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HUNGRY, una dramedy sui disordini alimentari

Eleonora Cucciarelli

Genere Prosa
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Regia: Virginia Russo

Drammaturgia: Eleonora Cucciarelli

Attori: Eleonora Cucciarelli

Altri crediti: Musiche di Melanconia, Alessio Maria Scoppetta, Marco Bompadre Illusrtrazioni di Edoardo Cucciarelli Scenografia di Angelo Cucciarelli

Parolechiave: Teatro contemporaneo, Commedia, Tragicommedia, Disordini alimentari, Drammaturgia contemporanea, Femminile

Produzione: Dopo il debutto romano a Marzo 2025, presso il Teatro Trastevere, lo spettacolo

Anno di produzione: 2025

Genere: Prosa

Siamo ai giorni nostri, a casa di Gina, attrice che è finalmente arrivata al momento decisivo della sua carriera e del suo Ego, spietata cheerleader che incita la protagonista da dietro uno specchio, con sfacciataggine, sarcasmo e un pizzico di sadismo. Altro inquilino del monolocale è la Pizza, che con i suoi monologhi edonistici induce in tentazione l'affamata protagonista. Improvvisamente la quarta parete si rompe e Gina parla direttamente al pubblico. Alle volte lo fa pedalando forsennatamente su una cyclette, altre scendendo in platea tra gli spettatori, ma sempre tentando di esorcizzare i propri demoni con l’ironia.

HUNGRY è una ‘dramedy’ dai sottotoni grotteschi, che esplora i temi dei disordini alimentari, del culto del sé indotto dai social e da un’industria abituata a valorizzare apparenza e leggerezza, che in realtà è solo superficialità, per la ricerca dell' ambita perfezione. Fra diete ferree dell’ultima influencer di grido, allenamenti estenuanti, provini che la spogliano della dignità, metaforicamente e non, Gina racconta, rivive, ricorda, spinta dall’ onnipresente figura dell’Ego, efferata benefattrice che progressivamente si trasforma in carnefice e in questa disperata ricerca è puntualmente costretta a fare i conti con la propria nuda fragilità. Chissà che non riesca a trovare un motivo altro per le sue ossessioni, un modo per elevare e restituire dignità ai propri mostri, ritrovando le loro origini nella Santa Anoressia delle mistiche medievali dell’ Italia Centrale, la sua stessa terra. HUNGRY esplora un rapporto tossico con il sé e con il cibo. Rapporto deviato che va oltre il numero delle calorie che si ingeriscono ed ha a che fare piuttosto con i bisogni più intimi dell’essere umano: il bisogno di amore e quello di accettazione.

Con un linguaggio contemporaneo ci addentriamo nell'ego femminile, scovando disagi, desideri, paure e martirio, il bisogno di riconoscimento e il percorso verso la purificazione e perfezione morale: la Santità. L’arco narrativo esplora gli estremismi nei quali chi soffre di disordini alimentari sprofonda, cercandone anche aspetti, se non positivi, quanto meno alternativi. Gina si interroga sui vari usi del digiuno nella storia dell’umanità, più spirituali e mistici e fa riferimento a un passato remoto, al Medioevo, durante il quale le pratiche di mortificazione del corpo femminile erano all’ordine del giorno, come mezzo di ricerca dell'estasi spirituale. In particolare parla delle mistiche provenienti dalla sua stessa terra: Chiara da Montefalco, Rita da Cascia e soprattutto Sant'Angela, donne che utilizzavano l'astinenza come atto politico, abbandonando i ruoli tradizionali della donna nella società Medievale, per connettersi completamente con Dio e così trovare libertà.

Informazione riservata agli Organizzatori

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