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Era rosso

Villari/Profita - Vitamina T
Regia: Lorenzo Profita
Drammaturgia: Cinzia Villari
Attori: Cinzia Villari e Michele Villari al clarinetto
Trailer: Link
Anno: 2006
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa

Tags: Mito, Era, Zeus, Omicidio, Relazioni

“Era rosso” è un atto unico: un monologo, che si svolge in un unico ambiente.

La scena rappresenta il salotto della casa di Era. Un ambiente borghese, minimalista borghese: due sedie, un piccolo mobile bar, una poltrona rossa ed una la valigia traboccante di abiti e di scarpe, tutti rigorosamente rossi che Era preparerà durante il monologo. In casa è presente anche il marito, ma in un'altra stanza e non viene mai visto.

Anche Era è vestita di rosso. Questo colore, ha un significato ed un riferimento importante sia nel testo che nella messa in scena.
Infatti il rosso, sottolineato già dal titolo è il colore del vino che Era sorseggia durante il monologo-confessione; rosso è il colore degli occhi pieni di rabbia per la scoperta di tradimento; rosso è il colore dei capelli dell’amica traditrice; rosso è il colore della vergogna così come rossi sono gli occhi consunti dal pianto; e infine rosso è il colore del sangue che viene versato durante l’omicidio. Insomma rosso è il colore del sentimento, dalle tinte forti, che si scioglie nella pièce.

Era rosso racconta una storia di sofferenza in famiglia e nell’amicizia, una storia di tradimenti, di desideri e di decisione di vendetta. Era prepara la valigia mentre aspetta la polizia, sa che verrà arrestata, elemento che viene svelato solo alla fine del monologo.
Era riconosce nel suo “gesto estremo” una via di fuga, e per dirla con le sue parole, “ero incastrata in un mondo di relazioni che non mi interessava, ma non riuscivo a scappare, sempre a colmare quello spazio tra me e l’altro, sempre alla ricerca di quell’unione originaria…”
La donna è quindi consapevole della sua scelta, l’omicidio, è quasi ansiosa di consegnarsi all’opinione pubblica; è forse in preda anche ad un protagonismo mediatico?

Nonostante la tematica tragica, il testo e la messa in scena seguono un andamento ironico-brillante.
In scena Era è in compagnia del “suo musico”, un clarinettista.
Il personaggio del musico, è una sorta di compositore di corte dei tempi moderni. Il suo compito è di musicare, accompagnare, addolcire, alleggerire, ironizzare, rallegrare e interpretare musicalmente il travaglio emotivo di Era.
E lo fa, accompagnando alle parole di Era, libere improvvisazioni sugli stili della musica del 900 (jazz-tonale-avanguardia), che con uno strumento particolare quale il clarinetto, si confonderà con la partitura vocale dell’attrice, in un mescolarsi di linguaggi capace di sottolineare entrambe l’espressioni artistiche.
Il musico, non è quindi una “colonna sonora vivente”, bensì un personaggio a tutto tondo, che ha la sua vita, autonomia e spazio, seppur in forma musicale, nell’intera pièce.


Altri crediti: Musiche di Michele Villari
Luci di Sandro Raffaeli

Produzione: Vitamina T

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Il nostro lavoro nasce dall’esigenza e dall’urgenza di portare in scena le ferite del tempo presente. Ferite rimosse e ignorate. Teatro, come testimonianza di persone che non riescono a farsi sentire. E’ un tentativo il nostro, che con il linguaggio artistico cerca un percorso umano e storico. Raccontiamo il presente nelle sue manifestazioni tragiche. Ed è proprio nel recupero della tragicità e nella comicità grottesca che ritroviamo lo spazio teatrale più fertile artisticamente e più utile socialmente. Come affacciati “da fuori” prima assistiamo, poi entriamo nelle vite e raccontiamo.
Concepiamo il teatro come forma musicale e la musica come un'espressione di teatro tanto che i nostri lavori vengono rappresentati in spazi deputati sia alla prosa che alle forme concertistiche.
Nei diversi ambiti in cui lavoriamo – palcoscenico, scrittura – abbiamo sempre manifestato una forte spinta alla “concertazione”, al far risuonare insieme i vari strumenti artistici: vocali, corporei, intellettuali.

Vari sono gli spazi che ci hanno ospitato, tra cui il Teatro Palladium di Roma, Il teatro Argot di Roma, il Jazz Image Villa Celimontana, il Teatro Stabile di Potenza, la Pinacoteca di Brera di Milano, l’Auditorium di Matera e diversi festival teatrali come "Primavera dei Teatri", la rassegna teatrale "Dei diritti e delle scene" presso il teatro "La Portella" di Oriolo, Il festival ‘Approdi’ di Trieste, il festival ‘Inventaria’ di Roma.
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