Regia: Martina Ponzinibio
Drammaturgia: Benedetta Pigoni
Attori: Andrea David Francesco Della Volpe
Altri crediti: Testo 𝐁𝐞𝐧𝐞𝐝𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐏𝐢𝐠𝐨𝐧𝐢 scelto da PAV per la segnalazione nell\\\'ambito del 𝐏𝐫𝐞𝐦𝐢𝐨 𝐇𝐲𝐬𝐭𝐫𝐢𝐨 𝐒𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐮𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐒𝐜𝐞𝐧𝐚 𝟐𝟎𝟐𝟓 Tutor di regia Manuel Renga Comunicazione e promozione 𝐀𝐮𝐫𝐨𝐫𝐚 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐨, 𝐕𝐢𝐫𝐠𝐢𝐧𝐢𝐚 𝐆𝐢𝐚𝐜𝐨𝐩𝐩𝐨 Scenografia, costumi e realizzazione 𝐆𝐢𝐮𝐥𝐢𝐚 𝐁𝐞𝐬𝐚𝐧𝐚, 𝐌𝐚𝐫𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐂𝐚𝐦𝐩𝐚𝐠𝐧𝐚𝐫𝐢, 𝐈𝐬𝐚𝐛𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐍𝐚𝐫𝐝𝐞𝐥𝐥𝐢, 𝐃𝐞𝐛𝐨𝐫𝐚𝐡 𝐓𝐞𝐬𝐬𝐢 Musiche 𝐌𝐚𝐧𝐮𝐞𝐥 𝐌𝐢𝐥𝐞𝐬𝐢 e 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐨 𝐑𝐨𝐭𝐚
Parolechiave: Dungeons&Dragons, Carcere, Amicizia, Prosa, Hystrio
Produzione: Spettacolo inserito nella VIII Edizione della rassegna 𝐓𝐄𝐒𝐓𝐄 𝐈𝐍𝐄𝐃𝐈𝐓𝐄 𝟐𝟎𝟐𝟓 della 𝐂𝐢𝐯𝐢𝐜𝐚 𝐏𝐚𝐨𝐥𝐨 𝐆𝐫𝐚𝐬𝐬𝐢 in scena al teatro Teatro Elfo Puccini (MI) il 26/2
Anno di produzione: 2025
Genere: Teatroragazzi (14-25) Prosa
Una cella di carcere condivisa da due ragazzi che non si sono scelti. Alex ha diciannove anni, è dentro per spaccio, sa come si sopravvive lì dentro. Damiano è uno studente di farmacia, incensurato, in attesa di processo: si sente fuori posto, fuori tempo, fuori tutto. Quando a Damiano arriva un pacco contenente il manuale di Dungeons & Dragons, un gioco di ruolo in cui si costruiscono storie collettive, il rapporto tra i due cambia. Attraverso personaggi immaginari e avventure fantastiche, i due ragazzi trovano un modo per evadere dalla realtà del carcere, conoscersi davvero, affrontare i nodi del proprio passato. In un luogo dove la libertà è negata, scoprono che la fantasia può aprire spiragli inaspettati
Dungeons è un testo di prosa contemporanea che esplora l\\\'amicizia, il senso di colpa e il potere salvifico della narrazione in un contesto chiuso e oppressivo come quello carcerario. In una cella di otto metri quadrati, con la muffa che si arrampica sui muri e l’odore persistente di sudore, prendono vita fantasie arcane e rituali immaginari che smuovono la staticità del quotidiano. Lo spazio si trasforma, piegandosi alla volontà creativa di Damiano, il Dungeon Master. I due detenuti si calano nei panni dei loro alter ego fantastici: due avventurieri coraggiosi dispersi in un sotterraneo labirintico popolato da orchi assetati di sangue, pronti a sacrificarli al loro oscuro dio. La messinscena si muove su due piani sovrapposti: il claustrofobico piano carcerario e il fantastico piano del gioco, riprodotto da un complesso lavoro attoriale e di fantasia, in cui ogni oggetto può diventare elemento magico. La luce e il suono giocano un ruolo fondamentale nel marcare le transizioni tra i mondi e nel dare corpo all’invisibile. Alla fine ciò che era iniziato come un semplice passatempo si evolve, lentamente, in qualcosa di più profondo. Il gioco diventa un atto psicomagico, un viaggio simbolico attraverso il proprio passato e le proprie colpe. Alex e Damiano si ritrovano ad affrontare non solo i mostri del gioco, ma anche quelli nascosti dentro sé stessi.
Il gruppo di lavoro si è formato all\\\'interno del progetto Teste Inedite 2025, promosso dalla Scuola Civica Paolo Grassi in collaborazione con il Teatro Elfo Puccini. La regista, la drammaturga e gli interpreti – all’epoca frequentanti i rispettivi corsi curricolari alla Paolo Grassi – si sono incontrati con il resto del team creativo: il gruppo di scenografia proveniente dall’Accademia di Belle Arti di Brera e la classe di compositori della Scuola Civica di Musica Claudio Abbado. Questa collaborazione inter-istituzionale è nata con l’obiettivo di stimolare la ricerca artistica e la creazione condivisa tra scuole di alta formazione nell’ambito dello spettacolo. Fin dal primo incontro, il team ha mostrato una forte coesione e uno spirito progettuale comune, generando un processo di lavoro corale e fertile, che ha reso naturale il desiderio di proseguire il percorso anche oltre il progetto originario
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