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APE REGINA/una giornata per Molly Bloom

Piccola Compagnia della Magnolia

Genere Prosa
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Regia: Giorgia Cerruti e Davide Giglio

Drammaturgia: Giorgia Cerruti

Attori: Giorgia Cerruti

Altri crediti: L'abito di Molly è realizzato da Daniela Rostirolla ​Un ringraziamento speciale a Lucio Diana e Guglielmo Diana per i preziosi consigli

Parolechiave: Joyce, Hollywood, Icone, Libertà, Femminile

Produzione: Uno spettacolo di Piccola compagnia della Magnolia, produzione Cubo Teatro

Anno di produzione: 2025

Genere: Prosa

Il progetto parte da Joyce, dall'ultimo capitolo dell'Ulisse, dedicato a Molly e se ne ispira con grande libertà.

​Ape Regina è una giornata che Molly prende per sé, per fare un punto della situazione, per terminare quel lavoretto a maglia iniziato e sempre rimandato, per mandare tutto all’aria se necessario. Ecco il senso di quel 16 giugno nel quale, citando Virginia Woolf, una miriade di impressioni - banali, fantastiche, evanescenti o scolpite da una punta d’acciaio - cadono sulla mente di Molly Bloom, personaggio centrale dell’Ulisse di Joyce che chiude il suo romanzo affidandole un miracoloso ipertesto mentale.

Fiancheggiando liberamente il parallelismo mitico di Joyce, Molly Bloom è una moderna Penelope, una stralunata ex cantante-attrice che vorrebbe ancora il suo pubblico, che invece di attendere pazientemente il marito Leopold Bloom tessendo la tela, sceglie l’etica del corpo secondo la definizione di Joyce, centro del mondo pieno e vitale, al di sopra e al di là del pudore.

Ho connesso la mia Molly con le grandi lady del cinema del ‘900...Gloria Swanson, Bette Davis, Greta Garbo,..vere e proprie eroine di libertà e azzardo. Una femminilità libera, nella mente e nello spirito; mossa dal principio dell’amore fisico, dotata di uno - spero - irresistibile humour nero.

In Ape Regina intravediamo la dark lady forte e ironica alla Bette Davis, affiorano gli sguardi grotteschi e dolenti di Norma Desmond sul Viale del Tramonto, e riverbera qui e là l’asciutta sobrietà di Greta Garbo. Il risultato è un tentativo di scrittura femminile, di linguaggio liberato dal discorso maschile. E in questo magma scorre la giornata di Molly, rinunciando apertamente ad un periodo storico cui appartenere, anzi fluttuando dagli anni '50 al presente, dall'anima onirica di Hollywood al dream caramelloso di un oggi indistinto...si direbbe una crisi delle coordinate spazio-temporali, quasi a segnalare che ciò cui assistiamo potrebbe non essere vero...come a teatro.

Partendo da Joyce, Molly è The Flesh, la carne; assecondando la sua operosità mentale diurna incontrollata, vorremmo provare a indagare una femminilità libera, nella mente e nello spirito; una femminilità vibrante e indipendente, mossa dal principio dell’amore, centro del mondo pieno e vitale.

Pensieri e gesti di Molly non sono semplici, ma semplice è la sua motivazione alla vita, immediata la sua felicità di essere viva, di esistere, di volersi addormentare e, prima, di poter pensare a qualcosa: un fiore, la tappezzeria, le stelle, un acquisto. Un sì incondizionato all’Universo, organizzato nello spazio ristretto di una stanza carica di ricordi e aspettative, in cui vivere per trascendere se stessi. Norma Desmond: «Eccomi De Mille, sono pronta per il mio primo piano.»

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