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QUASAR

Controtempo Theatre
Regia: Lilith Petillo
Drammaturgia:
Attori: Danilo Franti
Anno: 2018
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa, Figura, Performance, Altro

Tags: viaggio, sogno, anima, maschere, gioco

SINOSSI
Fuori piove. Un uomo si trova costretto a rifugiarsi in un posto sconosciuto e all’apparenza abbandonato. Sarà proprio quel luogo che gli riserverà delle scoperte a volte comiche e piacevoli, a volte profonde e toccanti ma sempre sorprendenti, tanto da fargli dimenticare il desiderio di fuga e sentire forte, invece, la voglia di scoprire cosa lo attende. Forse la vita, ogni tanto, ti da una possibilità, una sola, per guardarti dentro e vederti per come sei. A quel punto che farai?
NOTE DI REGIA
“Quasar” parla di tutti e di nessuno. Rappresenta per noi un esperimento, una ricerca sulla capacità comunicativa del corpo e dei silenzi che estendono all’ennesima potenza l’eco di qualsiasi messaggio. La presenza di un solo attore “illumina” paradossalmente tutto ciò che lo circonda.Gli oggetti di scena quasi prendono vita attraverso il rapporto che il protagonista instaura con essi.L’utilizzo del linguaggio del clown teatrale dona allo spettacolo una comicità ed una leggerezza che restituiscono al pubblico la tematica trattata in maniera semplice e poetica.Questa modalità di comunicazione è resa ancor più incisiva dall’utilizzo di video,registrazioni audio e giochi di luce che contribuiscono ad amplificare il percorso comico ed emotivo del protagonista.Con questo lavoro si vorrebbe lasciare un seme nello spettatore,mostrargli la stanza del nostro io in tutta la sua oscurità per cercare insieme una via di fuga,un’uscita, una catarsi che passa attraverso la coscienza della propria identità rispetto alle tragedie e ingiustizie del mondo che ci circonda.Tornare bambini non è lo stesso che essere infantili, vedere il mondo con stupore può solo aiutarci a vivere e a smettere di sopravvivere.
TEMATICHE
Ognuno di noi nei percorsi di vita e nei contesti che affronta quotidianamente si vede quasi costretto ad indossare un’ampia gamma di maschere che nel corso della vita vanno man mano modellandosi, conducendoci sempre di più all’estraneazione da noi stessi.Gli automatismi che ne derivano ci appaiono verità assolute, realtà inconfutabili che ci allontanano dal nostro vero io.Tolte le maschere e gli infiniti strati di realtà apparente che rappresentano, riusciremmo finalmente a scoprire la nostra essenza e, servendoci di essa,ad affrontare ciò che ci circonda.L’atto di privarci della maschera che si indossa corrisponde alla scoperta di ciò che ci appartiene da sempre.Una nuova introduzione alla vita che ci porterebbe ad affrontare finalmente il rapporto con ogni situazione o contesto vissuto “nella vita precedente”.In questo consiste il gioco:mettersi a nudo confrontandoci con ogni esperienza senza l’aiuto di un’immagine artefatta di noi stessi.Rivivere ogni disagio o viverne di nuovi scoprendo realmente la vera natura di essi, analizzandone i perché fino a giungere alla comprensione della loro essenza.E’ questa l’analisi più vera e concreta, utile per capire qual è il vero contenuto esperienziale che ognuno di noi porta con sé nel proprio bagaglio di vita.

