Regia: Matteo Cionini
Drammaturgia: Matteo Cionini
Attori: Matteo Cionini
Altri crediti: Consulenza scientifica: dott. Giacomo Graziano
Parolechiave: Mimo, Psicologia, Bambino Interiore, Voci, Ricerca
Produzione: Creazione originale scritta diretta e interpretata da Matteo Cionini
Anno di produzione: 2025
Genere: Prosa Teatro-danza Performance
Quando parlo, a chi sto dando davvero la voce? La voce che parla è davvero la mia voce?
Inizia con queste domande un'esplorazione dentro la psiche umana, con una separazione che avviene in scena tra il corpo e la voce, che dialogano e si scontrano rappresentando parti diverse dell'essere umano.
E’ una ricerca della voce autentica, di quell'IO sempre affannosamente in equilibrio tra le personalità che compongono il nostro essere “sociale”, le voci che da dentro spingono per uscire, e le infinite voci che dal mondo esterno in ogni momento riempiono la testa di stimoli.
Questa cacofonia di voci evoca l’immagine di Ulisse e delle Sirene, il cui mito viene integrato nella narrazione.
Trovare la propria voce interiore è necessario e significa soprattutto ascoltarsi, prendersi il tempo di capire se’ stessi, dare spazio al bambino interiore che questo mondo troppo adulto tende a sopprimere.
In un'epoca di rapporti umani parcellizzati, atomizzati, virtualizzati da un lato, e di stimoli perenni e costanti dall’altro, trovare se stessi significa trovare il baricentro per poter accogliere stabilmente tutto il resto, e instaurare rapporti sociali più sani.
Questo spettacolo parte da uno spunto scenico, la separazione corpo-voce, realizzata tramite il linguaggio fisico-gestuale e da differenti tecniche di audio editing teatrale anche generativo, ed esplora la psicologia umana attraverso lo sguardo della scuola Gestalt, che sarà oggetto di uno studio approfondito grazie anche alla consulenza del dott. Giacomo Graziano, psicoterapeuta della scuola Gestalt.
La mia esperienza artistica è variegata: spettacoli teatrali, di teatro-ragazzi e di teatro di strada. La mia specializzazione è l’arte del MiMO, di cui promuovo una ricerca nella direzione di allontanamento dal cliché e dall’immagine stereotipata che si porta dietro. Questo con la creazione di spettacoli, ma anche attraverso una ricerca pedagogica che da 15 anni porto avanti come insegnante di mimo e teatro fisico.
Lo spettacolo porta in avanti questa ricerca, esplorando territori dove l’arte mimico-gestuale diventa strumento a servizio di una necessità drammaturgica.
Il corpo, nella separazione dalla voce, assume un carattere che va incontro al bambino interiore, a quella parte di noi che chiede libertà, spontaneità, presenza (essere qui e ora).
Il MiMO viene preso, ad esempio, come spunto personale per parlare delle gabbie in cui ci troviamo chiusi, nel momento in cui scegliamo di aderire all’immagine che gli altri hanno di noi. O per creare momenti in cui non sono le parole, ma i gesti a creare immagini simboliche ed evocative, parlando ad una zona inconscia dello spettatore.
Lo spettacolo alterna momenti drammatici, comici, virtuosistici e surreali, in un‘ alternanza dinamica che vuole favorire l’efficacia della fruizione da parte del pubblico. E’ rivolto ad un pubblico di adulti, giovani adulti e adolescenti.
Durata: 50 minuti
Anteprime: Ottobre-Novembre 2024.
Debutto previsto: Marzo 2025
Informazione riservata agli Organizzatori
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