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GAIA

ErosAntEros

Genere Prosa Performance
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Regia: Davide Sacco

Drammaturgia: Agata Tomšič

Attori: Agata Tomšič e con cittadini e attivisti climatici del territorio

Altri crediti: ideazione Davide Sacco e Agata Tomšič / ErosAntEros drammaturgia Agata Tomšič regia e music design Davide Sacco con Agata Tomšič e con cittadini e attivisti climatici del territorio video Francesco Tedde costumi Arianna Fantin sartoria Manja Beneke, Marta Benini luci Marco Rabiti organizzazione Veronica Arietto comunicazione Francesca Mambelli

Parolechiave: crisi climatica, sostenibilità ambientale, ecologia, ecofemminismo

Produzione: Ravenna Festival, ErosAntEros – POLIS Teatro Festival in residenza presso La Chartreuse de Villeneuve lez Avignon – Centre national des écritures du spectacle, Masque Teatro, Ravenna Teatro

Anno di produzione: 2023

Genere: Prosa Performance

Dal 2010 ErosAntEros porta avanti un teatro estetico-politico che manipola fonti e linguaggi espressivi disparati, con l’obbiettivo di agganciare il teatro alla vita e fare dell’immaginazione un’arma per trasformare il reale. Nel 2022 Agata Tomšič e Davide Sacco mettono a punto un nuovo progetto che sviluppa più a fondo uno dei temi centrali della loro ultima produzione internazionale e multilingua CONFINI: la catastrofe ambientale, l’inquinamento e lo sfruttamento del pianeta Terra da parte dell’uomo, e la futura sopravvivenza di forme di vita su di esso.

Dunque in principio fu Caos; poi subito
Gea dall’ampio seno, per sempre sicura dimora di tutti
gli immortali…
Esiodo, Teogonia

GAIA, dea primigenia dall’inesauribile forza creatrice, potenza divina della Terra e origine stessa della vita, è la protagonista di questo nuovo viaggio. Madre del Cielo e del Mare, della Notte e del Giorno, è al centro di un’affilata lamentazione, che prosegue la ricerca vocale-musicale di ErosAntEros entrando al contempo in relazione con un raffinato dispositivo video, che spinge gli spettatori a non restare indifferenti di fronte al passato, presente e futuro della nostra unica casa comune: Gaia, la Terra.

Secondo una teoria di James Lovelock del 1979 che ha rivoluzionato l’ecologia e gli studi sull’ambiente, la Terra è Gaia, un unico organismo vivente capace di autoregolarsi e di rispondere a tutti quei fattori nuovi e avversi che ne turbano gli equilibri naturali. La materia vivente non rimane passiva di fronte a ciò che minaccia la sua esistenza: gli oceani, l’atmosfera, la crosta terrestre e tutte le altre componenti geofisiche del pianeta si mantengono in condizioni idonee alla presenza della vita proprio grazie al comportamento e all’azione degli organismi viventi, vegetali e animali. Ad essa è dedicato questo nuovo lavoro.

Un dispositivo performativo-drammaturgico-visivo in continua evoluzione, partecipativo e site-specific, che entra in relazione con i luoghi in cui viene ospitato portando in scena non professionisti, attivisti e giovani attori del territorio, e adattando la scenografia effimera di nebbia e proiezioni video agli spazi che incontra, per sperimentare nuove buone pratiche che riducono l’impatto ambientale della produzione e della circuitazione degli spettacoli.

Il termine “apocalisse”, deriva dal greco, significa “togliere il velo”. L’alluvione che ha messo in ginocchio l’Emilia-Romagna durante le ultime settimane di prove dello spettacolo ha “svelato” forte e chiaro l’urlo disperato di Gaia. Sta noi decidere se re-agire oppure se continuare a ignorarlo fino alla prossima emergenza. Il nostro spettacolo parla anche di questa ribellione.
Ognuno di noi ha il dovere di agire.
Questa è la nostra ultima possibilità di fare qualcosa.
La nostra ultima possibilità di salvare il mondo così come lo conosciamo.
Non abbiamo un pianeta di riserva.
Questa non è un’esercitazione.

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