Altri crediti: Aiuto-regia: Venanzio Amoroso

Produzione: Controtempo Theatre

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“Controtempo” è un nome evocativo che questa giovane compagnia teatrale ha scelto di darsi, i cui componenti sono tutti professionisti accomunati dalla stessa passione per il teatro che hanno scelto come loro condizione sociale di vita. Questi artisti vanno “controtempo”, contro il consumismo delle esigenze, sempre proiettati a far vivere il teatro in ogni interstizio dei luoghi.
Essi esprimono la loro arte non solo in strutture canoniche: i loro sforzi sono orientati a far “rivivere” il “genius loci” in un’ottica di valorizzazione e diffusione della conoscenza di siti e strutture di interesse storico culturale. Ville, castelli, strade, vicoli, piazze, chiese diventano per gli attori e gli spettatori i luoghi “drammaturgici”. Lì avviene il contatto, la promiscuità, gli umori si intrecciano e i respiri si confondono in un unico pathos, un’unica paura, un unico sorriso liberatorio. Il pubblico vive gli attori e questi ne sentono gli umori ed il coinvolgimento emotivo. Gli attori/registi di “Controtempo” si mettono sempre alla prova, misurandosi con qualsiasi difficoltà logistica, linguistica, climatica e le sinergie che riescono a stabilire fanno della compagnia un potente “ensemble” di fantasia, efficienza ed efficacia in grado, in poco tempo, di produrre un testo scenico, realizzare costumi e scegliere luci e musiche adatti al contesto o all’epoca di riferimento della storia da rappresentare. Gli attori/registi vivono il loro tempo e gli spazi che occupano, per motivi scenici, senza limitazioni di sorta, mossi da un unico desiderio: condurre le persone nel luogo magico della rappresentazione e renderle felici di avervi dedicato un piccolo tempo e aver condiviso sensazioni ed umori differenti, perché il teatro è anche conoscenze impreviste, improvvise, inimmaginabili.

La compagnia, fondata nel 2016 a Roma da Lilith Petillo, Venanzio Amoroso e Danilo Franti, ha prodotto spettacoli portati in scena con diversi format:
- itineranti come "Otello", "la Famiglia Addams", "Cyrano de Bergerac", "Amleto";
- da palco come "Invito con delitto" (farsa noir), "Sogno di una notte di mezza estate", "Cyrano de Bergerac" (diverso da quello itinerante), "Don Chisciotte" (in versione da palco e itinerante) e "Quasar" (spettacolo inedito);
- a 360° come “Notre Dame” e “La luna, l’amore, Cyrano” con il pubblico seduto al centro su sgabelli che gli permettono di ruotare ed assistere alle scene che si svolgono tutto intorno.

La compagnia dal 2021 si occupa della direzione artistica di "ExtraOrdinario Festival", manifestazione multiculturale ideata e concepita dalla compagnia stessa che ha come tematica portante la diversità.

Altro obiettivo della compagnia è quello di interrogare le certezze, tutte, anche le proprie, cosicché alla fine dello spettacolo nulla rimanga immutato. E così accade anche per le rappresentazioni dedicate agli studenti. Lo scopo è consentire a tutti e a ciascuno studente di vivere il teatro facendo emergere ogni emozione. Tutti partecipino, nessuno escluso, a questa grande avventura, nella propria scuola, in una piccola struttura dedicata o in un vero teatro. Tutti abbiano la possibilità di vivere il teatro e nessuna questione economica costituisca motivo di esclusione e/o scoraggiamento. La compagnia “Controtempo” mette in scena anche avvenimenti realmente accaduti, nella loro cruda realtà sempre offrendo una soluzione anche nelle situazioni più drammatiche. Lo studente è accompagnato, nel corso della rappresentazione, a riflettere e non è lasciato solo davanti a difficoltà che si presentano, anche nel corso del dibattito post-spettacolo. L’esperienza pregressa della compagnia ha fatto registrare momenti catartici di grande impatto didattico. Gli stessi docenti hanno avuto la possibilità di osservare gli alunni sotto un’altra luce. Libero dal formalismo dell’aula scolastica e dall’apprendimento libresco, attraverso i temi trattati, l’interpretazione degli attori, il pathos che da essi scaturisce, ogni singolo studente riesce a portare a nudo, disinibendosi, i punti deboli piuttosto che quelli forti della propria personalità.

La compagnia, oltre a proporre lavori performativi portati in scena da professionisti, ha come obbiettivo anche quello dell’insegnamento dell’arte del teatro sia come mezzo che come fine.
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