Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

Voyage

Teatro Umano
Regia: Richard Martinez e Caroline Montes
Drammaturgia: Richard Martinez e Caroline Montes
Attori: Richard Martinez Caroline Montes
Trailer: Link
Anno: 2015
Adatto a: VM14


Generi: Danza, Teatro-danza, Performance, Altro

Tags: immigrazione, cultura, performance, inclusione, identità

Voyage è una performance di teatro fisico ideata e prodotta dalla compagnia Teatro Umano. Lo spettacolo incorpora sia tecniche teatrali "tradizionali", che sperimentazioni offerte dall'uso di strumenti tecnologici meno "convenzionali". Gli attori, sia in coppia che da soli, usano il movimento per mostrare come corpo, proiezioni e suoni si intersechino creando significati differenti. I temi trattati sono quello della cultura e dell'identità personale rispetto alla politica, e il modo in cui l'identità personale di un immigrato venga messa in crisi quando compie il Viaggio che lo condurrà ad allontanarsi per sempre dalla terra natale. La storia descrive quindi la traversata di due immigrati che lasciano le loro case e si trasferiscono in un altro paese. I protagonisti sono costretti a prendere atto di come questo spostamento li abbia cambiati profondamente, privati della loro identità e alterato la percezione della società che li "accoglie". L'ispirazione nasce dalle esperienze personali degli attori, anch'essi immigrati, e da quanto hanno vissuto personalmente trasferendosi in Europa durante il pieno della così detta "emergenza immigrativa" del mondo occidentale. Le proiezioni, i video e i suoni utilizzati durante lo spettacolo sono il riassunto di ore di riprese che hanno immortalato storie di immigrati di tutto il mondo. L'obiettivo è quello di provare a mostrare l'immigrazione come un'esperienza umana profonda e a volte traumatica piuttosto che come un problema sociale da affrontare solamente dal punto di vista politico.

Altri crediti: Davide La Fauci - suoni, luci

Produzione: Associazione Culturale Teatro Umano

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Non è stata caricata nessuna recensione

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

La Compagnia Teatro Umano nasce nel 2017 all’interno dell’omonima associazione culturale TU. I suoi soci fondatori sono Richard Martinez, partoricano giunto in Italia nel 2015 per completare un dottorato in Fine Arts per conto della Mississippi University for Women e Davide La Fauci, imprenditore umbro nel settore della pubblicità e dei social media. L’ideale che accomuna i suoi fondatori era ed è quello di divulgare la cultura teatrale e provare a offrirne una visione “rinnovata” rendendola accessibile, comprensibile, non più esiliata al ruolo di “intrattenimento elitario”, e soprattutto non più incatenata alla lingua e alla sua comprensione. Il concetto di teatro umano è più facilmente sintetizzabile come il risultato pratico del lavoro di tesi dottorale di Martinez. L'esperienza vissuta in Italia matura infatti in lui la consapevolezza del potere e dell'efficacia del movimento e della gestualità nella comunicazione, tratti particolarmente salienti e caratteristici nella cultura italiana. Da qui sviluppa l'idea di codificarli e universalizzarli al fine di selezionare unicamente quelli di significato diffuso e universalmente comprensibile. La comunicazione dell'attore viene interamente affidata al mezzo non verbale attraverso l'ausilio di un codice di movimenti sul palcoscenico, l'uso della tensione del corpo e l'utilizzo del respiro. In particolare la compagnia decide di specializzarsi nella creazione di spettacoli in maschera moderna. La maschera infatti, annullando i tratti somatici dell'attore, permette allo stesso di concentrare energia e tensione solo sul corpo e al pubblico di non essere condizionato dalle caratteristiche personali di coloro che occupano il palcoscenico (sesso, età, etnia degli attori). Ciò é stato pensato appositamente per valorizzare le capacità attoriali interpretative e per limitare, nei limiti del possibile, ogni connotazione o giudizio personale dello spettatore. Le maschere vengono realizzate con particolari tecniche di intaglio atte a favorire la "pareidolia dell'emozione". Esse infatti, catturando il momento prima dell'emozione e non l'emozione stessa, non mostrano staticamente l'umore del personaggio, ma inducono lo spettatore a caratterizzarlo proiettandovi le proprie aspettative in un meccanismo psicologico che dà la sensazione di vederle muoversi. A tale scopo gli spettacoli vengono appositamente scritti al fine di proporre molteplici interpretazioni, che variano a seconda della maturità emotiva, dell'età o della sensibilità dello spettatore. Pur cercando di rimanere nei binari definiti dal genere commedia, l'uso dell'ironia viene sfruttato per proporre temi culturalmente impegnativi con l'ausilio di ambientazioni storiche approfondite e cura nei dettagli nella scelta dei costumi di scena al fine di proporre sempre una riflessione d'attualità a carattere sociale. In definitiva i canovacci, le maschere, i costumi, l'ambientazione, vengono sempre preceduti da un'accurata fase di documentazione al fine di proporre in chiave "ironica" e "leggera" temi decisamente più impegnativi attraverso tecniche che possano renderli comprensibili indipendentemente dall'età, dall'estrazione sociale e dalle origini culturali dello spettatore.
Condividi