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Quella luce blu. La vita di Marie Curie

Ursa Maior Teatro
Regia: Irene Ros
Drammaturgia:
Attori: Marina Pitta, Briana Zaki
Trailer: Link
Anno: 2005
“In questo spettacolo i mezzi poveri del teatro sono stati giocati con grande maestria. La vita di Maria Curie, il carattere spigoloso, la sua ansia di sapere, il suo spogliarsi di ogni orpello inutile per arrivare al cuore delle cose... il tutto allestito in una cucina, dove gli strumenti domestici diventano evocazioni febbrili di una vita dedicata alla ricerca e illuminata dall'amore per il marito: Maria legge su un tagliere le pagine di un articolo, se lo porta al petto all’annuncio della morte dello sposo e ogni volta che le consegnano un effetto personale di lui si pugnala il cuore con un coltello piantato nel tagliere stesso. Il bell'esempio di fissione nucleare modellato su gnocchi di patate che si sfaldano, della ricerca degli elementi presenti nella materia simboleggiato dalla rottura dei gusci di noce per mezzo del bastone a cui lei si appoggia, la nostalgia per il paese nativo (chiamerà "polonio" il nuovo elemento) fino al finale denso di angoscia sulle colpe della scienza... tutto questo concorre a presentarci uno spettacolo che non si dimentica.”
Maria Rosa Menzio
Direttrice Artistica Teatroscienza

Una Marie Curie spettrale, quasi evocata dalla figlia Irene, che asseconda con affetto il suo delirante dialogo con una vecchia radio.

Stralci di un’ intervista che ripercorre i passaggi cruciali della sua vita e del suo lavoro e solleva questioni di massima importanza come la responsabilità dello scienziato nei confronti dell’umanità intera.

Marie parla della sua scoperta del polonio e del radio, ma anche della scoperta della radioattività artificiale fatta dalla figlia Irène (Premio Nobel, come la madre) e della fissione atomica, scoperta da Lise Meitner.

Uno spazio scenico in cui si rendono concreti il pericolo e la minaccia che rappresentano le scoperte delle due scienziate e il loro sforzo di abbattere i pregiudizi in un ambiente maschile.

La Marie della Cerrato e Crismani diventa un personaggio pirandelliano, che si rivolge agli spettatori e all’autrice con la stessa amarezza dei Sei Personaggi: “E si vorrebbe che adesso, qui, in questo luogo, io, e tu, e altri, rivivessimo in breve tempo le nostre esperienze di anni, profonde, entusiasmanti, faticose. Ah! la fatica! Questo solletica molto la curiosità della gente!”

Marie Curie si ribella a chi investiga con voyeurismo la sua vita: “Compito della scienza è indagare le cose, non le persone”, ma lascia fluire i ricordi della sua ricerca come fosse il racconto d’una storia d’amore.

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Ursa Maior nasce nel 2002 dalla convergenza dei percorsi di Irene Ros e Briana Zaki, entrambe provenienti dal teatro di ricerca e dalle aule del DAMS. Ursa Maior sperimenta.
Intesse le maglie di un’estetica consolidata con la ricerca di nuovi linguaggi espressivi, indaga nuovi rapporti tra spazio e parola, tra parola e corpo.
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