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Rimaye

AZIONIfuoriPOSTO
Regia e Coreografia: Silvia Dezulian, Filippo Porro
Drammaturgia: Lorenza Guerrini
Attori: Silvia Dezulian, Lorenzo Morandini, Filippo Porro, Dorotea Porro, Gloria Trolla.
Trailer: Link
Anno: 2024
Adatto a: per tutti


Generi: Teatroragazzi (7-14), Danza, Teatro-danza

Tags: ghiacciai, memorie, montagna, cambiamento climatico, passaggio generazionale

Il termine rimaye deriva dal latino rima «crepa» ed è utilizzato in alpinismo per indicare il crepaccio terminale del ghiacciaio, spazio vuoto che separa il ghiaccio in movimento dalle pareti rocciose.

A partire da una riflessione sulla fusione e il distacco dei ghiacciai, Rimaye apre un’indagine su ciò che a breve è destinato a sparire e la sua eredità, mettendo in relazione corpi umani e corpi glaciali in quanto entrambi modificatori di paesaggio in perenne movimento e custodi di memorie, legati al Tempo e alla sua irreversibilità.
Attraverso una partitura di gesti, parole, e suoni, tra incanto, nostalgia e ironia, il lavoro tocca trasversalmente temi come il cambiamento climatico, la memoria tra presente, passato e futuro e il passaggio generazionale. Ciò che unisce drammaturgia fisica e teatrale sono le memorie legate alla montagna e che stanno riemergendo dai ghiacciai che si fondono - espressi attraverso monologhi, dialoghi, musiche. Memorie che prima o poi scompariranno lasciando solo delle tracce, come quelle dei ghiacciai ormai estinti.

Il progetto riflette sulla forza dirompente e la fragilità disarmante sia dell’umano che dell’ambiente che lo circonda, mettendoli sullo stesso piano e ponendo l’attenzione sulla loro capacità di modellarsi e immagazzinare storie e vissuti destinati a sparire e a lasciare spazio a ciò che verrà.

La scena viene vista come un sistema di ambienti (audio, scenografia e luci) in risonanza tra loro che si modificano e si influenzano attraverso il movimento dei danzatori.
La partitura coreografica richiama gestualità e vita della montagna ma soprattutto il movimento dei ghiacciai con le importanti conseguenze sull'ambiente intorno, dai massi spostati, alla formazioni di valli e segni lasciati nelle montagne.
La scenografia è pensata dall’osservazione dei massi erratici, rocce montonate e morene, e prevede l’utilizzo di materiale tessile irrigidito con l’obiettivo di riprodurre un terreno materico che i danzatori in quanto “forza geologica” in scena possono modificare e trasformare durante lo spettacolo secondo l’occorrenza.
La ricerca sonora, realizza un ambiente sonoro organico nel quale i danzatori agiscono; l'utilizzo di un geofono strumento tipicamente utilizzato per captare terremoti, è qui declinato all’utilizzo creativo, per amplificare e far risuonare la superficie d’appoggio della performance.
La ricerca artistica è avvenuta sul campo, attraverso una serie di escursioni, lezioni e conferenze con esperti scientifici, geologi/glaciologi, paesaggisti e guide esperte, per attivare il processo creativo e raccogliere il materiale teorico ed esperienziale in vista della creazione dello spettacolo.

In scena è prevista anche la partecipazione di Dorotea Porro, di 7 anni, che rappresenta la memoria futura, quella che raccoglierà l'eredità e che un giorno farà da passaggio di testimone alla generazione successiva.


Altri crediti: consulenza drammaturgica Lorenza Guerrini
sound designer Domiziano Maselli
editing audio Mattia Nardon
disegno luci Maria Virzì
costumi Aurelia Maria Foti
scene Silvia Dezulian
con il supporto di KOMM TANZ/PASSO NORD progetto residenze Compagnia Abbondanza/Bertoni, Ecomuseo della Judicaria, Cooperativa Teatrale Prometeo;
si ringraziano Patagonia Montebelluna, Fondazione Museo Civico di Rovereto, Spazio ‘500
per le Arti, MUSE di Trento, SGL Servizio Glaciologico Lombardo, PNAB Parco Naturale
Adamello Brenta, Commissione Glaciologica SAT.

Produzione: AZIONIfuoriPOSTO, Pluraldanza in coproduzione con Centro Servizi Culturali Santa Chiara, Campsirago Residenza, C&C Company, con il contributo di FONDAZIONE CARITRO.

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AZIONI fuori POSTO nasce a Trento nel 2019 dalla collaborazione tra Silvia Dezulian (danzatrice e scenografa) e Filippo Porro (danzatore e performer).È un giovane collettivo multidisciplinare che opera nell’ambito della danza e della performance nutrendosi, a seconda delle progettualità, della collaborazione di altri professionisti non solo in ambito artistico. Propone azioni sitespecific in grado di relazionarsi ai luoghi e alle persone che li abitano uscendo da spazi e situazioni convenzionali. L’intento è quello di suggerire insolite prospettive che possano offrire ai luoghi un’opportunità diversa da quella che essi abitualmente assumono utilizzando la danzacome strumento di socialità, incontro, scambio di competenze tra danzatori, cittadini e territori.Nel 2020 vince il bando DanzaUrbanaXL e nel 2021 il bando FGVintersezioni con "Oltrepassare", performance site specific itinerante in salita. Progetto poi selezionato nell’ambito di Dancescapes/mobilità internazionale, azione a sostegno della circuitazione e formazione all’estero, promosso dall’Associazione Culturale Danza Urbana. Nel 2021 vince Cross Award per il progetto di danza urbana per case popolari, "PERSPECTIVA" coprodotto da OrienteOccidente. Nel 2022 debutta in teatro con "Ombelichi Tenui", rituale a due corpi sul tema della morte e della salvezza, vincitore Komm Tanz 2019, vincitore bando Air 2020 Lavanderia A Vapore, vincitore della Call Supernova 2022 di Pergine Festival. Nel 2022 con RIMAYE vince Komm Tanz 2023.Dal 2020 organizza insieme al danzatore Lorenzo Morandini Danzare A Monte, festival di danza in natura tra le montagne della Val di Fiemme (TN).
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