroce arma dell'ironia.
Sinossi

Frammenti di contemporaneità (Meno emergenze) è una raccolta di tre testi scritti da Martin Crimp in periodi diversi. In queste pièce però i personaggi non hanno un nome ma un numero, sono numeri da decifrare, non parlano mai di loro stessi, ciò che dicono non dice nulla di loro, del loro sesso, della loro età e della loro fisicità. La realtà è data solo da riferimenti alla cronaca contemporanea. Gli altri personaggi di cui parlano sono altrettanto improbabili. Alla trilogia verrà affiancato uno dei testi più noti del drammaturgo inglese, Consigli alle donne irachene.
I protagonisti dello spettacolo esistono in astratto, appartengono a una metropoli urbana, vivono all'interno di un'economia di libero mercato, sono vittime di una cultura della scelta dove dalle situazioni quotidiane emergono le tematiche portanti del testo: il malessere, la paura, la tensione dell'uomo. Questi temi impregneranno lo spettacolo di un'atmosfera rarefatta, dove a livello drammaturgico la potenza del testo arriva attraverso il non detto, le pause, i lapsus, le ripetizioni e le ellissi.

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Il Teatro del Simposio nasce nel 2012 come gruppo milanese di sperimentazione teatrale da comuni esperienze formative e professionali elaborate nel corso degli anni.
L’incontro di Francesco Leschiera, Alessandro Macchi e Antonello Antinolfi, soci fondatori dell’associazione, avviene innanzitutto su un aspetto contenutistico ed ha creato un comune filo conduttore nelle produzioni del gruppo: l’esigenza di raccontare l'identità dell'uomo, psiche e materia e delle sfaccettature che gli appartengono in modo universale, ma che inevitabilmente si legano alla concretezza del vissuto individuale.
Da questo punto di partenza, che rappresenta lo stile riconoscibile dell’associazione, tutti progetti hanno come punto di forza la necessità di sperimentare di volta in volta il linguaggio espressivo più adeguato.
Il processo creativo è così permeato da tanti stimoli, ricercando innanzitutto le possibili contaminazioni. Possono essere forme d’arte, visive o sonore, o semplicemente frammenti di vita comune, un luogo, un’immagine, una storia. In definitiva una materia che possa essere plasmata sperimentandone le potenzialità.
Con tali presupposti l’obiettivo è quello di indirizzare i progetti verso una struttura di tipo performativo dove, senza stravolgere in alcun modo le tematiche rappresentate, risultino forti e presenti i tratti caratteristici della contaminazione.
L’immagine, il suono, i colori, i profumi (ogni spettacolo è infatti caratterizzato da un suo specifico profumo) sono la materia e la gabbia sottostante in cui si muove l’intera rappresentazione.
Il Teatro del Simposio è inoltre attivo nell'ambito strettamente performativo. L'associazione ha partecipato a vari eventi proponendo lavori realizzati in forma di installazione o di performance art (MostramiFactory@Folli50, EXPO, performance per BLACK FRIDAY - presentazione stagione 2016/17 Teatro Litta, evento Charity Show "Fai Volare le Farfalle" ). Il lavoro in tale direzione è continua ricerca tra la giusta contaminazione di suono, immagine e parola.
Questa necessità di affrontare sempre nuovi linguaggi ha permesso di realizzare progetti nati da stimoli molto diversi fra loro.
Sono nati ad esempio progetti come “Il Ring dell’Inferno” tratto da un fumetto, storia vera del pugile ebreo Herztko Haft, costretto a combattere per la sua vita nei campi di concentramento. Il progetto è a metà tra teatro di narrazione e ambientazione cinematografica.
“Beyond Vanja”, rielaborazione del testo Cechoviano, dove l’immagine del dentro e del fuori del mondo di Vanja è stata ricreata attraverso strutture in plexiglass che permettono di scrutare le
storie che si intrecciano. Le elaborazioni sonore procedono di pari passo attraverso un sound design che favorisce l’immersione in quella materia.
Sempre in chiave di sperimentazione, per la rielaborazione del Macbeth (“Psychedelic Macbeth”) è stata affrontata la riduzione dei personaggi concentrandosi sulle figure di Macbeth, Lady Macbeth e Banquo ed anche in questo caso l’elaborazione sonora ha avuto una parte importante, riambientando l’intera tragedia in una discoteca “diretta” da un dj nel ruolo delle streghe.
Una riproposizione dell’Antigone si è focalizzata sull’umanità dei personaggi, creando degli inserti drammaturgici che ne sottolineassero la fragilità più che il loro ruolo all’interno del contesto narrativo.
“Così è (forse)” rielaborazione del testo Pirandelliano, ha invece affrontato una riscrittura drammaturgica ex-novo. E’ ambientata in una galleria d’arte contemporanea ed è interamente focalizzata sul teatro performativo. Le scelte registiche, le scene, le luci ed il sound design, accompagnano lo spettacolo in coerenza con tale scelta stilistica.
Con “Storia di un impiegato” (da Fabrizio De Andrè) la compagnia si è confrontata con il linguaggio del teatro canzone, avvalendosi della collaborazione con il gruppo musicale A3 Apulia Project. Il progetto ha portato in scena l’intero album suonato dal vivo, integrandolo con un testo che descrivesse il mondo contemporaneo in parallelo con la storia raccontata all'interno del concept Album
Ad oggi l’associazione ha al suo attivo più di 12 produzioni rappresentate sia a Milano che in territorio nazionale.
Nel 2014 l’associazione è stata selezionata per una residenza di due anni al Teatro Litta.
Nel 2016 e nel 2017 è stata selezionata al MilanoOff festival con gli spettacoli “Rumori” e “La Città degli Specchi”
Nel 2018 lo spettacolo il “Ring dell’Inferno” è stato inserito all’interno della rassegna Circuito Contemporaneo sostenuta da Circuito Lombardia Arti Disciplinari CLAPSpettacolo dal Vivo
Nel 2019 la compagnia risulta tra le vincitrici con Sogno Americano Chapter 1 Ray del Bando “Next” – Laboratorio di idee per la produzione e distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo” per la Circuitazione nazionale di spettacoli di prosa, prodotti da giovani compagnie che saranno programmati nel corso del 2020.
Sogno Americano Chapter 1” Ray , con tutta quell’acqua da casa “ è stato selezionato dal Piccolo Teatro di Milano per la stagione 2020/2021.
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