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Vincenzo

Stefano Iagulli
Regia: Stefano Iagulli, Elisabetta Raimondi Lucchetti
Drammaturgia: Stefano Iagulli
Attori: Stefano Iagulli
Trailer: Link
Anno: 2019
Adatto a: per tutti


Generi: Teatroragazzi (12-99), Prosa

Tags: bullismo, teen, primoamore, accettazione

Leggo un articolo, il titolo: Michele Ruffino, l’ultima lettera: «Mi chiamano ‘quello che ogni 3 passi cade’. Basta insulti, mollo tutto».
È soltanto uno delle decine di articoli del genere che leggo e tutte queste parole prepotentemente si fanno largo nella mia mente e mi interrogano.
Mi sconvolge l’età di questi ragazzi, sempre più giovani (25, 17, 15, 13, 11 anni), e il loro arrendersi, se di resa si può parlare, davanti alla minaccia della società che li vuole sempre più squali fra squali. Ma questi squali hanno dei volti non molto diversi da quelli delle loro vittime: coetanei, compagni di classe o di squadra, ragazzini e ragazzine a cui il dolore inflitto non sembra più fare né caldo né freddo.
È di questo che voglio raccontare: di questi ragazzi che vengono definiti “sensibili”, come se la sensibilità fosse una fragilità piuttosto che una ricchezza; di questa società che pare non sia più capace, almeno nelle sue istituzioni, di instaurare un vero dialogo con i ragazzi, di andare oltre la superficie e di puntare alla comprensione profonda e alla compassione, nel senso vero ed etimologico del termine.
Il bullismo c’è sempre stato - forse prima non gli si dava questo nome - ma ora sembra essere diventato una questione sociale ingestibile, inarrestabile e che fa vittime come un’epidemia.
Decido di raccontare una storia che prova a parlare a tutti, perché parla di un’esperienza che definirei universale, il primo amore adolescenziale, ma che si coniuga in un’ambientazione molto specifica, la Puglia: terra fatta di voci urlate in un dialetto stretto, di corse e di giochi in mezzo alla strada, dove anche si regolavano i conti tra ragazzi, di feste popolari e, immancabilmente, di mare.
La forma è quella di un monologo: il racconto di una giornata speciale nella vita di un ragazzino, un giorno di festa che si trasforma in una tragedia con una facilità che lascia sbigottiti. Il ritmo è disteso come una calda domenica pugliese e improvvisamente frenetico come è il cuore di un tredicenne davanti alla sua prima dichiarazione d'amore.
Proprio come per il giovane protagonista del film di Wes Anderson, "Moonrise Kingdom", la fuga sembra essere l'unica possibilità di salvezza ma, se nel film di Anderson la realtà da cui si fugge ha le tinte pastello di un mondo che vorrebbe vendersi come idilliaco, nel caso di Vincenzo i colori da cui fuggire sono il rosso del suo sangue, buttato sul grigio dell'asfalto durante i continui atti di bullismo subiti. Intorno a lui, il silenzio di chi vede e minimizza.
Sono gli incontri che facciamo a segnare le nostre vite e, a volte, a salvarci.
È una massima banale, ma essenzialmente vera e questo diventa ancora più lampante nel periodo delicato che è l'adolescenza, diviso tra la ricerca e l'accettazione della propria identità e il desiderio di piacere ed essere accettati dagli altri. Il mio desiderio è mostrare come a salvarci siano, però, solo gli sguardi attenti, che veramente prestano l'orecchio e il cuore, cercando

Altri crediti: collaborazione registica Elisabetta Raimondi Lucchetti
scene e costumi Olga Mantegazza
Progetto sostenuto da Periferie Artistiche- Centro di Residenza Multidisciplinare della Regione Lazio
In collaborazione con Teatro Linguaggicreativi e Lab121
Monologo vincitore della Menzione Speciale al Premio Giovani Realtà del Teatro 2018
Selezione Strabismi Festival 2019

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Stefano Iagulli nasce a Foggia e si trasferisce a Milano all’età di undici anni.
Dopo la Laurea triennale in Mediazione linguistica e culturale all’Università degli Studi di Milano, viene ammesso alla Civica Accademia d’Arte drammatica Nico Pepe di Udine e ottiene il diploma nel novembre 2017.
Studia con importanti Maestri italiani e internazionali, tra cui: Eimuntas Nekrosius, Marco Sgrosso, Elena Bucci, Arturo Cirillo, Ferruccio Soleri, Carlo Boso, Fausto Paravidino, Carolyn Carlson, Juri Alschitz e altri.
Nel 2018 debutta all’Odin Teatret di Eugenio Barba con lo spettacolo “Pagliacci” della compagnia Linee Libere mentre con la sua compagnia debutta al PODIUM FESTIVAL di Mosca con lo spettacolo “A little party never killed nobody”.
Nel 2019 entra a far parte della compagnia Turnée da Bar, con la quale porta in scena “Macbeth” e “Amleto”, entrambi con la regia di Riccardo Mallus. Nello stesso anno prende parte allo spettacolo “L’ospite”, regia Daniel Gol, prod. Teatro delle Briciole.
Il 2019 è anche l’anno del suo primo monologo (“Vincenzo”) scritto, interpretato e diretto (insieme alla collega Elisabetta Raimondi Lucchetti) con il quale vince la Menzione Speciale al Premio Giovani Realtà del Teatro.
Sempre nel 2019 con la collega Elisabetta Raimondi Lucchetti creano il format “OPERA POPz”, un progetto di divulgazione e narrazione che ha come cuore le grandi storie dell’Opera lirica.
Collabora tra gli altri con Teatro LinguaggiCreativi, Lab121, InQuanto teatro e altre compagnie sul territorio nazionale.
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