Regia: Quinzio Quiescenti
Drammaturgia: Stefania Ventura e Quinzio Quiescenti
Attori: Stefania Ventura
Altri crediti: luci Gabriele Gugliara marionetta ibrida Giorgia Goldoni scene Quinzio Quiescienti Vincitore Progetto Cura 2022, partner di residenza: Mirabilia Festival Europeo, Compagnia Dracma, Arti e spettacolo L'Aquila. Altre residenze nazionali: Spazio Franco, Giallomare Minimal Teatro Vincitore Premio Sicilia di Scena 2023 del Teatro Biondo di Palermo. liberamente ispirato all’albo illustrato “Felicità ne avete?”, di Lisa Biggi e Monica Barengo, Kite edizioni spettacolo tout public dai 6 anni Linguaggi utilizzati: teatro di figura (marionetta ibrida e split technique), teatro, danza
Parolechiave: paura del diverso, amicizia, coraggio, marionetta ibrida, teatro di figura
Produzione: Quintoequilibrio e Teatro Evento
Anno di produzione: 2023
Genere: Teatroragazzi (6-99) Prosa Teatro-danza Figura Altro
Questa è una storia del bosco.
In questa storia ci sono gli animali e Felicia, che va ad abitare al limitare del bosco.
Gli animali sono preoccupati, dicono che Felicia è una strega brutta, sporca e cattiva!
Dicono che fa cose strane, che ruba loro la felicità!
Dicono che col suo arrivo ha rotto l’equilibrio del bosco!
Dicono che che bisogna fare qualcosa, subito!
Tutti gli animali sono d’accordo. Proprio tutti?
Questa è la storia di un problema che viene affrontato con uno scontro ma che si risolve con un incontro. Un problema che, forse, davvero problema non è…
[Tiziana Bonsignore per teatroecritica.net] 𝘍𝘪𝘢𝘣𝘢 𝘥𝘰𝘭𝘤𝘦 𝘦 𝘢𝘮𝘢𝘳𝘢, 𝘍𝘦𝘭𝘪𝘤𝘪𝘢 𝘦̀ 𝘪𝘮𝘮𝘦𝘳𝘴𝘢 𝘯𝘦𝘭 𝘣𝘶𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯’𝘰𝘮𝘣𝘳𝘢 𝘥𝘦𝘯𝘴𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘵𝘵𝘦, 𝘤𝘰𝘴𝘪̀ 𝘴𝘤𝘶𝘳𝘢 𝘥𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘦𝘳𝘮𝘦𝘵𝘵𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘦𝘳𝘦 𝘭’𝘢𝘭𝘵𝘳𝘰 𝘦 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘦𝘳𝘴𝘪 𝘪𝘯 𝘦𝘴𝘴𝘰. 𝘈 𝘳𝘪𝘴𝘤𝘩𝘪𝘢𝘳𝘢𝘳𝘭𝘢 𝘦̀ 𝘶𝘯𝘢 𝘥𝘶𝘱𝘭𝘪𝘤𝘦 𝘴𝘱𝘦𝘳𝘢𝘯𝘻𝘢: 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘷𝘪𝘷𝘦 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘷𝘰𝘤𝘦 𝘥𝘪 𝘝𝘦𝘯𝘵𝘶𝘳𝘢, 𝘯𝘦𝘪 𝘴𝘶𝘰𝘪 𝘰𝘤𝘤𝘩𝘪 𝘴𝘱𝘢𝘭𝘢𝘯𝘤𝘢𝘵𝘪 𝘢 𝘴𝘰𝘯𝘥𝘢𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘴𝘪 𝘤𝘦𝘭𝘪 𝘰𝘭𝘵𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘱𝘳𝘦𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘻𝘪𝘰; 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘯𝘪𝘮𝘢 𝘭𝘦 𝘣𝘦𝘭𝘭𝘪𝘴𝘴𝘪𝘮𝘦 𝘭𝘶𝘤𝘪 𝘥𝘪 Gabriele Gugliara, 𝘢𝘧𝘧𝘪𝘭𝘢𝘵𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘴𝘦 𝘧𝘪𝘭𝘵𝘳𝘢𝘴𝘴𝘦𝘳𝘰 𝘢𝘵𝘵𝘳𝘢𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘤𝘩𝘪𝘰𝘮𝘦 𝘥𝘪 𝘢𝘭𝘣𝘦𝘳𝘪. 𝘍𝘳𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘪 𝘴𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘶𝘮𝘢, 𝘪𝘯𝘦𝘷𝘪𝘵𝘢𝘣𝘪𝘭𝘦, 𝘭’𝘪𝘯𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘰. 𝘋𝘢𝘱𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘦̀ 𝘭𝘰𝘵𝘵𝘢, 𝘢𝘯𝘪𝘮𝘢𝘵𝘢 𝘥𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘰𝘦𝘵𝘪𝘤𝘪𝘵𝘢̀ 𝘳𝘶𝘱𝘦𝘴𝘵𝘳𝘦 𝘦 𝘥𝘶𝘳𝘢. 𝘛𝘳𝘢 𝘷𝘦𝘳𝘴𝘪 𝘧𝘦𝘳𝘪𝘯𝘪, 𝘪𝘭 𝘵𝘢𝘴𝘴𝘰-𝘶𝘮𝘢𝘯𝘰 𝘦 𝘭𝘢 𝘴𝘵𝘳𝘦𝘨𝘢-𝘮𝘢𝘳𝘪𝘰𝘯𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘵𝘪𝘵𝘶𝘪𝘴𝘤𝘰𝘯𝘰 𝘶𝘯’𝘦𝘯𝘵𝘪𝘵𝘢̀ 𝘪𝘯𝘴𝘤𝘪𝘯𝘥𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦. 𝘐𝘭 𝘤𝘰𝘳𝘱𝘰 𝘥𝘪 𝘝𝘦𝘯𝘵𝘶𝘳𝘢, 𝘢𝘣𝘪𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭 𝘴𝘶𝘰 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘦 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘢𝘳𝘪𝘰𝘯𝘦𝘵𝘵𝘢, 𝘯𝘦 𝘦𝘴𝘤𝘦 𝘥𝘶𝘱𝘭𝘪𝘤𝘦; 𝘥𝘶𝘱𝘭𝘪𝘤𝘪 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘯𝘵𝘢𝘯𝘰 𝘨𝘦𝘴𝘵𝘪 𝘦 𝘷𝘰𝘤𝘦, 𝘴𝘰𝘴𝘵𝘦𝘯𝘶𝘵𝘪 𝘥𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘪𝘤𝘢𝘵𝘦𝘻𝘻𝘢 𝘵𝘦𝘯𝘦𝘳𝘢 𝘮𝘢 𝘥𝘦𝘤𝘪𝘴𝘢. 𝘓’𝘦𝘱𝘪𝘭𝘰𝘨𝘰 𝘦̀ 𝘭𝘪𝘦𝘵𝘰, 𝘮𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘵𝘳𝘰𝘱𝘱𝘰. 𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢, 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘦𝘭 𝘣𝘰𝘴𝘤𝘰 𝘭’𝘢𝘮𝘪𝘤𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘦̀ 𝘶𝘯 𝘳𝘪𝘴𝘤𝘩𝘪𝘰: 𝘱𝘦𝘳𝘥𝘦𝘳𝘴𝘪 𝘯𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘭𝘵𝘦𝘳𝘪𝘵𝘢̀. 𝘊𝘰𝘯 𝘧𝘪𝘥𝘶𝘤𝘪𝘢.
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