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SOTTO QUESTO CROLLO

Collettivo Lubitsch
Regia: SIMONE FRASCHETTI
Drammaturgia: ADRIANO MARENCO
Attori: Re del crollo SILVIO MURARI Pep FRANCESCO BALBUSSO Coro NATHALIE BERNARDI
Anno: 2024
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa

Tags: potere, macerie, attore, distopia, civiltà

Dal crollo non si sfugge e dunque è meglio neanche provare a fuggire. L’unica ideologia che resta è quella degli scarafaggi. In un luogo distopico, pericolosamente vicino a noi, 3 personaggi tragici, buffoneschi e drammatici si contendono il potere ed il diritto di regnare sui rimasugli della storia. Sono Il Re del Crollo, Pep, e il Coro, composto da una sola donna. Tra macerie agghindate a festa, il re ha uno scettro spelacchiato e un trono-seggiolo anch’esso spelacchiato, si crogiuola all’ombra di un albero pacchianamente finto più morto che vivo. Intanto Pep e il Coro frugano tra le macerie festose, bestemmiando piano. Sono 3 sopravvissuti al crollo. Il crollo della civiltà, delle aspettative, delle ideologie. Il re è benevolo, molesta il coro, tratta da capo bonaccione Pep. Il Coro e Pep faranno comunella per sottrarre lo scettro al Re ed essere loro a comandare in mezzo al crollo. La farsa si fa storia.

Altri crediti: Tecnico ANDREA LANZAFAME
Foto di scena PAMELA ADINOLFI

Produzione: COLLETTIVO LUBITSCH

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ANNA CUCULO GROUP- COLLETTIVO LUBITSCHIl Collettivo Lubitsch nasce nel 2022 in seno all'associazione ACG dall’esigenza di ritornare ad un teatro che obbedisca ad una necessità viscerale, capace di trascendere l'individuo per rivolgersi alla collettività e farsi portavoce delle sue istanze profonde. Un teatro che si comporti come agente di trasformazione e riforma. Un teatro “politico” nell’accezione più ampia del termine, che agisca con la coscienza del luogo e del tempo che abita, che si faccia carico di rispondere agli interrogativi della società all’interno della quale vuole operare sorge.Attraverso la leggerezza propria del gioco d'infanzia, l'uso di un linguaggio poetico e onirico, ci proponiamo di sondare in profondità la realtà contemporanea anche nei suoi aspetti più contraddittori e scomodi.
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