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JULIUS CAESAR "DE BELLO GALLICO"

UNDERWEAR THEATRE

Genere Teatro-danza Performance
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Regia: FILIPPO FRITTELLI

Drammaturgia: FILIPPO FRITTELLI

Attori: DANIELE PANINI FILIPPO FRITTELLI

Altri crediti: VIDEO : ALESSANDRO AZZARIO

Parolechiave: gallico, cesare, frittelli, underwear, bruto

Produzione: UNDERWEAR THEATRE

Anno di produzione: 2015

Genere: Teatro-danza Performance

“Alla fine diventerai quello che tutti pensano tu sia” in questa frase è racchiuso il pensiero del grande conquistatore romano. E Sant’Agostino ha scritto: ciò che deve durare aspira ad uscire da ciò che è fragile, ad abbandonare il fondo dello spirito. Cesare prima d’intraprendere la più impressionante delle sue campagne di conquista, la Gallia, leggeva e alimentava la sua sete di potere con la vita di Alessandro Magno il quale, molto più giovane di lui, aveva già conquistato mezzo mondo.
E’ in questa idea dell'esistenza, dell’affermazione come una lotta alla fragilità, che i grandi della storia, condottieri, santi, martiri, hanno tracciato delle rotte solitarie, percorsi siderali che l’uomo comune via via sempre più emancipato dalla sua condizione di miseria e di ineluttabile caducità si è posto nello stato psicologico d'imitatore, d'ispirato, di frequentatore di qualità ideali.
Sul campo. L’affermazione di se stesso, affermazione come vittoria nei confronti di tutti, della società, e non più barbarica, ma civile, globale, indifferente e giudice.
L’uomo scaglia la sua rabbia contro il modello che non riesce a raggiungere, e la visione del pittore inglese Francis Bacon, ci aiuta a ribaltare lo sguardo guidandoci nelle atmosfere della carne, dell’uomo borghese, della gabbia del vivere, dell’affermazione silenziosa dell’angoscia, della morte che incombe senza appello: l’uomo moderno vittima della carneficina del cinismo come un milione di Galli lo furono della crudeltà di Cesare.
In un incontro di stili e linguaggi, un danzatore ed un attore, fra suggestioni ed atmosfere intercalate fra classico e moderno, alludono ad un destino inevitabile, imprevedibile e sanguinario, ad una bilancia senza contrappeso a segnare il passo della storia, come delle nostre vite.
Cesare, dopo tanto sangue versato, morrà per mano di suo figlio Bruto, tradito. E ciò basta?

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