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D.N.A. Dopo la Nuova Alba

Gruppo della creta
Regia: Alessandro Di Murro
Drammaturgia: Anton Giulio Calenda
Attori: Laura Pannia Alessio Esposito Eleonora Notaro Maria Lomurno Jacopo Cinque
Anno: 2020
Adatto a: VM14


Generi: Prosa

Tags: B'oh, specchi, follia, marcello mariedo, la nana

Una Giovane Donna, rinchiusa in un centro di recupero per malate psichiatriche, viene dimessa per essere reinserita nella società. Sostenuta da un gruppo di femministe capeggiate dal personaggio della Nana, ha il compito di attentare alla vita del Ministro dell’Interno, Flavio Mazzoni, personaggio politico di estrema destra e responsabile della sua reclusione nel manicomio.
La trama principale si intreccia con altre storie di universi lontani: un giovane che segue il suo maestro attraverso un deserto senza confini, due intellettuali che speculano sul futuro dell’arte mentre oziano in un aereoporto postmoderno e tre divinità annoiate che giocano con il destino dell’umanità.
Ogni percorso narrativo conduce ad una sola conclusione: la nuova alba è alle porte e con essa la speranza di un cambiamento.

Note del drammaturgo
Il mio testo, “D.N.A., Dopo la Nuova Alba” tratta di una vicenda che esplora la dilatazione dello spazio e del tempo causata dalle infinite possibilità che l'euforico processo di globalizzazione degli ultimi quarant'anni ci ha offerto. Ecco allora che all'interno della mia storia nascono le voci di una “Giovane Donna”, internata cinque anni prima in un asettico e soffocante riformatorio riservato a sole donne, ora prossima alle dimissioni e pronta a vendicarsi dei soprusi subiti da lei e dalle sue compagne; e della sua amica e compagna sororale, “la Nana”, un personaggio misterioso e assai tenero che parla solo attraverso versi di poesia. Ecco che a un importante ministro della Repubblica Italiana in grave crisi esistenziale si presenta la possibilità di un cambiamento radicale. Ecco allora che si avverte l'esigenza di corredare la vicenda con una semplice fiaba che si intrecci con il filo degli avvenimenti: due uomini, uno giovane e uno anziano, affrontano faticosamente le asperità di uno sconfinato deserto. Essi sono alla ricerca di qualcosa di indefinito, che sapranno essere trovato solo quando, tautologicamente, l'avranno trovato. Perciò continuano a inoltrarsi nel loro cammino. Oltre a restituire allo spettatore il profondo e già noto simbolismo del deserto e del pellegrinaggio, i due personaggi, come tutti gli altri, attendono con trepidazione l'arrivo di una Nuova Alba: “una cesura fondamentale, che separerà per sempre un mondo obsoleto da uno nuovo, luminoso e giusto” dirà un giocatore di carte dalle sembianze divine verso l'approssimarsi della fine del racconto. Ed è proprio questo ciò che voglio significare con questa strana storia: l'auspicio di sovvertire al più presto un'eredità millenaria, un pesante DNA, in un nuovo mondo cui assisteremo solo Dopo che avremo avuto il coraggio di annunciare una Nuova Alba.


Altri crediti: musiche originali di Enea Chisci
scene e costumi Laura Giannisi
aiuto regia Tommaso Cardelli
assistente alla regia Jessica Miceli
vocal coach Pamela Massi
direttore di produzione Pino Le Pera
luci di Matteo Ziglio
grafica Studio Turandò
compagnia Gruppo della Creta
produzione Fattore K.

Produzione: Fattore K in collaborazione con Gruppo della Creta e TetroBasilica

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Il Gruppo della Creta è composto da giovani attori uniti per costruire un teatro collaborativo dove le abilità di ogni uno possano sostenere il lavoro di tutti. Fuori dagli schemi del teatro ufficiale, più vicini alla cooperativa e al teatro indipendente i membri del Gruppo credono in un teatro di ricerca che si basa sul lavoro di palco scenico e sulla ricerca di nuovi format e modalità per creare un dialogo diretto con il pubblico.I membri, tutti diplomati presso la Nuova Accademia Internazionale di Arte Drammatica del Teatro Quirinetta di Roma, con la direzione artistica di Alvaro Piccardi e la presidenza di Antonio Calenda. Tra gli insegnanti Giancarlo Sammartano, Sergio Basile, Luca Lazzareschi, Annabella Cerliani, Ugo Maria Morosi, Alberto Sironi, Graziano Piazza, Ugo Pagliai, Rosa Masciopinto, Giuseppe Rocca, Alessandro Fabrizi (voce, metodo Linklater), Raffella Misiti (canto), Stefano Marcucci (canto), Ivan Truol (danza e movimento), Jacqueline Bulnes (danza e movimento). Hanno partecipato a saggi-spettacolo con Gabriele Lavia, Alvaro Piccardi, Giancarlo Sammartano e Jacqueline Bulnes.

Durante il corso di studi hanno preso parte a laboratori di teatro sociale, lavorando con i carcerati di Rebibbia, con la supervisione di Laura Andreini e Valentina Esposito, e con i ragazzi del teatro patologico, con la supervisione di Dario D’Ambrosi e Mauro Cardinali.

Il nome del gruppo si ispira ad un esercizio che Vittorio Gassman faceva fare ai suoi allievi con la creta e per le doti di questo materiale malleabile che, se bagnato, può cambiare forma, trasformandosi e trasformandosi ancora, finché cotto non manterrà la sua forma immutabile. Così i giovani attori si rifanno a questa immagine per l’idea del proprio teatro, ancora da scoprire, da modellare e da fare e disfare senza mai cristallizzarsi in una forma convenzionale.

Componenti: Jacopo Cinque, Cristiano Demurtas, Alessandro Di Murro, Alessio Esposito, Pamela Massi, Giulia Modica, Laura Pannia, Lida Ricci, Bruna Sdao.
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