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Anna Cappelli

Monica Bonomi e Rita Bertelle
Regia: Monica Bonomi
Drammaturgia:
Attori: Rita Bertelle
Trailer: Link
Anno: 2013
L’ incessante movimento interiore del personaggio, ha prodotto uno spettacolo che raccoglie in sé prima di tutto una danza, un unico movimento che accompagna l’attrice dall’inizio alla fine all’interno di un percorso quasi geometrico e minuscolo, ma al tempo stesso immenso perché è quello del suo microcosmo, simbolicamente racchiuso dentro una valige, da cui lei stessa estrae di volta in volta frammenti della sua vita. Il disegno registico racconta, nel tempo di una notte gli eventi che rendono questo personaggio un mistero, ma al tempo stesso un personaggio ipnotico e sicuramente ricco di sfumature, ironiche ma drammatiche al tempo stesso. Dentro l’insonnia del suo umore, accende la candela del ricordo e via, via ogni oggetto che prende in mano la traghetta da un ricordo a un altro. Se il testo si divide in quadri, noi abbiamo voluto legarli tra loro attraverso una parola chiave che Anna ripete e rappresenta il fulcro della sua anima: mio.
La protagonista fluttua con la mente in un’alternanza di emozioni e segreti che vengono svelati rapidamente. All'incisività e alla vivacità del testo si associa quindi un concerto di sensazioni che abbiamo voluto esaltare, attraverso il viaggio di una notte che Anna percorre fino all’arrivo della luce del giorno. Ma anche se ricco e stratificato è il suo narrare, un basso continuo sostiene tutto il suo immaginario. Per questo motivo la scelta del brano musicale Natura morta di Walter Marchetti, ci sembrava estremamente efficace per la sua persistenza simile a un’ossessione. Rincorrendo se stessa, nel buio di un black out interiore, il personaggio vive attimi di estrema verità Abbiamo fatto un lavoro lento ma inesorabile su questo testo. Parlo al plurale perché anche se ho curato la regia, questo spettacolo è frutto di un lavoro simbiotico tra me e Rita. Del testo non abbiamo tralasciato nulla.

Chi non conosce il testo non si aspetta un epilogo così violento, tragico e noi non abbiamo voluto svelare nulla, nel tentativo di portare un continuo fuoco di attenzione, e condurre lo spettatore a capire cosa sta accadendo realmente, cosa si cela oltre ogni parola, ogni gesto apparentemente innocenti, puerili, ridicoli, struggenti e pieni di rabbia. Ecco la rabbia di questo personaggio lo attraversa in ogni momento, anche se spesso mascherata da molte altre sfumature più innocue.

In scena pochi oggetti, tutti utili per il lavoro: una valigia che rappresenta il Mio di Anna Cappelli, quello che ispira tutta l'opera secondo il nostro punto di vista, una bacinella d'acqua, una sedia e una luce del giorno che alla fine conduce Anna verso la sua fine.
Monica Bonomi

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Monica Bonomi, attrice e regista di lunga esperienza, e Rita Bertelle, attrice emergente, si incontrano nel 2011, durante un seminario tenuto da Sergio Rubini. L'empatia è immediata, ben presto si sviluppa un solido rapporto personale e un prolifico sodalizio professionale. "Anna Cappelli" è il risultato di un lavoro minuzioso, condotto con grande passione ma soprattutto con la gioia di collaborare e di fare teatro.
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