Generi: Prosa

Tags: Diritti umani, senso di colpa, distopia, perdita del contatto umano

“3047”

Cosa succederebbe se gli sbagli compiuti nel passato influissero sul futuro?
“3047” esprime questo.
In un mondo in cui la mancanza del contatto emotivo tra le persone e la tecnologia ha preso il sopravvento, c’è bisogno di guardare nel passato. Due atti unici, legati dalla stessa tematica: i diritti umani.
Il prima atto è ambientato nel 1945 nel processo di Norimberga: un uomo finge di essere altri Generali responsabili dello sterminio degli ebrei. Ciò che lo spinge a consegnarsi sotto altri costumi, è il senso di colpa per essere rimasto impassibile alla violenza a cui ha assistito, nel campo di concentramento di Aushwitz. La memoria e le testimonianze reali, ci accompagnano in un passaggio temporale. Infatti, il secondo atto è ambientato in un futuro ipotetico, dove le ultime persone superstite sono schiacciate da una realtà controllata dalle tecnologie e dalle macchine: un uomo, come ultimo desiderio, decide di rivivere e ricordare quando ancora esisteva l’interazione tra le persone, ripercorrendo le fasi della vita, attraverso una donna vittima del sistema.

-I temi principali trattati sono: la giornata della memoria, i ditti degli esseri umani, la mancanza del contatto e di emotività tra le persone, in quest’epoca dove la tecnologia ha preso il sopravvento.
-La finalità del progetto è quella di far capire quanto la storia può influire su di noi, sul nostro presente, quanto la tecnologia ci stia allontanando dalla percezione e dal contatto reale tra le persone e di quanto le apparenze, come nella nostra società, si rivelino spesso l’opposto di quello che sembra. E’ un impulso per capire e diffondere con una voce, LA NOSTRA di tutti noi, dove si rischia di finire: in quale futuro potremmo ritrovarci.


Produzione: I.D.S Impreditori di Sogni