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L'origine dell'occhio

Spinaci dell'acqua
Regia: Arianna Mattietti
Drammaturgia: Valeria Cardea
Attori: Costantino Orlando Martina Mirante
Trailer: Link
Anno: 2020
Adatto a: per tutti


Generi: Teatroragazzi (8-19), Figura, Performance

Tags: identità, appartenenza, suoni live, proiezione, libro pop-up

L’idea nasce dall’analisi del racconto “Lo zio acquatico” tratto dalle Cosmicomiche di Italo Calvino, una raccolta di racconti in cui il fantascientifico è alla rovescia, proiettato verso il più oscuro passato, immaginando di ricordare tempi in cui non vi era né luce né suono. Una prima e fondamentale analisi del racconto fa emergere il desiderio di affrontare il medesimo tema: la ricerca di un luogo a cui appartenere.
Dopo una prima fase di elaborazione delle immagini, nasce “L’origine dell’occhio”, un oggetto-libro nato per esser sfogliato in modalità tutte da scoprire.
L’animatore dà vita alle pagine dell’oggetto-libro proiettandole attraverso una videocamera, riproducendo un punto di vista personale, in cui lo sguardo dello spettatore non sia solo testimone del racconto ma sia anche coinvolto all’interno dello stesso.
A supporto di questa dinamica, ogni meccanismo è a vista, compreso l’apparato musicale che occupa metà dello spazio scenico e drammaturgico, sostenendo costantemente le azioni e dando voce alle immagini attraverso vari strumenti, tra cui uno inventato e autonomamente costruito.

SOGGETTO
Due ricercatori sono sulle tracce di una misteriosa creatura-occhio, da inseguire tra le pagine di un libro illustrato. Ad ogni pagina che si apre, un nuovo mondo da esplorare. Strumenti ottici, acustici, elet- tronici. Animazioni pop-up e suoni inaspettati, provenienti da oggetti mai visti prima. Seguiamo l’occhio della telecamera mentre sorvola freddo e scientifico la storia del Cosmo, per poi precipitare nella caot- ica storia della sua vita. Ma la scoperta finale dei due scienziati sarà proprio questa: l’evoluzione è qualcosa di cui non si può parlare con distacco, perché ci riguarda da molto vicino.

TEMA
Identità e appartenenza.
Il protagonista cerca una dimensione personale all’interno di un Mondo inospitale ripercorrendo il proprio passato e cercando di fare chiarezza sulla propria storia.

Progetto Cantiere ha dato la possibilità di lavorare al progetto per un anno affidandone il tutoraggio ad Alberto Jona, direttore artistico del festival Incanti e fondatore della compagnia di teatro d’ombra Controluce.
Il progetto è stato inoltre sostenuto dal comune di Urbino che ha dato la disponibilità al gruppo di avviare una residenza artistica di otto giorni presso la Sala del Maniscalco nel Novembre 2021.

Tommaso Chimenti parla di noi su: https://www.recensito.net/teatro/torino-fringe-festival-resoconto.html


Altri crediti: Progetto a cura di Spinaci dell’acqua Ideato da Martina Mirante
Con Martina Mirante e Costantino Orlando
Musiche di Costantino Orlando
Regia di Arianna Mattietti
Drammaturgia di Valeria Cardea
Figure di Martina Mirante
Genere teatro di figura
Durata 45 minuti
Tutor del progetto Alberto Jona

Realizzato nell’ambito di Progetto Cantiere indetto dal Festival internazionale di teatro di figura Incanti (TO), Patrocinato dal comune di Urbino,
Con il supporto dell’associazione Grotta del Mago (MI).

Produzione: Spinaci dell'acqua

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Noi siamo gli Spinaci dell’Acqua, un collettivo nato a Milano nel 2020.
Siamo in otto, veniamo da percorsi artistici differenti ma siamo approdati insieme al Teatro di Figura. Il nostro metodo si fonda su un laboratorio permanente in cui dare spazio alle urgenze individuali, sviluppandole attraverso le abilità specifiche di ciascunə.
Abbiamo scoperto di avere in comune l’interesse per il concetto di metamorfosi, il momento in cui un oggetto cambia aspetto al mutare del nostro sguardo su di esso.
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