Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

Barbie e Ken - Riflessioni su una felicità imposta

Compagnia Teatro la Fuffa
Regia: Filippo Capparella. Co-regia: Saskia Simonet
Drammaturgia: Condivisa
Attori: Filippo Capparella, Letizia Buchini
Trailer: Link
Anno: 2022
Adatto a: per tutti


Generi: Teatroragazzi (14-18), Prosa

Tags: Perfezione, Stereotipi, Relazione, Felicità, Sessualità

Un attore e un'attrice dentro ad una grande scatola di plastica. Sono Ken e Barbie nello scaffale del Toys Center. Hanno due forzati sorrisi da giocattoli, come fossero dipinti e inestirpabili. Due bambolotti creati dall'uomo a sua «immagine e somiglianza» si trovano costretti ad eseguire meccanicamente comportamenti stereotipati e cliché indotti dal loro ruolo di modelli per bambini.

La prigionia e l’assopimento del pensiero dà loro una visione parziale e predeterminata di quella che sarà la loro vita, concessa loro da un «potere» invisibile che li ha fagocitati. La loro conversazione apparentemente superficiale li porta, senza che se ne rendano conto, a discutere dei massimi sistemi fino a mettere in dubbio il loro sapere surrogato, che pare anch’esso prefabbricato: è parte della loro natura di giocattoli e simboli non avere dubbi, ma solo certezze... La comicità nasce proprio dal fatto che i due hanno tutte le risposte, ma senza sapere perché. Essi sono mossi dall’incessante ricerca della felicità, che è per loro un assioma al quale si deve ambire, senza nemmeno saperne il motivo. Il meccanismo verrà sovvertito dai dubbi di Barbie, quando si chiederà se esiste qualcos’altro oltre alla felicità.

Chi dice che Ken e Barbie debbano stare insieme? Chi dice che debbano essere sempre sorridenti e impassibili di fronte a tutto? Che anche la loro dimensione simbolica e statuaria non possa lasciare varchi a dubbi esistenziali? Pezzo per pezzo il puzzle del loro mondo perfetto andrà sgretolandosi, lasciando presagire, in qualche silenzio, tutta la loro incerta umanità fatta di domande e irrisolvibili contraddizioni. Ken e Barbie diventano qui due moderni Vladimiro ed Estragone sospesi in una dimensione senza tempo, intrappolati in uno scatolone della Mattel.

Ci interessa mettere in scena inoltre il cortocircuito paradossale dei corpi di Barbie e Ken: modelli umani perfetti e allo stesso tempo fisicamente incompleti nelle loro parti genitali. Come si relaziona dunque l’ideale di perfezione con la dimensione sessuale? La sessualità pare un intruso, un aspetto non collocabile, da nascondere ed edulcorare per i bambini (e non solo), pur introiettando in essi l’ideale di corpi prestanti e sessualmente attraenti secondo i modelli della società attuale. Noi tutti cresciamo con questi giocattoli che incrementano inconsciamente la visione secondo cui la sessualità è immediatamente connessa all’oscenità e dunque a qualcosa di vergognoso... e nel "migliore" dei casi semplicemente non se ne parla.

Lo spettacolo dunque va a toccare tematiche quali l’ideale di perfezione; la strumentalizzazione e sessualizzazione dei corpi di Barbie e Ken; gli stereotipi comportamentali sociali e di genere; l’educazione alla sessualità. Il tutto in un allestimento drammaturgico e scenico che non può non richiamare l’isolamento fisico e spirituale che stiamo vivendo negli ultimi tempi, sia quello indotto dalla tecnologia, sia quello solo più evidente causato della pandemia.

Altri crediti: Musica originale: Davide Rossi
Voce off: Paolo Fagiolo
Consulenza luci e scenografia: Michelangelo Campanale
Con il supporto di: TRAC_Centro di residenza teatrale pugliese, LaRibalta Art Group, A.Artisti Associati, Maggio all'Infanzia

Produzione: Teatro la Fuffa - Co-produzione: Fondazione SAT

File scaricabili:
BARBIE.E.KEN._Spunti.percorso.didattico.pdf
BARBIE.E.KEN_Teatro.la.Fuffa_scheda.tecnica.pdf

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Dopo aver vinto il premio Giovani Realtà del Teatro 2019 con il pezzo « La principessa azzurra » Filippo Capparella e Saskia Simonet creano la compagnia "Teatro La Fuffa".
La Compagnia cerca un’impronta contemporanea non
solo per i temi di denuncia trattati ma anche per una continua ricerca sulla forma, un’indagine sulla
disgregazione della logica e sul tema dell’irrazionale.
I due sono interessati a commistionare diversi codici (clown, commedia dell'arte ecc.)
Per la Compagnia il corpo è un elemento fondamentale per lo sviluppo
dei propri lavori, con un particolare focus sulla scomposizione fisica e vocale e sul concetto
di incomunicabilità.
Condividi