Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

VACUO

Perypezye Urbane
Regia: Elisa Sbaragli
Drammaturgia: Elisa Sbaragli
Attori: Elisa Sbaragli
Anno: 2019
Adatto a: per tutti


Generi: Danza, Teatro-danza, Performance

Tags: vuoto, pieno, contemplazione, invisibile, visibile

Vacuo è un percorso che il corpo compie nel vuoto alla scoperta di tutto ciò che è invisibile agli occhi, per essere reso visibile e tangibile.
In Vacuo si scopre il pieno; si esplora un silenzio che nasce dalla necessità dell’attesa nella quale il corpo si posa per contemplare lo spazio circostante.
La direzione del lavoro pone il suo centro attorno al corpo e alle relazioni che esso crea con il tessuto costituito da spazio e tempo.
La respirazione è il primo anello con cui è costruita la catena di relazioni tra corpo, spazio e luce, nonché lo strumento di cui si serve Vacuo per dipanare il suo filo.
Il respiro delinea il corpo nelle sue forme essenziali, lo traccia nel vuoto, lo anima, lo muove fino a condurlo nello spazio circostante.
Qui, in questo conquistato nuovo spazio, il corpo può esplorare tutte le possibili forme e geometrie, interne ed esterne ad esso, disegnandole. La sua azione rende visibili piani e linee che lo spettatore all’inizio vede come pura aria.
Il corpo da linea eterea, da semplice traccia, diventa concreto e tangibile come le forme che ha disegnato; ed è attraverso questa concretezza che può, in un vortice di orizzonti sempre più larghi, attraversare nuovi spazi, piani e dimensioni intrecciando con essi infiniti legami.
Il respiro che conduce il susseguirsi delle relazioni e degli scambi con i piani dello spazio diventa lentamente azione, richiesta. Si trasforma progressivamente in una voce ancestrale.
Il vuoto di cui tratta lo spettacolo è un vuoto che, come ci suggerisce la fisica, non è costituito dal puro nulla. Al contrario è un vuoto colmo di particelle che, in una danza continua, vengono generate e distrutte all’interno di un processo senza fine. E’ un vuoto denso di tutte le possibilità dell’universo.
Come il corpo anche la luce, quale materia tangibile, respira e lentamente sull’onda di questo respiro seziona lo spazio dove il corpo prende vita, creando vuoti e pieni.
La colonna sonora composta dal musicista Elia Anelli, con il contributo vocale di Elise Witt, è un flusso che dipana nel tempo diversi paesaggi sonori, che investono la danza spostandola e deviandola dalla certezza del gesto. Nel contempo la guidano nell’esplorazione di spazi ed orizzonti sempre più saturi fino a sovrastarla. La musica restituisce percezioni cangianti dello spazio: da quello celeste a quello interiore, vuoto e pieno sono concetti relativi, mutevoli, fluidi.


Altri crediti: musiche di: Elia Anelli
voce registrata: Elisa Sbaragli
disegno luci: Simone Baselli

Produzione: DanceMe (Perypezye Urbane) con il sostegno del MiBact

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Non è stata caricata nessuna recensione

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Perypezye Urbane si propone per i prossimi tre anni di consolidare la presenza di DanceMe come strumento di creazione coreografica al servizio dei progetti artistici di sei danzatori italiani: Marianna Andrigo, Giorgio Azzone, Daria Menichetti, Luna Paese, Paola Ponti ed Elisa Sbaragli. Il progetto di Perypezye Urbane per questi sei danzatori è sia a vocazione nazionale, promuovendoli sul territorio italiano in festival e rassegne, sia internazionale, sostenendo la loro circuitazione all'interno dell'Unione Europea, in particolare in Germania, Lussemburgo, Francia e Finlandia.
DanceMe è Uno sguardo che osserva la coreografia da dentro, restituendo allo spettatore nuove prospettive e nuovi significati.
DanceMe, storia di un tool per la creazione coreografica
DanceMe nasce nel 2010 come progetto sperimentale per la creazione coreografica on-line, inserendosi in quel filone di ricerca coreografica che, da Merce Cunningham a William Forsythe, porta a un'ibridazione sempre crescente tra danza e media digitali. I media digitali (nel nostro caso un'app) sono posti al servizio del coreografo, lo aiutano a creare, a annotare, a registrare e a codificare il proprio movimento, restituendolo poi in carne ed ossa per lo spettatore dal vivo.
Nel 2016 decidiamo di trasformare DanceMe in una piattaforma mobile e, grazie al sostegno di alcune Fondazioni Bancarie (Cariplo, Compagnia di San Paolo e Carige), realizziamo la prima App di DanceMe, dedicata alla produzione coreografica.
Nell’ottobre 2016 produciamo la prima performance di Paola Ponti interamente realizzata tramite l’App e nel 2017 DanceMe produce 6 lavori di danza sul tema delle migrazioni. Coreografi di DanceMe nel 2017 sono stati: Daniele Ninarello, Antonio Marino, Aya Toraiwa, Kat Hernandez, Brian McNeal ed Elisa Sbaragli. Di questi 6 presentiamo Difficilissimo di Antonio Marino presso il Teatro Sociale di Camogli e il Festival Suq di Genova, Altrove di Elisa Sbaragli presso il Festival Più che Danza di Milano e Miscanthus and Blackbirds di Aya Toraiwa presso il Festival Wam! a Faenza.
In seguito tuttavia alla crescita del progetto stesso e alla sua forte vocazione produttiva, e sostenuti da un gruppo di giovani coreografi e danzatori che formano il nocciolo duro di DanceMe, decidiamo di trasformarlo in un vero e proprio organismo di produzione dedicato alla ricerca coreografica di giovani autori di danza.
Entrano dunque nel progetto Luna Paese e Paola Ponti, memorie storiche del DanceMe delle origini, Marianna Andrigo e Elisa Sbaragli, con cui collaboriamo proficuamente da diversi anni, Daria Menichetti, come rappresentante dell’effervescente residenza coreografica dell’Umbria e il giovane Giorgio Azzone, che raccoglie la sfida di diventare anche il più giovane direttore artistico che DanceMe abbia mai espresso, ambasciatore del DanceMe che verrà.
Condividi