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Il tuo è un posto dove non posso arrivare

Focus_:2

Genere Prosa Performance
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Regia: Daniele Aureli

Drammaturgia: Eleonora Gusmano

Attori: Eleonora Gusmano

Altri crediti: di e con: Eleonora Gusmano adattamento per scena: Daniele Aureli, Giusi De Santis, Eleonora Gusmano e Ania Rizzi Bogdan dramaturg: Giusi De Santis aiuto regia | estetica: Ania Rizzi Bogdan profondità sonore | sound designer: Alessandro Romano aka Lorco regia: Daniele Aureli produzione: Focus _2 co-produzione: Fortezza EST con il sostegno di: Spin Time - Testo finalista del Premio Letterario Internazionale M. C. Quasimodo. - Il primo studio dello spettacolo è risultato tra i vincitori di Pillole di Fortezza Est 2024

Parolechiave: testimonianza , mare, occhi, possibilità, sparizione

Produzione: Focus2 coproduzione Fortezza Est, Roma con il sostegno di Spin Time

Anno di produzione: 2024

Genere: Prosa Performance

SINOSSI:
Il tuo èun posto dove non posso arrivare è la storia di M, a storia di una donna, nata tra
gli anni Sessanta e gli anni Settanta. Ed è anche la storia di tante donne e uomini, ragazzi
e ragazze... la storia di uno spaccato sociale e umano, filtrato dalle parole di una 'ragazza
dagli occhi azzurri' che, attraverso un monologo incalzante, ricerca i pezzi mancanti della
vita di M, per ricreare il suo non-posto nel mondo; per ritrovare la sua voce e, con essa, la
sua identità. Riportando alla luce la sua storia anche attraverso le testimonianze di coloro
che non l’hanno più vista.
Memorie che diventano come scatti di istantanee insabbiate. Che provano a intercettare
un luogo lontano, troppo lontano da raggiungere.
Anche se proprio lì, a due passi da loro.
Restano soltanto luoghi da inventare nei quali rifugiarsi e un cuore colmo di poesia.
NOTE DI REGIA di Daniele Aureli
Un tempo congelato. Come un orologio senza pile, un loop infinito di un giorno eterno,
una foto di famiglia immobile. È da qui che prende vita la storia, scavando nel vissuto
personale dell’autrice e interprete, esplorando l'invisibile. Un monologo a più voci, audace
e impertinente, punteggiato dalle testimonianze reali di chi ha vissuto questi eventi, legato
ai sogni di una donna mai cresciuta.
Seguiamo i ricordi di una bambina che diventa adolescente ma non adulta. I vestiti troppo
larghi per nascondere la femminilità, la pelle bianca vietata al sole, le scelte imposte.
Legami familiari immobili, prigionieri dei loro rituali, gesti ripetuti, copiati, annullati, dove i
coinvolti sono incapaci di rispondere alle esigenze affettive richieste dall'altro.
M si ammala lentamente, invisibile agli altri. Insieme alla sua identità, perde contatto con il
suo corpo e con la voce. Ma in questo disegno di vita, emergono possibilità. Momenti
spartiacque che possono portarla a chiudersi alla vita, troppo pericolosa, o a tentare di
uscire a respirare aria nuova.
M è sola in scena, ma mai completamente. Nella sua stanza riaffiorano voci, scene e
dialoghi. La scena è essenziale: lei e la sua stanza. Un vuoto con una vasca al centro.
Luci che spiano come occhi. Fogli, possibili finali di una storia o richieste d’aiuto mai
ascoltate. Un dentro e un fuori. Il corpo, non abitato nella sua interezza, sfocato nella
percezione, dove il gesto è espressione di un mondo interiore sommerso. E una vocalità
che diventa accadimento poetico nella sua espressione più irresistibile.
"Il tuo è un posto dove non posso arrivare" racconta in parallelo le vicende della
protagonista, della ragazza dagli occhi azzurri e di tutti i personaggi narrati. Il cuore abita
un luogo fisico che diviene un non luogo per tutti gli altri. Un posto dove nessuno riesce
ad entrare e dove lei chiude a chiave i suoi desideri e la sua voce.
Un'impossibilità di incontro dei sentimenti. La ricerca di rapporti validi.

Informazione riservata agli Organizzatori

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