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Cantare all'Amore

La Ballata dei Lenna

Genere Teatroragazzi Prosa
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Regia: Nicola Di Chio, Paola Di Mitri, Miriam Fieno

Drammaturgia: Nicola Di Chio, Paola Di Mitri, Miriam Fieno - supervisione al testo Michele Santeramo

Attori: Nicola Di Chio, Paola Di Mitri, Miriam Fieno

Altri crediti: coproduzione: Bottega degli Apocrifi Con il sostegno di: Fondazione Campania dei Festival - E45 Napoli Fringe Festival Regione Piemonte - Provincia di Alessandria - Regione Puglia

Parolechiave:

Produzione:

Anno di produzione: 2013

Genere: Teatroragazzi Prosa

Una tristallegra storia dei giorni nostri che intreccia tra candore privo di speranza e arrivismo sgangherato tre vite senza coraggio. Quella di due sorelle, l’una di una bellezza vincente prossima a un matrimonio d’interesse, l’altra una poltiglia di difetti, scarica di aspirazioni, e quella di un sarto, campione della razza dei falliti, chiamato dalla bella a riparare l’abito da sposa usato. Il ritmo nevrotico della vicenda dettato dall’imminente cerimonia trova una quiete sorridente nell’universo condiviso di imbarazzi, inciampi, brividi e controattese, che da subito sorprende i due brutti. Ma quando le casse della felicità sembrano poter urlare al massimo volume, arriva quella paura che spegne ogni fracasso. Irrimediabilmente off.
Ma se chi è apparentemente dalla parte del giusto non conosce lieto fine, non va meglio a chi tenta di nascondere l’infelicità negli agi.
Uno squallido scenario di delusioni, che non dimentica di regalare tocchi di bislacca comicità, ma che alla fine lascia solo al corpo l’esultanza, un’esultanza violenta che stupra ogni attesa e squarcia l’innocenza.

IL PROGETTO
Cantare all’amore è stupido.
Cosa c’è di più stupido di un innamorato?Esso è così stupido che nessuno osa più parlarne e il canto d’amore ne risulta addomesticato, mediocre, banalizzato.
Cantare all’amore è osceno.
Viviamo in un rovesciamento storico:ciò che è indecente non è più la sessualità, ma la sentimentalità perché censurata in nome di ciò che, in fondo, non è che un’ennesima morale.
Cantare all'amore è solitario.
Il suo canto è di un'estrema solitudine.Forse è ascoltato da milioni d’individui ma è sostenuto da nessuno, si trova ad essere completamente abbandonato dai discorsi.
Cantare all’amore è la storia di una ricerca.
Volevamo lavorare sull’amore,poi ci siamo ritrovati a cercarlo,e a chiederci se il nostro tempo fosse ancora in grado di calzarlo questo sentimento che sembra non appartenerci più.

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