Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

Il Sogno di Rosa - atto (unico) d'amore per Rosa Luxemburg

Ursa Maior Teatro
Regia: Irene Ros
Drammaturgia:
Attori: Sara Brugnolo, Sandra Cavallini
Trailer: Link
Anno: 2010
Impossibile – o forse solo noioso? - raccontare una vita rispettando la sequenza temporale degli avvenimenti. Anche perché questa sequenza non esiste se non nel qui ed ora. Quello che di interessante lascia una vita, lo lascia nella memoria.

Dopo aver letto tutto il materiale biografico, epistolare e politico che sono stata in grado di recuperare, ho lasciato lavorare la memoria.

Lo spettacolo si muove su due binari paralleli: la vita di Rosa come eccezionale essere umano, per la sua capacità di amare ogni essere vivente; la storia, o meglio gli avvenimenti storici, in cui Rosa si inserisce.

Contestualizzare è sempre reazionario.

Il primo filone è infatti fuori dal contesto, come lo sono i brani interpretati da Rosa: tremendamente attuali.

Il secondo filone parla delle prime lotte per i diritti dei lavoratori, di una rivoluzione che è dalla parte degli oppressi contro gli oppressori di ogni nazione, parla della guerra, della Grande Guerra, che ha massacrato le giovani forze che avrebbero potuto lottare per un mondo migliore invece che lottare gli uni contro gli altri. Parla del Socialismo rivoluzionario di cui Rosa parlava con fervore in opposizione ad un Socialismo riformista, parla di marxismo e di un leninismo ripudiato.

Il secondo filone rispetta in parte la sequenza temporale degli eventi storici, le lotte di Rosa vengono agglomerate in blocchi tematici: il contrasto al nazionalismo, l’antimilitarismo, l’impulso per una politica e un’informazione oneste.

E l’idealismo è tutto nella partitura fisica di una Rosa cincia, guerriera e profetessa.

IR


C’era una volta una bambina che imitava il verso delle cinciallegre così bene da farle volare subito al suo balcone. C’era una volta una giovane donna che sognava un mondo senza fame, senza miseria, senza guerra, dove libertà e giustizia non fossero solo parole.

Il 15 gennaio 1919 Rosa Luxemburg è stata assassinata e gettata in un fiume dalla milizia della controrivoluzione tedesca.

Sulla scena soltanto Rosa e il personaggio muto della madre. Rosa rivivrà alcuni dei passaggi fondamentali della sua storia e della Storia, a farle compagnia sulla scena soltanto voci, ombre ricreate con delle proiezioni, flebili immagini delle persone che l’hanno accompagnata nel suo percorso.
In una solitudine palpabile, in uno spazio scenico che sottolinea il contrasto tra la statura fisica e la sua statura morale, Rosa si trasformerà in scena da ragazzina a donna, in un dialogo che coinvolge anche gli oggetti scenici.

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Ursa Maior nasce nel 2002 dalla convergenza dei percorsi di Irene Ros e Briana Zaki, entrambe provenienti dal teatro di ricerca e dalle aule del DAMS. Ursa Maior sperimenta.
Intesse le maglie di un’estetica consolidata con la ricerca di nuovi linguaggi espressivi, indaga nuovi rapporti tra spazio e parola, tra parola e corpo.
Condividi