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Lùmina

Auriga Teatro
Regia: Lorenzo Marchi Roberta Sciortino
Drammaturgia: Lorenzo Marchi Roberta Sciortino
Attori: Lorenzo Marchi Roberta Sciortino
Trailer: Link
Anno: 2021
Adatto a: per tutti


Generi: Figura

Tags: Poesia silenziosa, solitudine, scelta, magia, amicizia

La morte può essere anche un viaggio verso qualcosa di diverso e non necessariamente la fine di tutto. Questo accade al nostro anziano pittore.
Egli trascorre la sua esistenza vivendo per dipingere la sua argentea Luna, unico soggetto dei suoi quadri e poetica ossessione. Le sue giornate si snocciolano con allegria tra episodi più o meno paradossali, con figure e ospiti che si alternano brillantemente sul palco. Per il resto del tempo il pittore attende in solitudine il magico momento in cui può lasciarsi ispirare dal cielo notturno. Poi, ad un tratto, l’inaspettato. Un mal di cuore che lo debilita al punto da impedirgli di fare l’unica cosa che dà senso alle sue giornate: dipingere. Il pittore tuttavia, non cede e si rimette all’opera con tutta la passione di cui è capace. Guardando nel suo prezioso telescopio, assiste a qualcosa di incredibile: la Luna decide di cadere dal cielo sulla terra, piombando in casa sua. Da quell’istante inizia il capovolgimento del piano tra sogno e realtà. Sarà la stessa Luna, sotto forma umana, che riporterà il pittore davanti alla tela, incontro notturno dopo incontro notturno, gioco dopo gioco, come in un magico valzer. Il pittore adesso è pronto per l'ultimo ritratto alla sua musa, l'ultimo prima di svanire sulla terra lasciando solo un'ombra di pennello.
Uno spettacolo che somiglia ad una favola che parla di passione e dolcezza, di vita e di morte. Un duo di maschere mute che si esprimono con un linguaggio universale, accompagnate da una musica creata apposta per loro, respiro e colonna sonora.
TEMATICHE E LAVORO TECNICO.
Il progetto “L ù m i n a” nasce dall’esigenza di mettere in scena un teatro universale, adatto a qualunque età, che possa essere rappresentato ovunque e confrontarsi con qualsiasi territorio, attraverso il linguaggio del teatro fisico, frutto delle conoscenze acquisite da parte degli autori e attori, riguardo il “Teatro di Figura”, il “Mimo”, il “Teatro di Maschera” e il “Clown”. Un teatro, dunque, che non ha bisogno di parole, fatto di corpi in movimento, maschere quotidiane e mondi, quello ordinario e quello onirico, che si intrecciano tra loro in un’unica dimensione esistenziale.
Una storia fatta di desideri, paure, angosce e ambizioni, che parla del naturale decorso della nostra vita, nonostante il nostro attaccamento ad essa. Il racconto si apre sull’arrivo inevitabile di signora morte, ma offre un nuovo punto di vista. L’intento è quello di avvicinare a noi qualcosa che spesso ci spaventa, parlare di una passione che, a volte, salva.
Nell’ideazione e lavorazione dello spettacolo, sin dall’inizio, l’attenzione è stata posta sulla maschera come elemento chiave per far “vivere” i personaggi sulla scena. . Questo tipo di linguaggio è stato scelto per la sua capacità di emozionare attraverso forme e movimenti in grado di creare una magia silenziosa, capace di suggestionare l’Io primitivo dello spettatore.


Produzione: Poiesis Teatro

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COMPAGNIA FINALISTA PREMIO TAKIMIRI E VINCITRICE PREMIO GIURIA DEI BAMBINI DEL PREMIO TAKIMIRI 2021.

La compagnia Auriga Teatro nasce nel 2018 da un’idea di Andrea Tettamanti, Veronica Del Vecchio e Lorenzo Marchi: attori, clown e artisti di strada.
Già attivi nel mondo dello spettacolo dal vivo rispettivamente dal 2001, 2015 e 2012, e con un comune passato di formazione professionale presso la Scuola Teatro Arsenale di Milano, decidono di unirsi per dare vita ad una nuova realtà teatrale che possa unire e valorizzare le singole esperienze, e che al contempo permetta di promuovere un teatro per tutti, che parli all’anima, celebri il potere della risata, risvegli l’entusiasmo e il senso di meraviglia e permetta di riscoprire il fanciullo che vive in ognuno di noi.

Da loro incontro nasce così la compagnia, le cui produzioni si focalizzano soprattutto sul clown, quale metafora di bellezza e fragilità umana, sul teatro di figura e il teatro di strada. Punto cardine della compagnia è anche il teatro interattivo per una dimensione umana dello spettacolo. Un teatro che sia vicino allo spettatore e che attraverso l’interazione, il dialogo e il coinvolgimento diretto dello spettatore, permetta al pubblico di riconoscersi, sentirsi partecipe, protagonista e co-creatore dello spettacolo stesso.

Dal 2020 la compagnia organizza il Moltrasio Buskers Festival, piccola rassegna di teatro e arte di strada.
Poiché crede nel potere della condivisione e della diversità, la compagnia collabora inoltre con diversi artisti e realtà nella creazione di spettacoli multidisciplinari, frutto di contaminazioni, intrecci ed esplorazioni di linguaggi e percorsi differenti.

Ad oggi la compagnia è attiva a livello nazionale e internazionale con i suoi spettacoli.

Nel 2021 è finalista al Premio Takimiri e vince il Premio Giuria dei Bambini del premio Takimiri 2021 con “Musica Maestro – concerto tragicomico”.
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