Regia: ANTONIO BRUGNANO
Drammaturgia: ALICE BOSSI
Attori: ALICE BOSSI
Altri crediti: Scenografia e costumi: Martina Criconia realizzazione costumi: Barbara Livecchi Disegno luci: Alessandro Palumbi Animazioni video: Federico Milan
Parolechiave: Perfezione, interiorità, libertà espressiva, giudizio
Produzione: ALICE BOSSI/ TEATRO EVENTO
Anno di produzione: 2025
Genere: Teatroragazzi (4-12)
Sinossi
Il nuovo vestito dell’imperatrice è il “sequel” della celebre fiaba di H.C. Andersen e racconta la storia di Caterina, figlia dell’imperatore. L’imperatrice vive nel palazzo insieme a uno specchio magico che la guida nel rispetto delle regole e nell’essere sempre perfetta. Lo specchio le consente di controllare costantemente il proprio aspetto e, se necessario, ne modifica il riflesso con filtri che Caterina accetta senza dubitare.
Il giorno del suo diciottesimo compleanno, Caterina riceve in dono dal padre un vestito magico che dovrà indossare davanti a tutto il popolo. Un vestito invisibile a chi è stupido. Da questo momento Caterina non saprà più a chi credere: a suo papà, allo specchio o ai suoi occhi. L’ambiguità e il non sapere di chi fidarsi porterà Caterina a far emergere lati inattesi e sorprendenti della sua identità trasformando l\\\'apparente fallimento in una preziosa occasione di crescita scoprendo che esprimersi liberamente può generare cambiamenti individuali e collettivi.
Temi
• Il rapporto con la propria immagine
• La paura del giudizio e delle aspettative altrui
• Il mondo interiore di ciascuno
• La libertà di espressione
Lo spettacolo mette in relazione la potenza simbolica della fiaba con la realtà vissuta dai bambini di oggi, la Glass Generation: cresciuti toccando schermi per giocare, comunicare e imparare, vivono in una dimensione dove l’immagine digitale è costante. Questa esposizione può generare l’illusione di dover apparire sempre perfetti, a scapito della propria autenticità. Per paura di non essere accettati, spesso ci nascondiamo dietro maschere che soffocano ciò che sentiamo davvero.
Ispirato allo specchio magico di Grimilde, quello dell’imperatrice rappresenta la nostra relazione con schermi e dispositivi digitali, simbolo del bisogno di controllo e approvazione. Lo specchio è per Caterina un amico e un giudice: le mostra la versione “perfetta” di sé, le consente di parlare col padre lontano e di scattarsi foto. La giovane crede a tutto ciò che vede, senza metterlo in discussione, proprio come molti di noi credono a ciò che appare sugli schermi.
Il messaggio centrale è un invito ai più piccoli a scoprire la propria autenticità, a fidarsi di sé e a esprimersi liberamente senza paura del giudizio. La voce che guida Caterina a “smettere di cercare fuori e iniziare a cercare dentro” diventa simbolo di quella fiammella interiore che ciascuno possiede: una luce che indica la strada anche nei momenti di smarrimento. Riconoscerla e seguirla significa crescere e affrontare la vita con coraggio.
Linguaggio
La storia è narrata attraverso un linguaggio clownesco e fisico, con poche parole e grande espressività corporea, che unisce il mondo magico delle fiabe al presente digitale. Il gioco tra realtà e finzione diventa motore dello spettacolo, generando equivoci visivi, situazioni comiche e surreali.
Informazione riservata agli Organizzatori
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