Regia: Gisella Vitrano
Drammaturgia: Marcella Vaccarino e Gisella Vitrano
Attori: Marcella Vaccarino
Altri crediti: Briciole - primo studio per due Madri - di e con Marcella Vaccarino liberamente ispirato a Pollicino di Perrault regia Gisella Vitrano disegno luci Dario Muratore scene oggetti e costumi Mariangela Di Domenico produzione Piccolo Teatro Patafisico - 2024 con il sostegno di Dudi, libreria per bambini e ragazzi
Parolechiave: Pollicino- coraggio- paura- madri- abbandono
Produzione: Piccolo Teatro Patafisico
Anno di produzione: 2024
Genere: Teatroragazzi (7-99) Prosa Altro
Una mamma e i suoi bambini, giocano, attraversano il bosco, sognano dolciumi e caramelle, lasagne, formaggi e torte. Ma nonostante gli sforzi dell'immaginazione si ritrovano sempre e comunque a fare i conti con i morsi della fame e la mamma continua a cucinare per i suoi bambini e per se stessa sempre e solo: zuppa di sassi!
Lo spettacolo si inserisce in un percorso di studio e ricerca della fiaba tradizionale.
Briciole trae spunto dalla celebre fiaba di Pollicino di Perrault, per approdare ad una nuova visione tutta al femminile, in cui incontriamo una mamma che affida i propri figli al bosco, al fato, per non vederli morire di fame ed un'orchessa che di gigante ha lo spirito di maternità e di accoglienza , accoglie, ama, ha fede nell'altro e si ritroverà sola, senza più le sue orchessine a vagare nel bosco.
Più che sul proverbiale ingegno del piccolo Pollicino, il racconto di Briciole ci ha portato sulle soglie del delicato tema dell'abbandono.
In una società in cui spesso si ha il timore della paura, in cui l'infanzia è protetta e ovattata, decidiamo di attraversare il territorio delle paure per stringerci poi tutti insieme ed esultare per il suo superamento.
Perché la foresta è là fuori e richiede a ognuno di noi di essere attraversata.
Una grande prova di coraggio attende Pollicino: un rito di passaggio che ogni bambino, ogni adulto è chiamato ad affrontare.
In questa lettura e rilettura della fiaba, non poteva bastare che la mamma di Pollicino fosse li, sullo sfondo, non oggi, in questa società che chiede di essere donne performanti, brave mamme, gentili e premurose, perfette lavoratrici, seducenti e accoglienti.
Questo rito di passaggio doveva essere dedicato anche a loro, madri del presente, madri del passato e soprattutto madri future.
Due madri, un'unica madre, madre e matrigna madre che scaccia e madre che accoglie, due facce della stessa medaglia.
Per dirla come Bettlheim ne “Il mondo incantato” il bambino sdoppia l'amorevole madre dalla madre che all'improvviso stanca e nervosa urla e si adira aspramente per qualcosa “ la bambina si persuase che quella maligna persona assomigliava a sua mamma ma in realtà era un sosia impostore”.
Così nell' incontro con i sette fratellini, le due madri compiranno il loro rito di passaggio.
Briciole accoglie madri e donne non perfette. Briciole le abbraccia e Pollicino alla fine nella sua infantile saggezza bacia la sua mamma , come per dirle, siamo una squadra, abbiamo vinto.
Alla madre matrigna non resta che riappacificarsi col suo senso di colpa.
Siamo fallibili noi adulti, e in fondo i bambini lo sanno e hanno bisogno che qualcuno riconosca i loro pensieri e il loro ingegno a volte come necessario, perché necessario lo è!
In quanto all'orchessa, vessata dall'orco, il racconto mette il luce una cosa importante per tutti, Donne e bambini....non è mai troppo tardi per abbandonare “l'orco” e rinascere.
Informazione riservata agli Organizzatori
Non è stata caricata nessuna recensione
Informazione riservata agli Organizzatori