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Renart - processo a una Volpe

Kronoteatro
Regia: Tommaso Bianco
Drammaturgia: Tommaso Bianco
Attori: Filippo Tampieri
Trailer: Link
Anno: 2021
Adatto a: per tutti


Generi: Teatroragazzi (7-13)

Tags: bullismo, giustizia, perdono, scelta

Lo spettacolo recupera il proprio materiale drammaturgico dal testo popolare del Basso Medioevo galloromanzo “il Romanzo di Renart la Volpe” e racconta delle molte malefatte della volpe Renart che spadroneggia con prepotenza nel bosco, rapendo, ingannando, truffando e maltrattando tutti gli animali che lo abitano.

Sempre spinto dal basso istinto della fame, lo vedremo prendersi gioco di Isengrino il Lupo, ingannare Tiecelin il Corvo per rubargli il cibo da sotto il becco.
Questi soprusi faranno infuriare Re Nobile il Leone che lo chiamerà a giudizio alla sua Corte.
Qui verrà decisa la sorte della Volpe e Re Nobile si rivolgerà direttamente ai giovani spettatori, chiamati ad assistere al processo in qualità di Baroni del Re e a decidere della sorte di Renart; il perdono, l’esilio o la prigionia? Sarà il pubblico a scegliere.

Lo spettacolo mira a mescolare differenti cifre linguistiche e stili di rappresentazione mantenendo il linguaggio originale del romanzo filtrato attraverso linguaggi contemporanei e pop.
La Corte del Re e le vicende che vedono i diversi animali antropomorfizzati coinvolti si svolgeranno all’interno di un plastico che sarà ora il palazzo del Leone ora il bosco che lo attornia.
La ripresa in diretta quel che si svolge nel plastico verrà proiettato sul fondale, conducendo il pubblico in un viaggio immersivo nelle vicende narrate.
A trasportarci fuori e dentro da questo mondo in miniatura sarà un moderno giullare, Filippo il Bello, voce narrante e burattinaio, che vedremo trasformarsi da cantante trap a giocoliere, da danzatore a cantautore indie.

Lo spettacolo chiamerà il giovane pubblico ad essere parte del processo narrativo decidendo la sorte del bullo Renart.

Abbiamo pensato questo spettacolo diretto ad una fascia di età compresa tra i 7 e gli 11 anni, perché riteniamo che sia il pubblico adatto a ragionare attorno ai concetti di bullismo e giustizia e contestualmente possano essere capaci di astrarre quel tanto che serve dal contesto favolistico per riconoscere nelle azioni del quotidiano quel che vediamo svolgersi in scena.

Altri crediti: Spazio scenico: Kronoteatro
Oggetti di scena e costumi: Francesca Marsella
Disegno luci, musiche e responsabile tecnico: Alex Nesti
durata 50 minuti

Produzione: Kronoteatro

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KRONOTEATRO nasce ad Albenga (Sv) nel 2004, fondato da Tommaso Bianco, Alberto Costa, Vittorio Gerosa, Gabriele Lupo, Alex Nesti, Nicolò Puppo, Matteo Tonarelli. Nel 2007 al gruppo si unisce Maurizio Sguotti.\r\nKronoteatro trova il proprio fondamento nella reale e salda alleanza tra generazioni, nella collaborazione tra un professionista maturo e artisti più giovani, secondo un patto di reciproco scambio in cui peculiare ed innovativo è proprio il fondersi di professionalità pluriennali con l’energia, la freschezza, il coraggio e lo sguardo innovatore delle nuove generazioni. Intorno a questo particolare nucleo creativo ed organizzativo, ruotano e si aggregano estemporaneamente altre e diverse personalità delle arti e non, che rafforzano le intenzioni e le capacità di “fare” e promulgare cultura. Il teatro di Kronoteatro è un teatro declinato al maschile, ma soprattutto un teatro dove il corpo è il primo strumento ed il punto di partenza; luogo dove si racchiude il sentire umano. Ed è dal corpo che scaturisce, plasmata ed influenzata, la parola. La parola che diventa appendice e prolungamento del corpo stesso. Ma è anche un teatro del corpo come materia che si lascia plasmare e stressare dal suono ora eco di voci lontane, testimoni di un passato ora musica sincopata, incarnazione di un presente sempre più pressante. Per Kronoteatro la fusione di movimento, immagine e parola è l’esatta sintesi per raccontare storie che partono da lontano, dal mito, e che per percorsi non lineari e non definiti arrivano all’oggi, al contemporaneo, a noi.\r\nKronoteatro inizia la propria esperienza creativa e produttiva con l’allestimento nel 2007 di un Laboratorio Permanente ad Albenga (Sv) all’interno del quale si inizia a lavorare alla realizzazione del progetto FAMILIA: una trilogia teatrale su tematiche generazionali, che vede la collaborazione della drammaturga Fiammetta Carena, del danzatore Davide Frangioni, della scenografa e costumista Francesca Marsella e del musicista Enzo Monteverde. Il progetto FAMILIA inaugurato con ORFANI_la nostra casa nel 2009 e proseguito con PATER FAMILIAS_dentro le mura nel 2011 si è chiuso, compiendo la trilogia ipotizzata, con HI MUMMY_frutto del ventre tuo nell’estate 2012.
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