Regia: Manolo Muoio e Ernesto Orrico
Drammaturgia: Lorenzo Praticò
Attori: Ernesto Orrico - musiche originali eseguite dal vivo Massimo Garritano
Altri crediti: consulenza storico - scientifica Raffaele Agostino - Peppe Liberti organizzazione e amministrazione Alessandra Fucilla luci e audio Jacopo Andrea Caruso
Parolechiave: newton, scienza, musica, narrazione, luce
Produzione: Zahir associazione culturale - Teatro Rossosimona - Dipartimento di Fisica Università della Calabria
Anno di produzione: 2024
Genere: Prosa
Spettri è un racconto teatrale per voce, immagini e musica che ruota intorno alla figura di Isaac Newton e alla sua “scoperta filosofica straordinaria” che la luce è una miscela eterogenea di colori, una scoperta che ha condizionato oltre l’immaginabile la sua vita trascinandolo in un aspro confronto con la comunità scientifica del suo tempo.
Newton espone le sue nuove idee sulla natura della luce quando è ancora solo un giovane e poco conosciuto professore di Cambridge e lo fa in un articolo che viene pubblicato nel 1672 sulle Philosophical Transaction of the Royal Society, il primo della storia che contiene la parola “teoria” nel titolo. Contrariamente alle sue aspettative, però, questo lavoro diventa oggetto di numerose obiezioni, non tanto e non solo perché sovverte la visione comune che la luce sia semplice, pura e omogenea ma soprattutto a causa della strategia impiegata nel renderlo pubblico. La sua scelta di scrivere un saggio molto conciso per descrivere concetti complessi e tecniche sperimentali niente affatto semplici, lo costringerà inizialmente a chiarirne alcune parti e poi a riformulare la teoria nel suo complesso, litigando ferocemente coi contemporanei fino ad abbandonare addirittura il campo, “tirandosi fuori” dalla comunità dei filosofi naturali per dedicarsi all’alchimia e alla teologia.
Il percorso intellettuale e scientifico di Newton, il “geniale misantropo”, è però tutto dentro la nuova cultura della scoperta che nella seconda metà del XVII secolo comincia a cambiare il mondo, quando la scienza comincia ad aggredire la magia, il mito a essere insidiato dai “fatti”, la dottrina sostituita dalla “teoria”. È un mondo in cui non ci si può più sottrarre al confronto, spesso alla competizione, tra “pari” che, per essere gestita, ha bisogno di regole (e dunque di accademie e società) e di “rivendicazione di priorità” (e dunque della stampa che certifichi la paternità dei risultati).
Spettri narra di uomini che hanno battuto strade inesplorate facendosi forza con i loro talenti, capacità, desideri e manie e delle loro imprese, accidentate come solo può esserlo il cammino che porta alla conoscenza. Una storia paradigmatica, appassionante e ricca di eventi che offre numerose chiavi di interpretazione per decifrare il tempo presente, la nostra società dell’informazione. Spettri, attraverso la lente d’ingrandimento della narrazione teatrale, propone un dialogo poetico tra tempi storici lontani, rivolgendosi tanto alla comunità scientifica quanto ad un pubblico più ampio.
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